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FE, Evans (Jaguar) il più veloce dei test di Madrid. Molto competitive le Porsche della Kiro Race
FE, nuovo miglior crono ai test, tre powertrain Porsche sotto l'1:27. Beckmann (Kiro Race) il più veloce
ROMA – Il tetto sui costi prevede della Formula E che le squadre non possano spendere più di 13 milioni di euro a stagione tra il 2022 e il 2024. Per i costruttori è stato stimato un investimento fino a 40 milioni per campionato, compresi anche gli ingaggi dei piloti, che cominciano essere importanti. In termini di volumi, Nissan è la più grande casa automobilistica impegnata nel circuito elettrico e con la prossima stagione sarà di fatto via con quattro monoposto: due con le proprie insegne e due fornite alla McLaren Racing. Il Messaggero ha parlato con Ashwani Gupta, Chief Operating Officer del costruttore giapponese, a poche ore dall'ufficializzazione dell'intesa che vale per l'intero ciclo di vita delle Gen3, le nuove vetture.
Allora, quando spende Nissan in un campionato?
(Gupta sorride) «Non diamo mai queste cifre, ma diciamo che siamo soddisfatti del ritorno di immagine che ha».
Che effetto moltiplicatore ha la Formula E rispetto al vostro investimento?
(Gupta sorride ancora) «Siamo contenti di come va».
Due case tedesche se ne sono già andate e una terza lascerà a fine stagione: è ancora credibile la Formula E?
«Non posso commentare le ragioni per cui altri hanno deciso di lasciare il circuito. Per quanto ci riguarda è parte di una strategia chiara. Una dozzina di anni fa, quando abbiamo lanciato la Leaf, la prima elettrica di serie per il mercato di massa, nessuno ci aveva chiesto niente. Siamo andati incontro a quella che abbiamo ritenuto essere un'esigenza».
Alla luce di quello che sta succedendo nel mondo, in Europa in particolare, è veramente un'esigenza?
«Per noi l'elettrificazione non è un obiettivo, ma una conseguenza di quello di cui il pianeta ha bisogno».
E l'idrogeno? Voi avevate già sperimentato un Suv a celle a combustibile...
«Mi fa piacere che lo citi: quando a noi dicono che l'idrogeno è il futuro, io penso che dal nostro punto di vista sia il passato, nel senso che ci abbiamo lavorato prima di altri. Il domani è comunque a zero emissioni».
Torniamo alla Formula E. Pare che Sébastien Buemi lasci la vostra scuderia: sa già chi arriverà?
«Posso solo dirle che sono contento con l'attuale set-up».
Quest'anno, però, non state andando benissimo: con cosa si riterrebbe soddisfatto?
«Prima della partenza il motto è “gareggiare per vincere”. Dopo l'arrivo è "accettare il risultato" e "prepararsi al meglio per la prova successiva". Però con la Gen3 voglio il podio».
La Formula E non è mai sbarcata a casa vostra, in Giappone...
«A dire la verità noi siamo presenti in tutti i paesi in cui si corrono gli EPrix, quindi ci sentiamo a casa ovunque. Di un simile progetto credo però che si debbano semmai occupare le autorità del paese e gli organizzatori del campionato. Naturalmente come Nissan lo sosterremo: un po' perché il motorsport è nelle corde dei giapponesi e un po' perché siamo l'unico costruttore nazionale impegnato in questo campionato».