Nella foto, i boxer che Vettel ha provocatoriamente indossato sopra la tuta a Miami

Scoppia la guerra delle mutande e dei gioielli. Le provocazioni dei campioni del mondo Hamilton e Vettel

di Massimo Costa
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La prima avvisaglia c'era stata a Melbourne, in occasione dell'apertura del Mondiale 2022, ma era passata quasi inosservata e i piloti ci avevano riso su. Ma quando a Miami la FIA ha ribadito con una certa arroganza linguistica che sarebbero stati presi provvedimenti, fino a impedire di partecipare ai Gran Premi, coloro che avrebbero continuato ad indossare sotto la tuta i boxer oppure non si sarebbero tolti collane, piercing, anelli, ecco che è scoppiato il finimondo. In tanti non ci hanno fatto molto caso, sopraffatti dalla mondanità di Miami, ma la polemica esplosa è di non poco conto e da tenere in assoluta considerazione. Il sette volte campione del mondo Lewis Hamilton, che pare al centro del dibattito per il suo piercing al naso, si è presentato in conferenza stampa con anelli ad ogni dito, quattro collane al collo e tre orologi al polso: "Non mi vogliono fare correre? La Mercedes ha un pilota di riserva e io andrò in città, a Miami ci sono così tante cose per passare il tempo...".

Sebastian Vettel, quattro volte campione del mondo, paladino dei diritti civili tanto che a Budapest si prese una reprimenda per avere indossato durante l'inno nazionale una maglietta arcobaleno polemizzando con il governo ungherese contrario al mondo lgbt+, si è presentato nel paddock indossando un paio di mutande (termine che fa più effetto rispetto a boxer) sopra la tuta e affermando: "Probabilmente, al momento, è più una questione personale e sento che Lewis è nel mirino". Parole importanti quelle di Vettel e che potrebbero riportare ai fatti di Abu Dhabi 2021 quando il direttore di gara Michael Masi, poi estromesso dal suo ruolo per gli errori commessi, prese una serie di decisioni terribilmente sbagliate che strapparono dalle mani di Hamilton il titolo mondiale praticamente già conquistato per passarlo a quelle di Max Verstappen. Hamilton sparì dalla circolazione per un paio di mesi, ma al suo ritorno in F1 non ha mancato di sottolineare l'ingiustizia targata FIA di cui è stato vittima.

Ma perché si è scatenata questa polemica? L'Appendice L del Codice Sportivo Internazionale già prevede di indossare capi ignifughi e omologati, quindi niente boxer, ed il divieto di utilizzo di gioielleria varia quando si scende in pista. Gioielli o capi di abbigliamento infiammabili possono aggravare le conseguenze di un incidente, conducendo il calore o rallentando i soccorsi. La questione è innanzitutto di sicurezza, e qui non si dovrebbe discutere. La FIA, peraltro, sta smettendo di chiudere un occhio anche in altre categorie: durante la Formula E a Montecarlo, ad esempio, Pascal Wehrlein e Mitch Evans sono stati multati di 1000 euro perché portavano al collo una catenina di metallo durante le qualifiche.

Quello della FIA appare ai più un repentino esercizio di potere con il nuovo direttore di gara Niels Wittich in prima linea, sicuramente sospinto dal neo presidente FIA Mohammad Ben Sulayem. Ma il rapporto tra la nuova direzione gara e i piloti non sembra idilliaco e lo si è visto a Miami. Non solo per il fatto dei gioielli e delle mutande... ma anche per motivi ben più seri quali la sicurezza in pista nelle curve 14-15 di Miami. "Sainz si è lamentato con il direttore di gara, stavamo tutti ascoltando, e nulla è stato fatto. La FIA dovrebbe spingere di più per la nostra sicurezza", ha sottolineato Ocon. E il ferrarista aveva ribadito: "Mi dispiace essere critico, ma ho detto alla FIA che quell'incidente in seconda marcia non avrebbe dovuto essere così duro". E tutti i colleghi hanno dato loro sostegno. Un altro appello ignorato a Miami è stato quello di rivedere l'entrata in pit-lane, che poteva portare al rischio di incidenti per lo sporco fuori traiettoria. Nonostante l'autorità che le deve essere riconosciuta, la FIA, o meglio la nuova direzione gara, sta dialogando a sufficienza con i piloti, che mettono a repentaglio la propria incolumità? Vedi il correre su un tracciato cittadino assurdamente pericoloso come quello di Jeddah in Arabia Saudita.

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Martedì 17 Maggio 2022 - Ultimo aggiornamento: 18-05-2022 10:36 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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