La partenza del Rallylegend

RallyLegend, un tuffo nel passato fra bolidi e campioni. Controsterzi e salti di vetture d’epoca con driver mitici al volante

di Cesare Cappa
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SAN MARINO - Da un punto di vita meramente storico, San Marino è conosciuta come la repubblica più antica del mondo. Ma da un punto di puramente sportivo, è considerata da molti la patria dei motori. Non certo per la presenza di qualche costruttore, ma per la passione che anima da sempre i suoi abitanti. Che siano due o quattro ruote, quello che conta è dare gas. Passione che negli anni ha creato una vera e propria fucina di talenti, che spesso hanno animato i campionati di varie specialità motoristiche anche a livello internazionale. E che ha dimostrato al contempo quanto i sammarinesi siano dei validi organizzatori.

Il Rallylegend è uno di questi esempi, manifestazione rallistica giunta alla sua diciottesima edizione. Certo quella di quest’anno è stata inevitabilmente un’edizione segnata dalla pandemia. Ma ciò non ha in alcun modo limitato la qualità dell’organizzazione, ma soprattutto la difficoltà delle prove. Perché, come si evince dal nome, di rally alla fine si tratta. Ciò che lo rende alternativo rispetto ad altri eventi simili, è la capacità di attrarre piloti di altissimo livello, ma pure vetture che altrimenti sarebbero destinate ai musei. Così anche quest’anno la gara sammarinese si è confermata una vera festa dei rally.
 

Una festa che si è sviluppata su tre giorni di gara, dal venerdì alla domenica, nei quali piloti e navigatori si sono dati battaglia lungo le impegnative speciali della Repubblica di San Marino. Gara preceduta come da tradizione dalla serata dedicata al Legend Show, svoltasi il giovedì sera.
Si tratta di un vero e proprio testa a testa riservato a venti piloti e vetture d’élite: tra due rotatorie nel Rallylegend Village, due sfidanti sono contemporaneamente in gara con partenze contrapposte e in senso di marcia opposto e devono effettuare dei giri su ogni rotatoria in un verso e in quello inverso. Tanti traversi e tanto divertimento per il pubblico. E quando si tratta di derapate non poteva mancare il mago del drifting, ovvero Ken Block. Pilota americano che già in precedenza aveva avuto modo di partecipare al Rallylegend. Si è presentato nuovamente al volante della sua Ford Escort Cosworth, soprannominata scherzosamente Cossy. E puntualmente ha vinto la gara del giovedì sera. 

Il rally vero e proprio è partito il giorno successivo. Come tradizione la divisione in classi segue una regolamentazione diversa al Rallylegend, rispetto a quella usate delle gare nazionali ed internazionali. Perché, al di là di tutto, sebbene l’agonismo sia particolarmente sentito, è l’occasione per vedere piloti e vetture del passato correre insieme a professionisti (e non) più giovani a bordo di auto più recenti. Cinque le categorie che si sfidano: Historic (racchiude le auto dai primi anni ‘60 al 1986), Myth (costruite dal 1987 al 1999), WRC (costruite dal 1999 ai giorni nostri), Heritage (competizione riservata a 20 vetture originali costruite fino al 1982) e Legend Stars (categoria che non partecipa alla classifica finale, ma annovera autovetture costruite fino al 2010 con importante pedigree storico).

Basti pensare che tra i concorrenti di questa edizione, che contava di ben 125 equipaggi, c’erano piloti del calibro di Ari Vatanen, Miki Biason, Francois Delecour e lo stesso Ken Block.
Che, come si dice in questi casi, non ha solo fatto la passerella, ma ha vinto nella categoria Myth, in coppia con il navigatore italo americano Alex Gelsomino. Nella classe invece riservata alle WRC ha dominato un’altra Ford. Si tratta della nuovissima Ford Fiesta WRC Plus guidata dal francese Adrien Formaux, in coppia con Renaud Jamoul, sempre più veloce con la vettura ufficiale del team M-Sport. Tra le “Historic” sono Marco Bianchini in coppia con Giulia Paganoni a primeggiare con la loro Lancia 037. La classifica riservata invece alle “Heritage” ha visto in testa Enzo e Luca Battiato, su Lancia Fulvia Hf in livrea Marlboro. 

Tornando alla presenza del campione americano Ken Block, che in questi anni ha intensificato sempre di più il sodalizio con Ford, ha avuto l’onere e l’onore di svelare al pubblico presente al Rallylegend la nuova vettura realizzata dal reparto la Ford Performance: la nuova Puma ST. Vettura che sarà nelle concessionarie italiane a partire da novembre, ad un prezzo intorno ai 30.000 euro. L’auto è equipaggiata con la medesima meccanica della Fiesta ST. Quindi motore turbo 3 cilindri da 1,5 litri, capace di una potenza di 200 cavalli.

Il cambio manuale a sei rapporti può essere accoppiato ad un differenziale a slittamento limitato. Il Rallylegend si è poi concluso con un tripudio di auto e appassionati che guarda già alla gara del 2021, con il prestigioso endorsement di Jean Todt, Presidente della Federazione Internazionale dell’Automobilismo, che ha voluto essere presente nella Repubblica di San Marino a sostenere Rallylegend, e con il plauso da parte di Michèle Mouton, ispettrice safety per la FIA.

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Mercoledì 14 Ottobre 2020 - Ultimo aggiornamento: 15-10-2020 14:54 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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