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Le percentuali di sforamento accertate dalla Cost Cap Administration della Federazione Internazionale dell'Automobile anche in Formula E hanno fatto scattare due sanzioni, economiche e sportive, entrambe di portata “minore”. Si tratta di 400.000 euro di multa e di 3 ore in pista di test ufficiali a Valencia il prossimo 4 novembre a carico di Jaguar e Nissan. Al costruttore britannico sono state contestate maggiori uscite per un totale di 88.755 euro, mentre a quello giapponese di 269.252, ovvero scostamenti dello 0,6 e del 2.0% rispetto al limite massimo fissato.
L'accertamento, per il quale le autorità automobilistiche hanno riconosciuto la trasparenza e la collaborazione da parte delle scuderie che fanno capo alle due case automobilistiche, risale al periodo scaduto il 30 dicembre del 2023, ossia alla stagione 9 (2022/23), la prima in cui è entrato pineamente in vigore il sistema. La Jaguar dovrà sborsare 100.000 euro, i restanti 300.000 li dovrà pagare la Nissan: i versamenti dovranno avvenire entro 30 giorni dalla data del verdetto, quindi entro la metà di novembre.
Il tetto alle spese è una novità relativa anche per il mondiale elettrico, per il quale le squadre potevano spendere fino a 13 milioni a stagione, piloti esclusi, e nel 2022 equivaleva a circa il 10% di quello previsto per la Formula 1 (140 milioni), campionato nel quale fino a quel momento c'erano team che spendevano anche 400 milioni a stagione. Dall'ultima rassegna elettrica, la numero 10, la soglia è stata portata a 15 milioni di euro, ma i compensi ai piloti devono rientrare in questo limite.
Le infrazioni accertate dalla Cost Cap Administration sono state considerate “minori” anche in considerazione, hanno fatto sapere i “giudici contabili”, del primo anno di applicazione piena della normativa e della sua stessa complessità. Hanno sostanzialmente applicato le “attenuanti”, anche perché non è stata rilevata alcuna prova che le scuderie «abbiano cercato in qualsiasi momento di agire in malafede, disonestà o in modo fraudolento, né volontariamente nascosto alcuna informazione».