McLaren W1, con i suoi 1.275 cv è l’hypercar più potente di sempre del marchio inglese
Kubica: «La F1 mi manca, sono stato molto fortunato nella vita. McLaren sta facendo un lavoro straordinario»
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Nel tardo pomeriggio di lunedì, la McLaren ha svelato la monoposto 2023. Per il team inglese, questa stagione segna un traguardo storico: era esattamente il 2 settembre 1963 quando a New Malden, nei pressi di Londra, il pilota neozelandese Bruce McLaren fondò l’omonima scuderia. Se nel corso degli anni gli impegni nel motorsport si sono sempre più ampliati e diversificati, passando dalle GT all’Indycar fino al recente debutto nella Formula E, il marchio McLaren è sempre rimasto legato alla Formula 1. La nuova monoposto è stata battezzata con la sigla MCL60 proprio per celebrare tale ricorrenza.
La scuderia di Woking arriva da un 2022 non esaltante in cui, nonostante l’adozione della power unit Mercedes, è scivolata dal quarto al quinto posto nella classifica riservata ai costruttori. Un’annata difficile con una monoposto poco efficace e difficile da sviluppare nel prosieguo della stagione. Unica gioia il terzo posto nel GP dell’Emilia Romagna di Imola, grazie al sempre consistente Lando Norris. Alla sua quinta stagione con la casacca McLaren, l’inglese è sempre più una certezza. Dopo aver annichilito il veterano compagno di squadra Daniel Ricciardo, ritornato in Red Bull in veste di terzo pilota, quest’anno Norris rivestirà il ruolo di prima punta. Capiti i punti deboli della MCL36, vedremo se quest’anno in McLaren saranno riusciti a realizzare una monoposto più competitiva.
Passando proprio alla MCL60, che si presenta nella classica colorazione arancio papaya, segna un punto di rottura con la vettura della scorsa stagione. I tecnici di Woking hanno preso ispirazione dalla Red Bull RB18 per ridisegnare la zona delle pance. Ma non solo, lo svaso nella parte superiore e le feritoie seguono, seppur marginalmente, le soluzioni adottate sulla Ferrari F1-75. In McLaren hanno precisato che la MCL60 riceverà i primi aggiornamenti solamente a partire dalla quarta gara dell’anno, vale a dire il GP dell’Azerbaijan. Tale decisione servirà a studiare a fondo la corretta messa a punto della monoposto.
A rivestire il ruolo di secondo guida sarà l’esordiente Oscar Piastri che, già prima di salire in auto, ha fatto parlare molto di se. Infatti, la scorsa estate l’australiano è stato l’assoluto protagonista del mercato piloti. Annunciato dall’Alpine in sostituzione di Fernando Alonso, a sua volta passato in Aston Martin, Piastri con un tweet ha immediatamente smentito l’accordo. La questione, ai limiti di una telenovela, ha tenuto banco per diversi giorni fino all’annuncio con la McLaren. Cresciuto nel vivaio Renault, l’australiano vanta un curriculum di tutto rispetto avendo vinto sia la Formula 3 che la Formula 2 nelle stagioni d’esordio. Ora, dopo un anno trascorso in panchina, finalmente l’occasione per debuttare in Formula 1.
Al di sotto dell’amministratore delegato Zak Brown, non risponderà più Andreas Seidl, già visto nel suo nuovo ruolo di CEO in Sauber. Sarà quindi Andrea Stella a rivestire il ruolo di team principal in McLaren. Approdato a Woking nel 2015, per seguire Alonso, l’ingegnere italiano ha scalato i vertici fino ad essere nel 2022 il Race Director. Una promozione interna che rende merito all’ottimo lavoro svolto da Stella in questi anni. L’italiano avrà il compito non facile di riportare il team inglese nelle posizioni di vertice, oltre a puntare al gradino più alto del podio, appuntamento che manca dal 2021 con la rocambolesca vittoria di Ricciardo nel GP d’Italia.