Maximilian Günther (Nissan)

FE, Günther (Nissan): «In questo campionato il pilota fa la differenza. E qui ci sono i migliori»

di Mattia Eccheli
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VALENCIA – Al sole, ma sempre con la mascherina. Maximilian Günther si concede una pausa tra un vertice e l'altro con ingegneri e meccanici ai box della Nissan e.dams. È tedesco, ha 24 anni e con la sua precedente scuderia, la Bmw i Andretti, ha già vinto tre ePrix. Un anno fa a Valencia era stato il più veloce nei test, ma nel campionato le cose non erano poi andate benissimo: «Non siamo riusciti ad essere al momento giusto nel posto giusto, non siamo stati capaci di far collimare tutti vari aspetti», spiega. «Adesso però sono concentrato sulla nuova stagione», sorride diplomaticamente.

Ci mancherebbe.

«Quello di Nissan è un bel progetto e c'è un impegno a lungo termine: sono contento di questo cambio».

Noi sappiamo di un impegno fino al 2026...

«È quello che so anch'io. Nissan è uno dei più grandi costruttori al mondo e con la e.dams c'è un'eccellenza operativa, chiamiamola così».

Nessuna incertezza sulla Formula E?

«Sono sempre stato chiaro su questo fin dall'inizio quando dicevo che vedevo il mio futuro nella Formula E: è un campionato mondiale Fia ed è elettrico, quindi sostenibile».

Nessun rimpianto per altre classi?

«Guarda (e con gli occhi fa una carrellata sui box, ndr) che costruttori e che nomi ci sono qui in pista. Io dico che non c'è un campionato che possa schierare piloti come questi, non credo che ci sia una classe che ne abbia di migliori e non a caso sono tutti molto vicini».

Però finora il sistema di qualifica penalizzava chi stava davanti...

«Sono un sostenitore della nuova formula. Che credo piacerà molto ai tifosi e comunque dovrebbe evitare queste differenze tra una gara e l'altro. A mio avviso d'ora in avanti sarà sempre possibile arrivare fra i primi otto. Una buona partenza è importante ed è legata alla qualifica, solo che finora dipendeva dal gruppo in cui eri inserito».

Un po' frustrante.

«Magari nelle qualifiche pensavi di aver fatto tutto bene e poi ti accorgevi di essere sedicesimo».

Perché credi così tanto nella Formula E?

«Perché il pilota fa la differenza».

In effetti, non c'è nemmeno il cambio gomme.

«Appunto. E con la prossima stagione aumenta di 20 kW la potenza e la gestione degli pneumatici diventerà ancora più importante, visto che ne abbiamo un tipo solo».

Quindi le gare sul bagnato non ti spaventano?

«L'ho detto, in Formula E il pilota conta. Di solito sui fondi umidi servono le gomme morbide, ma le nostre hanno una consistenza ibrida e devi sapere come comportarti in situazioni difficili».

L'anno scorso non è andata benissimo...

«Come persona ho un solo modo di pensare: migliorare sempre. Lo scorso anno ho accumulato esperienza e ho imparato».

Tralasciando il compagno di squadra Sébastien Buemi e te per ovvie ragioni, chi vedi favorito per questo campionato?

«Nella Formula E è sempre difficile fare previsioni visto l'equilibrio che c'è. Al di là del nostro impegno come Nissan e.dams direi che le Mercedes e la Jaguar le devi sempre mettere sulla lista».

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Lunedì 29 Novembre 2021 - Ultimo aggiornamento: 30-11-2021 20:24 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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