Lewis ed Hamilton si toccano al secondo giro del GP del Belgio

Mercedes, quando la coppia scoppia: Hamilton-Rosberg affondano la Stella

di Giorgio Ursicino
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SPA FRANCORCHAMPS - Vola Ricciardo, disastro Mercedes, opaca la Ferrari. Seconda battuta d’arresto consecutiva delle astronavi d’argento e, sulla pista più affascinante e prestigiosa del Mondiale, il giovane pilota australiano è pronto ad approfittarne e va a prendersi la terza vittoria stagionale che è anche la terza della sua giovane carriera (ancora una smacco per il compagno di squadra 4 volte campione del mondo).

La Rossa, invece, non graffia. Nonostante una Mercedes ritirata e un’altra danneggiata, il Cavallino non riesce a salire sul podio, facendosi precedere sia da Rosberg che da Bottas. Il primo dei ragazzi di Maranello questa volta è Kimi Raikkonen che, sulla sua pista preferita (ci ha vinto quattro volte come nessun’altro fra i campioni in attività), precede per la prima volta in gara il compagno di squadra spagnolo (ora sono 11 a 1). A differenza del finlandese, Fernando non è mai stato fortunato sui saliscendi delle Ardenne e anche ieri è stato penalizzato di 5 secondi poiché la sua F14-T ha accusato problemi elettrici sullo schieramento e i meccanici si sono attardati a lasciare la griglia.

La gara perfetta di Daniel è nata dal suicidio delle Stelle di Stoccarda che hanno ripetuto gli errori dell’ultima gara prima dell’estate e, come in Ungheria, hanno buttato al vento una doppietta che sembrava a portata di mano. Se all’Hungaroring potevano esserci delle attenuanti (noie meccaniche in prova per Hamilton, asfalto bagnato al via, safety car entrata più volte), a Spa l’armata tedesca a fatto tutta da sola confermando la difficoltà a gestire i due piloti che si raccontava fossero anche grandi amici. Rivalità e tensione fra Nico e Lewis sono ormai ai limiti. Anche in passato ci sono stati attriti fra grandi compagni di squadra Indimenticabili quelli fra Senna e Prost), ma in momenti topici, non in situazioni banali.

Invece ieri i due si sono inutilmente toccati all’inizio del secondo giro danneggiando entrambe le Frecce che in qualifica sotto l’acqua avevano dato un paio di secondi anche ai rivali più vicini. Ha avuto la peggio Hamilton che dopo una gara incolore all’inseguimento si è dovuto ritirare, ma anche Rosberg ha perso una gara che avrebbe facilmente potuto vincere. Per carità, nonostante la grinta e la bravura di Ricciardo, il Mondiale (sia quello Piloti che quello Costruttori), non è in discussione, ma buttare coppe in quel modo lascia sicuramente l’amaro in bocca.

Questa volta la colpa sembra più del tedesco che nel tentativo di passare l’inglese gli ha forato una gomma e danneggiato la sua ala, ma in Ungheria il team aveva sostenuto che Lewis non aveva rispettato gli ordini di scuderia (far passare il compagni) perché Nico non ci aveva nemmeno provato. Wolff e Lauda, i boss della squadra, questa volta si sono schierati con decisioni ed hanno preso le parti del britannico («Al secondo giro una manovra assurda...») che però sembra quello più psicologicamente in difficoltà. Ora Nico ha 29 punti di vantaggio e per Lewis si fa dura.

L’occasione buttata dalla Mercedes è confermata dai soli 3 secondi di ritardo di Rosberg al traguardo nonostante una sosta in più a causa del primo stop anticipato per sostituire l’ala (nella graduatoria dei giri veloci Rosberg ha dato due secondi a tutti). La gara è stata spettacolare con una sfida mozzafiato nel finale a 4 per il 5° posto vinto da Vettel (5°) e perso da Alonso (7°). In mezzo le due McLaren con quella di Magnussen che ha pericolosamente accompagnato sull’era la Ferrari ad oltre 300 km/h nel rettilineo dopo l’Eau Rouge e per questo è stato alla fine penalizzato (20 secondi) e retrocesso.

Nella classifica per team il secondo posto della Red Bull è sempre più irraggiungibile per la Ferrari (254 a 160 punti), mentre in quella Piloti il terzo posto di Ricciardo è ormai quasi un sogno per Fernando (156 a 121), mentre Bottas (110) si avvicina. Fra due settimane si corre a Monza, il pubblico di casa darà una spinta, ma i lunghi rettilinei fanno paura.

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Lunedì 25 Agosto 2014 - Ultimo aggiornamento: 18-05-2016 03:53 | © RIPRODUZIONE RISERVATA