SILVERSTONE - Il bello di Hollywood, dopo un secondo posto a Le Mans e la vittoria al Fuji, ha lasciato il volante della sua Porsche, ma ha tenuto il team e domani abbasserà la bandiera verde per la 6 ore inglese, prima gara in calendario per il WEC 2016. La tradizione tutta a stelle e strisce dei piloti-attori
Sarà l’attore e ormai ex-pilota Patrick Dempsey a dare domani il via alla “Sei ore di Silverstone”, prima gara in calendario del World Endurance Championship, il mondiale di corse di durata su pista. La star americana avrà infatti l’onore di abbassare la bandiera verde dando inizio alla prima contesa di un campionato che, per la prima volta, lo vedrà lontano dal volante della Porsche 911 RSR gestita dal team, la Dempsey-Proton Racing, del quale è proprietario.
Dempsey ha infatti da poco annunciato che ha deciso di appendere il casco al chiodo e si dedicherà alla famiglia e alla sua carriera di attore e di produttore cinematografico e televisivo. Oltre infatti agli impegni di fronte alla cinepresa, il dottor Shepherd di “Grey’s Anathomy” sta portando avanti il progetto per una serie tratta dal libro “The Limit” di Michael Cannell e dedicata a Phil Hill, primo pilota americano ad aver vinto nel 1961 un campionato di Formula 1, a bordo di una Ferrari 156 nell’anno in cui ci fu la morte in pista del suo compagno di squadra, il tedesco Wolfgang von Trips.
Dempsey, sul cui matrimonio negli ultimi tempi erano circolate voci di difficoltà, si è tuttavia fatto valere come pilota, in particolare nel corso della scorsa stagione dove ha conquistato un prestigioso secondo posto tra le GTE AM alla 24 Ore di Le Mans e la vittoria alla “Sei ore del Fuji”. Quella degli attori piloti è una tradizione tutta americana. Prima di lui infatti ci sono stati Paul Newman, interprete nel film “Indianapolis pista infernale” e secondo alla 24 Ore di Le Mans del 1975 su una Porsche 935, e Steve McQueen che alla corsa francese ha dedicato un film-documentario memorabile, ma ha anche conquistato un secondo posto alla 12 Ore di Sebring oltre ad essere protagonista, a bordo di una Ford Mustang GT350, della scena di inseguimento più famosa del cinema nel film “Bullit”.