JEREZ - Per permettere ai tifosi di condividere l’impresa, su Twitter c’era l’hashtag dedicato: #MM93Comeback. Marc Marquez una pagina di storia del motociclismo ha provato davvero a scriverla. Gli è mancato solo il finale. Si è spinto fin dove poteva sorreggerlo la pura forza di volontà. Poi si è arreso ai segnali d’allarme che gli mandava il corpo, al dolore del braccio destro, «come morto», operato martedì per ricostruire l’omero spezzatosi di netto la domenica precedente. Il Gp di Valencia non vedrà al via il campione del mondo e sarà la sua prima assenza da quando, nel 2013, è approdato in MotoGp. Con il tempo di 1’37«007, la pole (seconda consecutiva) è andata ad un sempre più convincente Fabio Quartararo, vincitore la scorsa settimana nella prova di apertura del motomondiale.
In prima fila il nizzardo del team Petronas Yamaha sarà affiancato da Maverick Vinales con la Yamaha ufficiale e da uno strepitoso Francesco Bagnaia (Ducati Pramac), mai così alto in griglia nella massima cilindrata. Un grande passo avanti lo ha compito Valentino Rossi: la Yamaha del »Dottore« apre la seconda fila, condivisa con il portoghese Miguel Oliveira (KTM Tech 3) e con Franco Morbidelli (Petronas Yamaha). In ritardo le Ducati factory: quarta fila per Danilo Petrucci con l’11/o tempo, quinta per Andrea Dovizioso con il 14/o. A far parlare in futuro di questo sabato spagnolo, però, sarà soprattutto la sfida persa da Marquez con la sua umanità. Nonostante l’arto livido e con evidenti i segni dell’intervento, è salito sulla sua Honda per sostenere due manche di libere, rimediando un 19/o ed un 16/o tempo. Quindi ha preso il via nella Q1, ma dopo appena un giro è rientrato al box e poi nel motorhome. Qui la decisione, in accordo con Honda, che in queste condizioni prendere il via sarebbe stato un inutile azzardo. »Marquez sente ancora dolore - ha spiegato Alberto Puig, team manager del marchio giapponese - così abbiamo deciso insieme che la cosa migliore è pensare alla prossima gara. Non prenderemo altri rischi. Marc si sentiva bene dopo l’intervento, per questo ha deciso di tentare«.
Per non ritrovarsi a zero punti dopo il doppio appuntamento andaluso, in una stagione così serrata. »Quando ho iniziato le qualifiche ho avuto una strana sensazione al braccio, come se fosse morto - ha raccontato lucidamente il pilota - A quel punto ho deciso di fermarmi«. Marquez ha spiegato perché è dovuto a tutti i costi volare in Andalusia, pochi giorni dopo l’impianto di una placca: »Volevo capire dove poteva arrivare il mio corpo. Io sono ottimista, per me il bicchiere è sempre mezzo pieno. Ho detto alla Honda che sarei andato a Jerez per provarci e l’ho fatto. Adesso posso dormire tranquillo«. Proprio ciò di cui ha bisogno per continuare la riabilitazione e presentarsi in condizioni accettabili a Brno (7-9 agosto). L’autore della pole ha reso omaggio alla dimostrazione di coraggio: »L’assenza di Marquez è un’opportunità, ma insieme mi dispiace. Gli auguro di ritornare presto«. »Capisco che abbia fatto un tentativo - ha detto Vinales - In un campionato così anche un punto può essere importante«. Lo spagnolo promette di essere l’avversario più temibile per Quartararo. Nella FP3 ha stabilito il record della pista (1’36»584) e si è visto togliere il tempo che gli avrebbe permesso di partire davanti a tutti per un banale errore di traiettoria all’uscita della curva 7.