WEC: Cadillac sigla la doppietta nella 6 Ore di San Paolo, primo trionfo di Lexus in LMGT3

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SAN PAOLO – Cadillac ha espugnato il Brasile. Dopo aver siglato la pole position, il marchio americano ha conquistato la sua prima storica vittoria nel FIA WEC con una perentoria doppietta mostrando un dominio mai visto finora in stagione. A tagliare per prima il traguardo della 6 Ore di San Paolo è stata la V-Series.R LMDh affidata ad Alex Lynn, Will Stevens e Norman Nato. Equipaggio che si è imposto con autorità su una concorrenza apparsa impotente. Alle loro spalle, la vettura gemella condotta da Sebastien Bourdais, Earl Bamber e Jenson Button ha completato la festa per il Team Jota, squadra di riferimento della Casa statunitense.
Scattato dalla pole, Stevens ha dovuto cedere il passo alla Porsche di Julien Andlauer, che ha cercato di impostare il proprio ritmo con decisione. Non solo, il britannico del team Jota ha dovuto scontare un drive-through per pressioni degli pneumatici non conformi, scivolando temporaneamente al terzo posto. Ma quella delle Cadillac è sembrata sin da subito una marcia inesorabile: l’andatura costante e l'efficienza nella gestione della gara hanno permesso prima a Stevens e poi a Lynn di riprendersi la testa della corsa. A quel punto, il dominio è stato totale, tanto che solo tre vetture sono riuscite a restare a pieni giri sul traguardo. Il merito va certamente al lavoro del Team Jota, ma anche a un Balance of Performance che in Brasile ha giocato un ruolo chiave nel livellare (o sbilanciare) i valori in campo.

Un successo, quello marchiato Cadillac che ha spezzato la striscia vincente della Ferrari. Alle spalle delle V-Series.R, l’unica a salvarsi dall’offensiva americana è stata la Porsche 963 LMDh guidata da Andlauer e Michael Christensen, che ha limitato i danni conquistando il terzo gradino del podio. Dietro di loro, la seconda Porsche del team Penske con Kevin Estre e Laurens Vanthoor ha chiuso quarta, recuperando terreno dopo una qualifica opaca. Anche per BMW la gara è stata a due facce: fuori dai giochi subito una delle M Hybrid V8 per problemi ai freni, è toccato a René Rast, Marco Wittmann e Sheldon van der Linde salvare l’onore con un quinto posto strappato nel finale alla Peugeot 9X8 di Loïc Duval.
Proprio Peugeot, grazie a un BoP finalmente più favorevole, ha potuto disputare una gara più competitiva rispetto al passato, piazzando le sue due Hypercar al sesto e settimo posto. Alle loro spalle, reduce della trionfo nella 24 Ore di Le Mans, l’equipaggio della Ferrari AF Corse composto da Robert Kubica, Yifei Ye e Phil Hanson ha conquistato l’ottavo posto assoluto e la vittoria tra i team privati. Hanno chiuso la top ten l’Alpine di Mick Schumacher, Frederic Makowiecki e Jousse Gounon, seguita dalla Porsche del team Proton con Neel Jani, Nico Pino e Nicolas Varrone.

Deludente il fine settimana della Ferrari. Le due 499P ufficiali sono apparse in grande difficoltà, concludendo lontane dai vertici e con tre giri di ritardo dai vincitori. Alessandro Pier Guidi, James Calado e Antonio Giovinazzi, undicesimi, hanno preceduto i compagni di squadra Antonio Fuoco, Miguel Molina e Nicklas Nielsen. Con quest’ultimo tamponato da Ben Keating e costretto a una sosta supplementare per sostituire l’estrattore danneggiato. Peggio ancora è andata alla Toyota che non è mai stata realmente in gara: le due GR010 Hybrid hanno chiuso addirittura quattordicesima e quindicesima alle spalle dell’Aston Martin Valkyrie di Alex Riberas e Marco Sørensen. Subito fuori dalla lotta di vertice l’Alpine A424 di Charles Milesi, Ferdinand Habsburg e Paul-Loup Chatin fermata da un guasto elettrico.
Molto più vivace e combattuta la gara della classe LMGT3, dove Lexus ha centrato un successo storico grazie alla RC F GT3 del team Akkodis ASP. Partita bene ma penalizzata a metà corsa da un drive-through, la vettura affidata a Razavan Umbrarescu, José Maria Lopez e Clemens Schmidt è riuscita a mantenere la leadership fino alla fine regalando, così, il primo trionfo nel Mondiale Endurance al marchio giapponese. Una prestazione maiuscola, costruita su velocità e grande determinazione, in una categoria in cui l’equilibrio è spesso sottile.

La battaglia per le posizioni sul podio ha tenuto il pubblico con il fiato sospeso fino all’ultimo. Le Iron Dames, inizialmente in lotta per la seconda piazza nonostante una penalità per infrazione sotto regime di Full Course Yellow, hanno dovuto arrendersi alla rimonta della Corvette Z06 GT3 di Charlie Eastwood, Rui Andrade e Tom Van Rompuy. A rendere ancora più amaro il finale per Michelle Gatting, al rientro dopo l’infortunio occorso a Le Mans, anche il sorpasso all’ultimo giro da parte di Eduardo Barrichello, accolto con entusiasmo dal pubblico brasiliano, che ha così conquistato il terzo posto assieme a Valentin Hasse Clot e l’esordiente Anthony McIntosh.
Più indietro, la Lexus di Arnold Robin, Finn Gehrsitz e Yuichi Nakayaka ha perso contatto con il podio nelle ultime due ore, chiudendo quinta. Prezioso invece il sesto posto per Riccardo Pera, Richard Lietz e Ryan Hardwick, protagonisti di una bella rimonta fondamentale per il titolo mondiale. In top-10 anche la BMW M4 GT3 di Valentino Rossi, Kelvin van der Linde e Ahmad Al Harty, mentre le Ferrari hanno sofferto pesantemente il Success Handicap e non sono andate oltre l’undicesimo e tredicesimo posto. Domenica da dimenticare, infine, per la Ford. Due ritiri, uno per colpa di un ammortizzatore e l’altro per un guasto allo scarico, hanno infatti cancellato ogni possibilità di risultato per le Mustang GT3.

La 6 Ore di San Paolo, o meglio il nuovo BoP, ha riscritto gli equilibri del Mondiale Endurance regalando una gara a senso unico per Cadillac quanto poco combattuta in pista. Il FIA WEC si prende ora una lunga pausa estiva prima di riaccendere i motori in Texas, dal 5 al 7 settembre, dove sul circuito di Austin andrà in scena la Lone Star Le Mans.
FIA WEC – 6 Ore di San Paolo: Risultati Gara




