Fernando Alonso per la prima volta nell'abitacolo di un'auto a ruote coperte: è la Toyota TS50 Hybrid

Il futuro del WEC è delle GT, ma Alonso prova la Toyota TS50 per vincere la mitica 24 Ore di Le Mans

di Giorgio Ursicino
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SHAKIR Se l’ultima gara della 919 è stata un momento trionfale, non altrettanto si può dire nella categoria GT per la casa di Stoccarda. A Shakir, infatti, la Porsche ha perso tutto quello che ancora era in ballo nella categoria delle vetture derivate dalla produzione. A dominare in GT PRO è stata la Ferrari che al titolo Costruttori conquistato con una gara di anticipo in Cina ha aggiunto quello Piloti e quello riservato ai team. Le vetture di Maranello in Bahrain hanno messo a segno un’eccellente doppietta tagliando in parata il traguardo Calado e Pier Guidi diventati campioni del mondo che nei chilometri finali hanno lasciato la vittoria di tappa ai compagni di squadra Bird e Rigon.

Per il Cavallino un doppio titolo che cancella in parte le delusioni della Formula 1 dove la SF70H ha raccolto meno di quanto meritava. Delusione per la Porsche anche nella GT AM dove l’Aston Martin ha vinto la gara e ha conquistato il titoli Costruttori e Piloti con l’equipaggio Lauda-Lamy-Dalla Lana. È sicuramente questa la categoria su cui saranno puntati i riflettori nel 2018. La Porsche, libera dagli impegni in LMP1, cercherà di mettere a frutto l’esperienza maturata nell’anno di esordio della 911 RSR utilizzando magari anche alcuni dei piloti della 919 per prendersi la rivincita nei confronti del Cavallino e tornare a vincere la categoria alla 24 Ore di Le Mans.

In questa speciale gara campione in carica è l’Aston Martin che potrà contare su un bolide tutto nuovo la cui versione di serie sarà svelata fra pochi giorni. Oltre alla micidiale Corvette, che attraverserà l’Atlantico solo per disputare la maratona francese, ci sarà l’atteso ritorno della BMW che lo scorso anno ha fatto allenamento con la M6 nella serie americana Imsa. La casa di Monaco ha fatto la stessa scelta della Porsche per un suo impegno più corposo nel motorsport: il WEC con le GT e la Formula E. In attesa di capire come saranno le nuove LMP1 non ibride che dovranno sfidare la Toyota (proprio a Shakir è stata svelata la nuova Dallara), anche nei prototipi che puntano alla vittoria assoluta potrebbero esserci interessanti novità.

Ieri, infatti, ha girato per la prima volta al volante della Toyota TS50 fresca vincitrice della 6 Ore del Bahrain il due volte campione del mondo ed ex pilota della Ferrari Fernando Alonso. Lo spagnolo ha numerosi tifosi in tutto il mondo e a Shakir si è impegnato dalla mattina alla sera percorrendo oltre cento giri (circa due gran premi di Formula 1). Fernando, che è stato il primo pilota sotto contratto Honda a guidare una Toyota, si è presentato in pista con la tuta bianca senza sponsor indossando il casco con i suoi colori, ma solo con la griffe del produttore dell’elmetto.

Probabilmente in seguito agli impegni contrattuali presi per avere il via libera al test, Fernando non ha parlato quando è sceso dalla vettura. Per lui ha detto alcune cose il direttore tecnico di Toyota Pascal Vasselon: «Fernando ha svolto il programma che era previsto, è stato meticoloso e disciplinato. Veloce? Certo che è veloce, ma non abbiamo mai cercato le prestazioni, ha girato sempre con molto carburante e nel pomeriggio ha svolto anche test di pneumatici. Cosa accadrà? Vedremo, una prova l’abbiamo fatta, adesso abbiamo tempo per parlarne».

Fernando non pensa certo a disputare il WEC visto che sarà impegnato in F1 con la McLaren-Renault, il suo obiettivo è prendere parte e cercare di vincere la 24 Ore di Le Mans per poi puntare alla triple crown (Mondiale di F1, Le Mans e 500 Miglia di Indy). Al rookie test ha preso parte con la Porsche 919 campione del mondo anche Pietro Fittipaldi, il figlio di Emerson due volte iridato di F1 negli anni 70 e vincitore della 500 Miglia di Indianapolis.

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Lunedì 20 Novembre 2017 - Ultimo aggiornamento: 21-11-2017 02:34 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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