CITTÀ DEL MESSICO – L'ora della verità. A quasi tre anni di distanza dalla sua ipotizzata adozione, sul circuito Hermanos Rodriguez della capitale messicana, verrà eseguita quella che è destinata a essere l'ultima prova generale per la ricarica ultrarapida delle batterie impiegate sulle monoposto di Formula E. Si tratta di una tecnologia che le case automobilistiche sono interessate a presentare per sensibilizzare tifosi e automobilisti, potenziali clienti, circa le possibilità offerte delle auto elettriche che in futuro beneficeranno di sistemi simili.
Nel corso dello shake down del primo pomeriggio di venerdì (dopo le 21 in Italia), si svolgerà l'ultimo test in vista della “prima volta” in un ePrix, che sarà il quarto della stagione 11, il secondo a Jeddah, in Arabia Saudita, sabato 15 febbraio. Ogni scuderia dispone di una apparecchiatura per il cosiddetto “Pit Boost” (le macchine non potranno rientrare contemporaneamente ai box), che introdurrà anche una modifica nello svolgimento delle corse.
L'Attack Mode va attivato obbligatoriamente due volte in ciascuna gara per un totale di 8 minuti: è stata eliminata la clausola che prevedeva che prima di innescarlo fosse necessario transitare dai box per la ricarica. Il Pit Boost è un passaggio importante per creare nuove strategie, visto che anche grazie al motore anteriore i bolidi elettrici possono rigenerare in corsa fino a oltre il 50% dell'energia necessaria per alimentare la batteria e arrivare in fondo alla gara.
Il Pit Boost lavora a 600 kW e in appena 30'' è in grado di ricaricare fino a 4 kWh, ossia un decimo della capacità utilizzabile delle batterie, che sulle nuove monoposto Gen3 Evo è di 38.5 kWh. È una sorta di carrello alto circa un metro, largo poco meno di mezzo e lungo grossomodo 120 centimetri il cui peso è di 316,2 kg. Il cammino per la sua introduzione è stato piuttosto accidentato perché le squadre, che pure sono favorevoli, hanno sempre preteso certezze sul funzionamento della tecnologia, che in precedenti sperimentazioni aveva dato qualche problema di affidabilità. Lo shake down avrà una durata di 7 minuti per gruppo nel corso dei quali le monoposto potranno percorrere non più di tre giri con una sosta al box per la ricarica.