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SHANGHAI – Al termine della 6 Ore di Shanghai, Porsche ha confermato in Cina il titolo costruttori del FIA World Enduramce Championship conquistato lo scorso anno. L'alloro è stato ottenuto con una gara di anticipo rispetto alla fine della stagione, prevista tra due settimane in Bahrein. Il successo è stato suggellato dalla quarta affermazione dei piloti campioni uscenti, Mark Webber, Timo Bernhard e Brendon Hartley.
La vittoria dell'equipaggio Porsche non è praticamente mai stata in discussione: partiti dalla Pole, i tre hanno condotto a turno per 186 delle 195 tornate. Un dominio assoluto, malgrado l'eccellente prova delle due Toyota (veloci, affidabili ma sfortunate e alle fine staccate di poco meno e poco più di un minuto) che ribadisce l'attuale superiorità della 919 Hybrid che si è imposta in 6 delle 8 prove finora disputate (12 su 16 nelle ultime due stagioni).
Stéphane Sarrazin, Mike Conway e Kamui Kobayashi si sono piazzati secondi con la Toyota TS050, rosicchiando altre 6 lunghezze a Neel Jani, Romain Dumas e Marc Lieb (Porsche), che sono stati preceduti sul traguardo anche dall'altra vettura giapponese, quella guidata da Anthony Davidson, Sébastien Buemi e Kazuki Nakajima. Il titolo piloti è ancora alla portata della scuderia giapponese anche se il trio elvetico-franco-tedesco vanta un rassicurante margine di 17 punti.
Con il quinto posto cinese, la Audi R18 (alla sua penultima apparizione nel WEC) Lucas Di Grassi, Loïc Duval e Oliver Jarvis hanno definitivamente detto addio alla possibilità di vincere il campionato. Con tre giri di ritardo – dovuti all'impossibilità di completare ogni rifornimento e riducendo ogni stint a 23 tornate - sono saliti a 121,5 punti, insufficienti per scalare la graduatoria anche in caso di successo in Bahrein. L'altra Audi si è classificata sesta: Marcel Fässler, André Lotterer (che fin dai primi giri aveva lamentato problemi di tenuta per la vettura) e Benoît Tréluyer hanno tagliato il traguardo con 14 tornate di ritardo, anche a causa di un incidente.
Con 301 punti, Porsche ha bissato il titolo costruttori strappato nel 2015 a Toyota. Audi si è fermata a 222, mentre la scuderia Giapponese (che senza la “disgraziata” prova alla 24 Ore di Le Mans, quando la TS050 era in testa e si è fermata all'ultimo giro, sarebbe in ben altra posizione) si è arrampicata a 207 e può insidiare anche la piazza d'onore della casa dei Quattro Anelli, seconda lo scorso anno a quota 264 (Toyota si era fermata a 164).