Nella foto, George Russell

La Mercedes continua a soffrire, a Monaco un passo indietro e Russell è ancora più veloce di Hamilton a Montecarlo

di Massimo Costa
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La esaltante prestazione di George Russell nel Gran Premio di Spagna, terzo dopo un gran duello con la Red Bull-Honda di Max Verstappen, aveva acceso qualche speranza di poter vedere la Mercedes lottare per qualcosa di importante nel Principato di Monaco. Si sa, il tracciato cittadino monegasco permette sempre qualche colpo di scena, esalta la guida e dunque, quando hai in casa un pilota come Russell e soprattutto un certo Lewis Hamilton che a Montecarlo ha scritto parte importante della sua storia in F1, una sorpresa era lecito aspettarsela. E invece, no, non è stato così.

Rispetto a Montmelò, la W13 ha compiuto un grosso passo indietro riproponendo in maniera vistosa il fenomeno antipatico del porpoising. Russell e Hamilton erano a dir poco increduli di dover rivivere questi saltellamenti incontrollabili dopo che in Spagna sembravano essere stati risolti. E così, la W13 non è andata a scompigliare le carte messe sul tavolo da Ferrari e Red Bull. Niente da fare. Si temeva addirittura di non superare la Q2 della qualifica, ma alla fine è arrivata la sesta posizione di Russell e la ottava di Hamilton. Ma molto lontano dalla pole. Il giovane inglese ha rimediato da Charles Leclerc un distacco di poco più di sette decimi, il sette volte campione del mondo addirittura di un secondo e due.

D’accordo, la bandiera rossa nel finale ha impedito a Hamilton di concludere l’ultimo push, ma francamente, le cose non sarebbero migliorate. Nel primo settore infatti, Lewis è transitato in 19”304 causa errore. Russell, che il giro veloce nel secondo tentativo è riuscito a completarlo, in quel settore aveva come miglior tempo 18”981. Che non era male se rapportato al 18”964 di Carlos Sainz ottenuto nel suo giro che gli ha dato il secondo tempo, o al 18”872 che ha completato la pole di Leclerc, mentre Verstappen aveva fatto anche peggio, 18”987. Dove Russell ha poi perso decimi rispetto alla concorrenza è stato nel secondo settore, quasi tre decimi rispetto alle due Ferrari e altri tre decimi nella parte finale del tracciato.

In gara, grazie anche ad una buona strategia nel cambio gomme adottata dal team, Russell è riuscito ad avere la meglio sulla McLaren di Lando Norris strappando così la quinta posizione al connazionale e rivale. Ma non è stata una passeggiata. Alla tensione della guida tra i rail con la pioggia, la lunga pausa, la bandiera rossa a metà gara per l’incidente di Mick Schumacher, Russell ha accusato parecchia fatica per via del porpoising, che sembra fatto apposta per distrarti e togliere la concentrazione. E’ stata una vera battaglia, ma George ha le spalle larghe e il talento per sopportare al meglio tutto questo. 

Russell riesce comunque a interpretare bene lo stile di guida che la W13 richiede, qualche difficoltà in più ce l’ha Hamilton. E a Monaco, suo territorio di caccia, lo si è visto chiaramente. Il sette volte campione del mondo non ha avuto problemi, parlandone sabato con la stampa, di ammettere che per ora Russell ha avuto un impatto migliore con la monoposto, mentre lui fatica. Ma ci sta lavorando e si arrabbia per questo. Non è bollito, insomma, come qualcuno vuol continuare a far credere, e lo si è visto in Spagna, con la clamorosa rimonta che ha compiuto dall’ultima posizione alla quinta.

A Monaco, senza dubbio la sua posizione finale poteva essere migliore della ottava. Infatti, sulla sua strada ha incontrato dapprima l’Alpine-Renault di Esteban Ocon, che per difendersi non ha lesinato manovre poco consone tanto che è stato penalizzato di 5”, poi nella parte finale della corsa si è trovato alle spalle dell’altra Alpine, quella di Fernando Alonso. Che a un certo punto, per surriscaldamento della power unit Renault, ha iniziato a girare tre secondi più lento. A Monaco, anche se si è più rapidi, è praticamente impossibile superare una monoposto che procede a passo d’uomo. Ci si chiede se la Mercedes poteva evitare, con il cambio gomme, a Hamilton di trovarsi alle spalle per due volte delle Alpine, ma tant’è.

Hamilton ha già cancellato Monaco e pensa a Baku: “Almeno là si può superare e possiamo ottenere un risultato migliore”, ha tagliato corto. Anche Toto Wolff guarda avanti pur considerando utili i 14 punti ottenuti per la classifica costruttori. La Mercedes è terza, ma in una sorta di limbo con i suoi 134 punti: impossibilitata nel recuperare terreno sulla ormai irraggiungibile Ferrari (199 punti) e parecchio davanti alla McLaren che la segue in quarta posizione con 59 lunghezze. Ma qualcosa potrebbe ancora accadere nella classifica piloti. In fondo Russell e a 41 punti da Leclerc, che sembrano tanti, ma in realtà non lo sono. E come abbiamo scritto recentemente, c’è ancora la convinzione che la Mercedes possa dire la sua in questo mondiale.

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Venerdì 3 Giugno 2022 - Ultimo aggiornamento: 04-06-2022 10:08 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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