La Toyota TS 030 Hybrid e la Yaris Hybrid ora in vendita anche negli showroom italiani

Toyota TS 030 ruggisce a Le Mans:
gli inventori dell'ibrido scendono in pista

di NIcola Desiderio
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LE MANS - Non ha vinto, ma ha convinto. Eccome se ha convinto. Le due Toyota TS 030 Hybrid sono state protagoniste assolute della 24 Ore di Le Mans, soprattutto perché hanno avuto il coraggio di scendere in pista con una motorizzazione molto simile a quella che 15 anni fa hanno inventato sulla prima Prius. E ora dominano questo particolare settore del mercato, molto sensibile ai consumi e al rispetto ambientale: le Toyota ibride che girano sulle strade del pianeta sono oltre 4 milioni, la Prius, dopo essere diventata la vettura più richiesta in Giappone ed essere entrata nella top five del mercato Usa, nel primo trimestre del 2012 ha conquistato il primo posto della classifica mondiale. La TS 030 adotta uno scema molto simile a quello della Prius e della piccola Yaris che è stata da poco lanciata: motore a benzina aspirato e potente propulsore elettrico che spinge sullo stesso asse e recupera energia in frenata. Le Mans è una corsa difficilissima dove l'esperienza è fondamentale. Le Toyota erano all'esordio e, non solo hanno girato più veloci delle espertissime e collaudate Audi, hanno addirittura conquistato la testa della corsa dopo diverse ore di gara: incredibile. C'era l'aspetto affidabilità da verificare, ma purtroppo entrambe le vetture giapponesi sono state fermate da spettacolari incidenti e non da quasti meccanici. Sicuramente il colosso nipponico ci riproverà e cercherà di diventare la seconda casa orientale ha conquistare il trofeo assoluto (finora è riuscito solo alla Mazda che il prossimo anno tornerà ufficialmente a correre proprio a Le Mans). Toyota ha schierato due TS 030 Hybrid che segnano il ritorno della casa di Nagoya alle gare di durata dopo un lungo digiuno che dura dal 1999 e dopo l’infruttuosa parentesi della Formula 1. La TS030 si ricollega nella denominazione alla TS 020, meglio nota come GT One arrivata a un passo dalla vittoria sfumata negli ultimi minuti di gara. La TS 030 Hybrid porta in pista a bandiera tecnologica della casa, ma non è la prima ibrida schierata in gara e con successo visto che i giapponesi hanno già vinto nel 2007 la 24 Ore di Tokachi con la Supra HV-R GT.

IBRIDO QUASI DI SERIE
Prevista inizialmente in un unico esemplare, le TS 030 sono state alla fine due, ma il debutto è stato rimandato dalla 6 Ore di Spa-Francorchamps a Le Mans a causa di un incidente che ha causato la distruzione di una vettura. Il suo sviluppo è stato portato avanti per il telaio e l’aerodinamica a Colonia, presso la Toyota Motorsport, mentre per il motore e la parte ibrida tutto il lavoro è stato compiuto in Giappone. Si dall’inizio prevedendo sia il motore elettrico anteriore sia quello posteriore, ma alla fine è stata scelta quest’ultima soluzione che esclude la trazione integrale, ma viceversa consente di utilizzare il motore elettrico anche al di sotto dei 120 km/h che dunque può fornire la propria spinta supplementare all’uscita delle curve, specialmente quelle più strette, e può anche funzionare da solo consentendo alla TS030 di marciare sulla corsia dei box a emissioni zero, proprio come accade alle Toyota ibride di serie, dalla prima Prius fino all’ultima Yaris Hybrid.

SUPERCONDENSATORI E TANTI SEGRETI
La TS 030 ha un telaio in fibra di carbonio e alluminio progettato e realizzato internamente e monta un V8 di 3,4 litri aspirato con angolo tra le bancate di 90 gradi. Il motore elettrico è inserito tra quest’ultimo e il cambio sequenziale a 6 rapporti, una soluzione diversa da quella adottata sulle auto di serie, che hanno una trasmissione a variazione continua di rapporto integrata. Questa differenza è dovuto innanzitutto al regolamento, che vieta ogni forma di automatismo per il cambio, ma forse anche per sviluppare un nuovo sistema ibrido da destinare alle auto sportive. Massimo riserbo sui dati di potenza e coppia e sulle altre caratteristiche tecniche dei motori e sulle modalità della loro interazione. Si sa però che il cambio è trasversale, soluzione inusuale sulle vetture da corsa, e la frizione è del tipo multidisco, probabilmente per armonizzare i due motori nel modo più efficace e gestibile. L’elettrico è alimentato da superconduttori, e non da batterie al Nickel Metal Idruro o agli ioni di litio come sulle auto di serie, poiché sono molto più leggeri, compatti e veloci sia nell’immagazzinare l’energia recuperata in frenata sia nell’erogarla.

POCO RUMORE PER COSA?
I piloti Toyota sono entusiasti della spinta dell’elettrico in uscita dalle curve e questo conferma anche le testimonianze dei piloti di altre squadre che definiscono “impressionante” la potenza delle TS 030. In realtà si tratta della coppia impressa a bassa velocità, anzi da voci carpite all’interno del team giapponese, la potenza massima del V8 sarebbe più bassa di quella del V6 Audi. Questo sarebbe confermato dalla relativa silenziosità del motore del motore a combustione interna che, pur non pareggiando assolutamente il diesel tedesco – merito del filtro antiparticolato che fa anche da silenziatore – è meno lancinante di quello emesso da molte altre auto in gara, persino di quelle derivate dalla serie eppure le prestazioni in velocità massima sono pari a quelle delle Audi. Questo lascia pensare che nel V8 vi sia qualche segreto che i tecnici giapponesi non vogliono svelare o che la TS 030 abbia un’efficienza aerodinamica superiore. Di sicuro, la TS 030 si è dimostrata nettamente più veloce delle e-tron quattro nel secondo settore, dove ci sono i tratti dritti più lunghi e rallentamenti e accelerazioni sono più violente. I piloti possono regolare il boost del motore elettrico e il grado di recupero di energia in frenata che inevitabilmente modifica anche il bilanciamento della forza frenante. Altro particolare curioso è l’adozione di pneumatici di grandi dimensioni anche all’avantreno come sull’Audi, nonostante le ruote anteriori non siano motrici. Il servosterzo utilizzato è del tipo idraulico e non elettromeccanico come sulle auto di serie.

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Domenica 17 Giugno 2012 - Ultimo aggiornamento: 21-02-2016 12:56 | © RIPRODUZIONE RISERVATA