Il podio di Le Mans con Rossi, Marquez e Bautista

Gp Francia: Marquez è di un altro pianeta
solo Valentino Rossi gli resta in scia

di Matteo Morichini
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LE MANS - Prove di forza, illusioni e psicologia. Il gran premio di Le Mans corre su questi binari ed il primo è riservato all’alta velocità firmata Marquez, che parte male dalla prima casella, commette due “lunghi” alla curva 8, sfila decimo e poi, senza sforzo apparente, completa un recupero magistrale fino a conquistare il quinto trionfo davanti a Valentino Rossi ed Alvaro Bautista.

La seconda M1 al traguardo, quella clienti di Espargaro (quarto ndr), certifica invece la crisi fisico-spirituale di Lorenzo che chiude sesto dietro ad un Pedrosa rallentato dalla recente operazione al braccio. In altre parole, il vice campione del mondo, non è praticamente più in corsa per il titolo. Uno scenario ribaltato rispetto al 2013 perché adesso, la prima guida Yamaha è a tutti gli effetti Valentino, che lavorando con metodo e astuzia (vedere anche i complimenti al nuovo telaio tanto bistrattato da Jorge) è tornato al centro del progetto.

A Le Mans come a Jerez, il Dottore ha dimostrato di essere vivo, vegeto ed il più competitivo dopo l’inarrivabile coppia Honda - Marquez. In Francia non è arrivato solo il podio numero centocinquanta in MotoGp, ma anche la conferma che il triennio più buio è davvero acqua passata. Reattivo allo spegnimento dei semafori, sicuro e concreto nei duelli, nei primi giri Rossi si è sbarazzato di Bradl, Espargaro e Dovizioso (ottavo ndr), fino a guidare la corsa e tentare la fuga. Che non si è mai concretizzata perche l’attuale programma di Marquez non prevede trionfi altrui.

Dopo un recupero impreziosito da manovre straordinarie (sorpassi all’esterno ed in derapata nelle chicane) lo spagnolo non ha neanche dovuto combattere per la leadership perché una volta ricucito lo strappo, Rossi ha sbagliato di qualche metro la staccata alla curva nove. Marc ha colto l’attimo ed è scappato via. «E’ stato il mio unico errore – spiega il pesarese anche se comunque aveva un passo migliore del mio».

Può anche darsi che Valentino abbia preferito lasciare strada libera al rivale senza subire un sorpasso che sembrava inevitabile, ma cambia comunque poco. La sostanza è che Marquez arriverà al Mugello con quarantadue punti di vantaggio su Pedrosa e numeri da consegnare agli annali; trentasette vittorie in carriera di cui le ultime cinque consecutive come Valentino nel 2008 e tutte ottenute dalla pole come Doohan nel 1997. Rossi invece, per la prima volta dal 2009, affronterà il weekend nella pista più amata con il cuore leggero, motivazioni stellari, e la consapevolezza che forse, con un altro piccolo passo avanti, il giovane dittatore di Cervera può essere spodestato.

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Lunedì 19 Maggio 2014 - Ultimo aggiornamento: 21-02-2016 14:26 | © RIPRODUZIONE RISERVATA