Nella foto, Antonio Giovinazzi

L'Alfa Romeo sbaglia spesso le strategie per Giovinazzi, che si è stufato e punta il dito contro il team

di Massimo Costa
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A che gioco sta giocando il team Alfa Romeo? Perché le strategie disegnate per Antonio Giovinazzi sono spesso le peggiori? In diverse occasioni abbiamo dovuto sottolineare nei nostri commenti, e nel corso degli ultimi due anni, come il pilota italiano a volte sia stato vittima di scelte a dir poco sconcertanti da parte della squadra diretta da Frederic Vasseur. Scelte di mescola gomme sbagliate, scelte di pit-stop anticipati o tardivi rivelatisi errati, che hanno finito sempre per penalizzare Antonio. Soluzioni talmente incomprensibili che un qualsiasi osservatore che conosce il motorsport, fatica a credere che un team di F1 possa mettere in atto certe opzioni per un suo pilota.

Passi una volta, due, tre, ma il conto è piuttosto lungo e quel che si iniziava a pensare nel paddock (un "trattamento particolare"), è divenuto realtà nelle parole stanche dello stesso Giovinazzi. Antonio è un ragazzo estremamente intelligente, che come pochi ha dovuto faticare tantissimo per raggiungere la F1. La sua carriera eccezionale nelle formule minori si è potuta sviluppare grazie al magnate indonesiano Ricardo Gelael e poi grazie alla Ferrari. Quella Ferrari che prima lo ha tenuto incredibilmente in panchina per ben due anni e poi finalmente lo ha lanciato in F1 nel team Sauber Alfa Romeo.

Antonio non parla mai a caso, nelle interviste è estremamente vivace e prodigo di racconti interessanti, ma sempre attento al marchio che rappresenta, attento a spendere le parole giuste per il team, lo sponsor. Un vero professionista, rispettoso del lavoro altrui. Ha commesso errori di guida in questi anni di F1 e lui non ha mai cercato giustificazioni. Ma ha dimostrato di essere molto veloce nonostante una monoposto che invece di crescere, in questi due anni ha compiuto enormi passi indietro. Eppure, Giovinazzi non si è mai dato per vinto. Domenica però, dopo la gara di Città del Messico, si è stancato di difendere la indifendibile squadra di Vasseur:  “L’Alfa Romeo fa di tutto per rovinarmi le gare? Fino a ora non ci volevo credere. Ma oggi sono veramente deluso”, ha dichiarato Antonio, stufo di essere trattato senza rispetto.

Domenica Giovinazzi è partito 11esimo, ma dopo la terza curva era già sesto, abile nell'evitare il caos creatosi nel contatto tra Daniel Ricciardo e Valtteri Bottas. Superato da Carlos Sainz, il pilota pugliese teneva bene la settima posizione eppure al giro 16 è stato richiamato ai box per il cambio gomme e passare dalla mescola media a quella dura. Perché, considerando che viaggiava forte e i suoi abituali rivali per centrare la top 10 erano dietro? Giovinazzi al rientro in pista dopo il pit-stop si è ritrovato in mezzo al traffico e la sua corsa è stata presto distrutta. Morale, lui 11esimo, Kimi Raikkonen ottimo nono. Il finlandese era alle spalle di Giovinazzi nella prima parte di gara eppure la sua strategia è risultata perfetta permettendogli di ottenere la top 10.

Cosa si intende dunque per "pensare male"? Far passare Giovinazzi per un pilota che non tiene il passo del compagno di squadra Raikkonen, 42 anni? Screditarlo agli occhi della proprietà per giustificare l'eventuale uscita dalla squadra a vantaggio dei ricco Guan Yu Zhou o del talentuoso Oscar Piastri sospinto dalla Alpine? Stupisce che dalla Ferrari non sia mai arrivato un sostanziale e pubblico sostegno ad Antonio, al di là delle solite parole di circostanza che raramente il team principal Mattia Binotto ha comunque speso. Anche se le clausole contrattuali riguardo il rapporto Giovinazzi-Ferrari-Sauber sono state cambiate dai vertici di Maranello, non tutelando quindi fino in fondo l'unico pilota italiano presente in F1, un intervento sarebbe stato comunque necessario. E' una situazione veramente assurda quella che sta vivendo Giovinazzi, un ragazzo che non merita tutto questo.

Ma oltre agli errori, se sono veramente errori, della squadra, bisogna registrare il vergognoso atteggiamento tenuto da un uomo del team Sauber Alfa Romeo nel GP di Istanbul (e non certo uno capitato lì per caso...), quando ha intimato con parole durissime, mai ascoltate in F1, ad Antonio di far passare Raikkonen. Per inciso, altra corsa nella quale l'italiano era stato tenuto in pista eternamente ritrovandosi con le gomme intermedie che non ne volevano sapere di riscaldarsi. Proviamo allora a riassumere le sciocchezze del team Alfa Romeo nei confronti di Giovinazzi: in Bahrain gli hanno montato gomme di set diversi, in Spagna un pneumatico che non aveva la pressione degli altri, a Montecarlo dopo una qualifica notevolissima del pilota, lo hanno fermato prestissimo rovinandogli la gara, come accaduto in Messico. Quasi si volesse non far finire Giovinazzi in zona punti. Poi, c'è l'episodio spettacolare di Budapest, con Antonio che al termine del giro di ricognizione è stato chiamato ai box per montare le gomme slick mentre pioveva e tutti gli altri avevano le intermedie.

Infine, il particolare non indifferente che l'unico pilota che a novembre ancora non conosce il suo futuro è Giovinazzi. Per lui, e il suo manager Enrico Zanarini, è ovviamente impossibile nel caso della non riconferma, trovare un'altra soluzione in F1 essendo già tutti i sedili 2022 occupati. E un futuro in casa Ferrari GT è certamente uno zuccherino poco gratificante per un pilota come Giovinazzi che in Alfa Romeo non ha mai potuto esprimere tutto il suo potenziale. 

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Mercoledì 10 Novembre 2021 - Ultimo aggiornamento: 13-11-2021 20:27 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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