Ferrari, Vasseur prende le chiavi del Cavallino. Inizia oggi l'avventura a Maranello del nuovo team principal

Ferrari, Vasseur prende le chiavi del Cavallino. Inizia l'avventura a Maranello del nuovo team principal

di Massimo Costa
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L'era di Frederic Vasseur è cominciata. Oggi, martedì 9 gennaio, a Maranello l'ex team principal della Sauber è entrato nell'ufficio che fino a poche settimane fa è stato occupato da Mattia Binotto. Una grande emozione per il 54enne francese che vanta una buona esperienza nel Mondiale F1 avendo ricoperto lo stesso ruolo in Renault nel 2016 e dal 2017 al 2022 con la Sauber Alfa Romeo. Ma, soprattutto, è un uomo che da sempre vive il motorsport in prima persona avendo gestito per anni un proprio team (vincente) in F3 e GP2, poi Formula 2, con i nomi di ASM e successivamente ART (che tuttora possiede) oltre che essere coinvolto nella realizzazione delle monoposto della Formula E. Tanti gli interessi di Vasseur, che ha gestito anche piloti come l'ex F1 Stoffel Vandoorne, e che dovrà inevitabilmente e gradualmente abbandonare per dedicarsi al centodieci per cento al suo nuovo incarico a Maranello.

La Ferrari ritrova così un team principal francese dopo la lunga permanenza, trionfale, di Jean Todt iniziata nel luglio del 1993 e conclusasi nel dicembre del 2007. In seguito, al timone della Rossa si sono alternati Stefano Domenicali (dal gennaio 2008 all'aprile 2014), Marco Mattiacci (dall'aprile a novembre 2014), Maurizio Arrivabene (dal novembre 2014 al gennaio 2019) e Mattia Binotto (dal gennaio 2019 al dicembre 2022). Uno dei principali problemi della Ferrari del dopo Todt è stata proprio la fretta nel cambiare i team principal. La F1 non è il calcio dove si cambiano rapidamente gli allenatori e non è un caso se i due team vincenti degli ultimi 12 anni la Red Bull e la Mercedes, sono rispettivamente dirette da Christian Horner, presente dal 2005, e da Toto Wolff, al comando dal 2013. La stabilità è essenziale in F1 dove i tempi di crescita sono lunghi.


Vasseur dovrà gestire una monoposto 2023 e una power unit già pronte, progettate nel corso del 2022, e potrà fare ben poco da questo punto di vista. Il suo compito in queste prime settimane, oltre che integrarsi nell'ambiente, sarà quello di capire il valore degli uomini a sua disposizione per poi eventualmente effettuare dei cambiamenti o delle conferme. La perdita di competitività della F1-75 pone parecchi interrogativi sullo staff tecnico. Un altro dei punti deboli emersi nel corso del 2022 è stato quello della gestione in corsa, la strategia. E questo dovrebbe essere uno dei punti nevralgici su cui Vasseur dovrà dire la sua, intuire perché si è sbagliato tanto lo scorso campionato, e inevitabilmente modificare il sistema in essere oppure le persone ovvero Inaki Rueda, Ravin Jain e Laurent Mekies, anche se quest'ultimo è stato il principale tessitore dell'arrivo di Vasseur in quanto nelle ultime gare 2022 sono stati visti spesso assieme.


Altro punto importante per Vasseur sarà quello della capacità nel rappresentare la Ferrari a livello politico nella FIA. E c'è subito un ostacolo da superare e che riguarda la battaglia già intrapresa da Binotto nei confronti della Red Bull Powertrains in vista delle nuove regole 2026. Ferrari si oppone al fatto che la "RBP" sia considerata come nuovo costruttore in quanto già dal 2022 stanno operando, con il sostegno di tecnici Honda, sulle attuali power unit gestite in proprio. E quindi non dovrebbero beneficiare degli investimenti economici permessi ai nuovi arrivati dal 2026 e anche delle ore in più al banco prova. Sempre che la Red Bull non torni ad utilizzare i motori Honda se il costruttore giapponese rientrerà ufficialmente.

Insomma, per Vasseur i grattacapi sono parecchi, ma gode della piena fiducia del presidente John Elkann e dell'amministratore delegato Benedetto Vigna che lo hanno voluto a tutti i costi per sostituire Binotto, inviso alla dirigenza fin dalle prime settimane della scorsa stagione.

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Lunedì 9 Gennaio 2023 - Ultimo aggiornamento: 11-01-2023 09:12 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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