Alejandro Agag, numero uno della Formula E

Per salvare la stagione della Formula E, Agag propone gare su circuiti permanenti

di Massimo Costa
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Abbandonare la via classica dei tracciati cittadini e abbracciare i circuiti permanenti. E' questa la soluzione per salvare il campionato 2019-2020 della Formula E, che pare aver trovato soddisfazione presso tutti i costruttori. Il boss della categoria, Alejandro Agag, non ha fatto mistero che è questo l'unico modo per poter organizzare entro settembre o al massimo il mese di ottobre, almeno sei appuntamenti per poter concludere la stagione che è iniziata lo scorso novembre in Arabia Saudita, poi ha fatto tappa in Cile il 18 gennaio, a Città del Messico il 15 febbraio e infine il 29 febbraio in Marocco. Dopo di che il Coronavirus ha bloccato la Formula E che ha dovuto annullare le trasferte di Roma, Parigi, Seul e Giakarta. In calendario vi è ancora la prova di Berlino del 21 giugno, che difficilmente si potrà svolgere, poi ci sarebbe l'11 luglio New York e l'appuntamento finale di Londra il 25-26 luglio, ma probabilmente nessuna delle tre tappe sarà confermata, tanto più a New York e nella capitale britannica, considerando che nelle zone dove si sarebbe dovuto correre, sono stati allestiti ospedali da campo.

Ma Agag non si arrende. Constatato che trovare altre città disposte ad ospitare la Formula E è praticamente impossibile per mancanza di tempo in quanto servono permessi e quant'altro, si è seriamente pensato di organizzare in via del tutto eccezionale le gare sui circuiti permanenti. Gli uomini di Agag stanno contattando vari autodromi europei, dove forse sarebbe molto più semplice recuperare almeno sei o sette gare piuttosto che avventurarsi su circuiti permanenti in Corea del Sud o in Indonesia e Stati Uniti per ridare vita agli appuntamenti cancellati. Creare un calendario con eventi in Portogallo, Spagna, Francia, Italia, Germania e magari Belgio, Olanda e Gran Bretagna, questa sarà la via per salvare la stagione 2019-2020.

Agag ha anche spiegato che vorrebbe concludere il campionato entro settembre, previsione forse troppo ottimistica, per avere poi il tempo per far ripartire il campionato 2020-2021. Il punto è che non sarà facile trovare autodromi liberi in un arco di tempo così ristretto (tra luglio-agosto e settembre) perché tutte le altre categorie internazionali del motorsport stanno ridisegnando i calendari, dalla Formula 1 alla Formula 4 passando per le serie a ruote coperte come GT, WTCR, ELMS eccetera, per non parlare dei vari campionati nazionali. Sarà durissima trovare date disponibili e forse la Formula E, come stanno facendo tutti (calcio compreso) dovrebbe rivedere il proprio format annuale pensando a chiudere la stagione attuale anche a ottobre e novembre se necessario, per poi ripartire serenamente nel 2021 con il prossimo campionato. La Formula E divisa su due anni così come è strutturata ora, con un solo appuntamento nella stagione precedente (mese di novembre), non ha molto senso...

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Sabato 11 Aprile 2020 - Ultimo aggiornamento: 14-04-2020 11:41 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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