Nella foto, un modello di come potrebbero essere le F1 del futuro

Sarà rinviata al 2022 la rivoluzione tecnica attesa in F1 il prossimo anno

di Massimo Costa
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La stagione 2020 del Mondiale F1 si annunciava come una delle più costose e impegnative per le dieci squadre del campionato. Perché, oltre all'abituale impegno nell'affrontare le 21 gare in calendario, parallelamente sarebbe dovuta partire la progettazione (da zero) delle nuove monoposto in base alle rivoluzionarie regole tecniche per la Formula 1 che avrebbero dovuto entrare in vigore il prossimo anno. Ma la situazione attuale dettata dall'emergenza Coronavirus, il non sapere quando potrà iniziare il campionato 2020, quante gare salteranno, quanti Gran Premi si disputeranno (e probabilmente quando si partirà saranno tutti molto ravvicinati tra giugno/luglio e dicembre), sta spaventando le squadre le quali non riuscirebbero a gestire sia l'impegno in pista così compresso sia quello della progettazione delle future monoposto. Ecco quindi che le dieci squadre, spaventate, hanno chiesto alla FIA e a Liberty Media, di rimandare al 2022 l'introduzione delle nuove regole tecniche. In teleconferenza con Chase Carey, amministratore delegato di Liberty Media (la società americana padrona della F1), i dieci team principal hanno esposto il problema. Soltanto la Ferrari avrebbe chiesto più tempo per decidere, ma gli altri sono tutti decisi al rinvio: "Non c'è alternativa", ha tagliato corto Omar Szafnauer della Racing Point.

Nella prossima stagione solo l'aerodinamica e le power unit manterrebbero libertà di sviluppo, mentre verranno congelate le specifiche di telaio, trasmissione e di alcune componenti meccaniche, tra cui le sospensioni. Chiaramente, slitterebbe anche il debutto dei pneumatici Pirelli da 18 pollici: del resto, il fornitore italiano ha visto subito compromesso il proprio programma, quando è stato necessario annullare il test delle gomme da bagnato fissato il 3 marzo insieme alla Ferrari, sul circuito di Fiorano. A livello sportivo, ritardare di un anno il passaggio regolamentare potrebbe invece rendere più equilibrati i valori in campo: se venisse comunque confermata l'introduzione del budget cap nel 2021, le scuderie maggiori non avrebbero più il vantaggio di poter destinare già adesso (in un periodo fuori dai limiti di spesa) maggiori investimenti sulle monoposto del futuro. Un aspetto che aveva sollevato le preoccupazioni delle compagin di seconda fascia. Resta però un altro nodo da sciogliere: il rinnovo del Patto della Concordia con Liberty Media.

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Giovedì 19 Marzo 2020 - Ultimo aggiornamento: 20-03-2020 16:11 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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