Un pit stop Ferrari

La Ferrari rivede la propria catena di comando e cancella la struttura orizzontale. Richiamato il consulente Byrne

di Massimo Costa
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MARANELLO - Cambia tutto in Ferrari. La famosa struttura orizzontale tanto voluta da Sergio Marchionne e sostenuta da Mattia Binotto va in pensione e, clamorosamente, è stato chiamato dalla Thailandia dove da anni vive, Rory Byrne, 76 anni, artefice delle Ferrari campioni del mondo con Michael Schumacher. La conferma delle difficoltà che la Ferrari sta incontrando nel reparto aerodinamico se si richiama in servizio il pensionato e validissimo Byrne, ma sempre vicino al team di Maranello come consulente. 

Nel comunicato emesso si legge: "La Scuderia Ferrari ha rivisto la struttura organizzativa dell’area tecnica al fine di renderla più efficiente e orientata allo sviluppo della prestazione, rivedendone l’impostazione in maniera da definire una catena di comando non più orizzontale e affidando ai responsabili di ciascuna area tutte le deleghe necessarie al raggiungimento degli obiettivi preposti. A tale scopo è stata creata anche una nuova area, denominata Performance Development, affidata alla responsabilità di Enrico Cardile. Le altre aree di competenza rimangono inalterate: Enrico Gualtieri è responsabile della Power Unit, Laurent Mekies è Direttore Sportivo e reponsabile delle attività di pista mentre Simone Resta rimane a capo dell’area Ingegneria Telaio.

Mattia Binotto: "Come avevamo anticipato nei giorni scorsi, abbiamo voluto intervenire sulla struttura organizzativa dell’area tecnica in modo da rendere sempre più veloce ed efficiente il processo di ideazione e sviluppo della prestazione della vettura. C’era bisogno di dare una sterzata, identificando in maniera più netta responsabilità e processi e, al tempo stesso, ribadendo la fiducia dell’Azienda in questo gruppo tecnico. L’area affidata ad Enrico Cardile, che si avvarrà del contributo di esperienza di Rory Byrne e continuerà a contare su un tecnico preparato come David Sanchez, sarà il fulcro dello sviluppo della prestazione della monoposto".

"Siamo convinti che il valore delle persone Ferrari sia di assoluto livello e non abbia nulla da invidiare a quello dei nostri maggiori concorrenti, però dovevamo intervenire per dare un segnale forte di discontinuità, alzando l’asticella delle responsabilità dei leader di ciascuna area. L’abbiamo detto più volte ma vale la pena ripeterlo: abbiamo iniziato a gettare le fondamenta di un processo che ci deve portare a costruire un nuovo ciclo vincente, duraturo nel tempo. È un percorso lungo, che può subire delle battute d’arresto come quella che stiamo vivendo attualmente in termini di risultati e di prestazione, ma che ci deve veder reagire con forza e determinazione per ritornare il prima possibile ad essere protagonisti assoluti in questo sport. Questo è ciò che vogliamo tutti noi e quello che si aspettano i nostri tifosi in tutto il mondo".

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Mercoledì 22 Luglio 2020 - Ultimo aggiornamento: 19:28 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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