Francesco Pizzi festeggia una vittoria in Formula 4

Pizzi: «Dopo il titolo in F4 negli Emirati punto al podio nel campionato italiano»

di Massimo Costa
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Non poteva partire meglio l’avventura di Francesco Pizzi in Formula 4. Il pilota di Frascati, classe 2004, ha vinto all’esordio in monoposto il campionato di F4 degli Emirati Arabi, ottenendo otto vittorie, tre pole position e due secondi posti. Francesco si è messo in luce fin dal primo appuntamento stagionale di Dubai, in cui ha trionfato in tutte e tre le gare in programma, mettendo a segno poi altri due successi il fine settimana successivo sul circuito di Abu Dhabi. A seguirlo, Gianmaria Bruni, romano, un anno di F1 con la Minardi nel 2004, e che dopo aver vinto tutto quello che c’era da vincere nel Gran Turismo con la Ferrari, è pilota ufficiale Porsche da tre stagioni.
“La prima parte di stagione è stata quasi perfetta – ammette Francesco – Ho vinto tutte le gare del primo round e due nel secondo. Poi, purtroppo a causa di qualche mio errore, ma soprattutto di diversi problemi tecnici, ho perso alcuni punti”.

In quei momenti di difficoltà hai sentito la pressione?
“Non tanta ad essere sincero. Dopo i primi due appuntamenti stagionali ho sempre mantenuto un margine di oltre cinquanta punti sul primo degli inseguitori, quindi sono rimasto sereno. Nella penultima gara stagionale, mi bastava arrivare davanti a Nico Goehler per vincere matematicamente il titolo. Partendo in pole, sapevo che era un’impresa alla mia portata e ho potuto gestire la corsa senza avvertire troppa pressione”.

Quali sono state le aree in cui sei migliorato maggiormente nel corso di questa stagione?
“Sicuramente ho migliorato molto dal punto di vista del passo gara. Sono diventato più aggressivo nei corpo a corpo rispetto a quanto non fossi all’inizio, ma allo stesso tempo riesco a gestire le gare in maniera più intelligente, attaccando al momento giusto. Riesco anche a difendermi bene e nelle gare in cui non ero il più rapido in pista sono sempre riuscito a limitare i danni allargando le spalle”.

Dopo il fine settimana di Abu Dhabi sei subito ripartito alla volta dell’Olanda, dove hai incontrato il team Van Amersfoort, con cui disputerai i campionati italiano e tedesco di Formula 4.
“Sono riuscito a rientrare a casa per una sola giornata prima di andare in Olanda, dove sono rimasto per una settimana, riuscendo anche a prendere parte a due giornate di test sulla pista tedesca di Oschersleben. A quel punto però, la situazione a livello internazionale era già critica e non sono riuscito a tornare direttamente in Italia, quindi sono passato da Nizza, dove vive il mio manager e coach Gimmi Bruni, che mi ha seguito da vicino nei primi due appuntamenti stagionali, aiutandomi molto nello studio della telemetria e degli on board. Sono riuscito a tornare a casa solo da una settimana e ora vivo in quarantena come tutti gli italiani. Mi alleno tutti i giorni, sia con esercizi fisici sia con il simulatore. Cerco di provare su tutte le piste che poi affronterò nel campionato e guardo le gare dell’anno scorso per cercare di arrivare il più preparato possibile alla stagione”.

Come mai hai scelto il team Van Amersfoort?
“È la squadra campione in carica della serie italiana e ha sfiorato il titolo in quella tedesca. Quando ci hanno contattato e siamo andati in Olanda ci ha molto colpito la struttura del team, la loro organizzazione e come fanno lavorare i piloti. E infatti ad Oschersleben abbiamo occupato le prime tre posizioni in ogni turno”.

Come sono andate quelle prime due giornate di prove?
“All’inizio l’asfalto era umido e sono stato il più rapido con ampio margine, ma quando la pista si è asciugata sono rimasto un po’ attardato rispetto ai miei compagni di squadra più esperti. Il secondo giorno però, è andato molto bene, sono riuscito a ricucire il gap, chiudendo la giornata come il più rapido del mio team”.

Pensi ti possa aiutare il fatto di avere due piloti esperti in squadra?
“Sì, Jonny Edgar è andato molto forte nel campionato italiano la passata stagione, mentre Jak Crawford è stato vicecampione della F4 in Messico. Entrambi fanno parte del team junior Red Bull, ma la sfida non mi spaventa, anzi mi carica. Oltre ad avere un riferimento vero e proprio all’interno del box, in Van Amersfoort hanno anche molti dati raccolti negli anni precedenti, su tutti quelli di Dennis Hauger che ha dominato la passata stagione e questo ovviamente velocizza il percorso di apprendimento di un rookie. A dimostrazione di questa tesi, già nel primo test sono riuscito a girare sui tempi che avevo come riferimento. Dovrò lavorare ancora sul passo gara, ma come punto di partenza è molto positivo”.

Qual è il tuo obiettivo per questa stagione?
“Punto al titolo rookie nel campionato italiano e spero di chiudere nei primi tre nella classifica assoluta. Specialmente nella seconda parte di stagione voglio essere al vertice. Per ora nel campionato tedesco ho in programma solo alcune gare, ma se dovessi andare forte fin dall’inizio non è detto che non possa disputare tutta la stagione”.
 

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Martedì 31 Marzo 2020 - Ultimo aggiornamento: 04-04-2020 12:46 | © RIPRODUZIONE RISERVATA