Schumacher in lotta con Hamilton

Mick Schumacher ha cambiato passo: due Gran Premi e due volte a punti. E' diventato grande?

di Massimo Costa
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C'è stato un momento in cui Gunther Steiner, team principal del team Haas a motore Ferrari, era seriamente preoccupato per il rendimento di Mick Schumacher. L'atteso salto di qualità non c'era, le prime gare sono state deludenti, il figlio del sette volte iridato Michael collezionava incidenti e soprattutto distacchi notevoli dal nuovo compagno di squadra Kevin Magnussen. Come fare? Schumacher jr, supportato dalla Ferrari, è un bluff? Steiner rispondeva che a Mick serviva tranquillità, che si metteva troppa pressione addosso ed inevitabilmente arrivavano gli errori. E che errori, con macchine divise in due e costi da sostenere insostenibili per il team tanto che Steiner un giorno è sbottato così: "Per colpa di Schumacher siamo indietro con gli sviluppi che volevamo portare in pista".

Montecarlo è stato un disastro, Baku ancora peggio. E' quindi arrivato il "reset". Schumacher ha capito che occorreva dare una svolta se voleva proseguire la carriera in F1. E dal GP del Canada, qualcosa è veramente cambiato. Schumacher in qualifica ha strappato un incredibile sesto posto, ma in gara si è ritirato per problemi tecnici mentre era settimo. A Silverstone non è andata bene in qualifica con la pioggia, ma da 19esimo ha recuperato fortissimo concludendo la gara all'ottavo posto lottando duramente con la Red Bull di Max Verstappen (in crisi per un pezzo dell'Alpha Tauri conficcatosi nel fondo), prendendo così i primi punti al secondo anno di F1.

Poi, il capolavoro nel GP di Austria: ottavo in qualifica, una gara Sprint spettacolare nella quale ha duellato con Lewis Hamilton e terminata al nono posto, e un'altrettanto bella corsa la domenica, chiusa in una fantastica sesta posizione. Merito suo, senza dubbio, considerando che Magnussen si è piazzato dietro di lui a Silverstone e Spielberg, e merito anche delle novità portate finalmente dal team Haas e anche dalla Ferrari per quanto riguarda il motore. Sui rettifili di Spielberg infatti, la Haas era imprendibile.

Questo balzo in avanti di Schumacher che lo ha portato a 11 punti, unito ai 22 recuperati da Magnussen in queste prime undici gare, ha permesso alla Haas di scalare la classifica costruttori in maniera repentina superando Aston Martin e Alpha Tauri (era già davanti alla Williams) occupando così la settima piazza nel campionato costruttori con 34 punti. Steiner finalmente sorride mentre Schumacher rinvigorito da queste ultime eccellenti prestazioni, promette battaglia per il GP di Francia del 24 luglio. E tira un sospiro di sollievo. La sua carriera lo ha sempre visto compiere un salto di qualità al secondo anno.

E' accaduto in F4, quando nel 2016 è risultato vice campione italiano della categoria dopo una prima stagione anonima nella F4 tedesca. Poi, nel 2018 si è laureato campione europeo della F3 a seguito di un 2017 concluso soltanto in 12esima posizione. Il passaggio in F2 non è stato diverso: nel 2019, 12esimo deludendo le aspettattive, ma nel 2020 eccolo festeggiare il titolo di campione della F2. Ora, in F1 non vincerà di certo il campionato al secondo anno con la Haas, ma il classico miglioramento rispetto all'anno precedente è finalmente arrivato.

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Sabato 16 Luglio 2022 - Ultimo aggiornamento: 17-07-2022 10:54 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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