Ferrari, la vera Gran Turismo. L’ultima evoluzione del cuore 12 cilindri aspirato è un opera d’arte d’ingegneria: 830 cv, 340 orari
Cinturato P7 è nuovo arrivato per le Ferrari GTO. Pirelli ora equipaggia tutti modelli della gamma Supercar del Cavallino
Finali Mondiali Ferrari 2024, lo spettacolo torna a Imola dal 15 al 20 ottobre con una sfilata nel cuore della città
Per chi non segue assiduamente la Formula 1, o per chi è tornato da un lungo periodo di vacanza, alla lettura della classifica finale del GP di Baku, avrà strabuzzato gli occhi nel ritrovarsi tra i primi dieci due nomi non certo abituali. Che è successo, si sarà chiesto. Che ci fanno tal Franco Colapinto e tal Oliver Bearman in zona punti? Quel che è accaduto in Azerbaijan, su un tracciato estremamente difficile, è a dir poco sensazionale per i risultati che i due quasi rookie hanno ottenuto. Cominciamo con Bearman.
Kart, il fascino di una 24 Ore. Un team Junior romano all'assalto della sfida di Ottobiano
La storia dell'inglese è già ben nota da quando a Jeddah è stato chiamato il venerdì notte del weekend di quella gara per sostituire Carlos Sainz (bloccato da appendicite) sulla Ferrari. L’inglese della Academy Ferrari, si è comportato benissimo concludendo il GP in settima posizione, mostrando grande maturità. Quella che, però, sembra sempre essergli mancata in Formula 2, tra il 2023 e quest’anno, dove non ha mai avuto la giusta continuità. A Baku però, lo scorso anno ha saputo vincere entrambe le gare della F2.
Quando la Haas lo ha chiamato per rimpiazzare lo squalificato Kevin Magnussen proprio per Baku, Bearman si è fatto trovare pronto. Ha fallito l’accesso alla Q3 per un niente, causa bloccaggio in una curva, ma ha battuto il compagno Nico Hulkenberg. In gara, è stato perfetto, proprio come lo era stato a Jeddah. Evidentemente i tracciati cittadini veloci lo esaltano e Bearman ha portato la Haas al decimo posto davanti a Hulkenberg.
Oliver è già sotto contratto per il 2025 per correre con la Haas al fianco di Esteban Ocon e questa opportunità è stata speciale per lui e per il team per conoscersi meglio. Intanto, Bearman è già entrato nella storia della F1 perché è l’unico pilota ad avere conquistato punti in soli due GP disputati consecutivamente con due team diversi.