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LE CASTELLET – Più che verifiche su tempi e assetti aerodinamici, il team Toyota Gazoo impegnato nel Wec per cercare di vincere ancora il mondiale e la 24h di Le Mans ha simulato nuovi imprevisti nei test organizzati sul circuito “Paul Ricard” a Le Castellet. La scuderia giapponese non era la sola impegnata sulla pista transalpina: «È una questione di budget – ha ammesso Pascal Vasselon – Lo stiamo gradualmente riducendo e prenotando il circuito con largo anticipo ed aprendolo anche ad altri possiamo condividere la spese».
Quello dei costi è un tema che sta a cuore al manager, che lascia intendere di seguire il confronto in corso sul tetto dei budget per la Formula 1. Per Vasselon e Toyota i prototipi richiedono meno investimenti rispetto agli interventi su modelli di serie: «Ma immagino sia anche una questione di strategie e di marketing – argomenta – e ci sono costruttori che lavorano in modo differente». Per questo Toyota, che almeno finora non ha affidato alcun mandato al team di lavorare su un programma relativo alla Formula E perché continua a puntare sulla soluzione ibrida anche nel motorsport, è aperta anche nei confronti del nuovo regolamento del Wec. «La competizione è importante e più costruttori ci sono, meglio è per il pubblico», ha sintetizzato.
Tutti vogliono vincere, ma l'importante è farlo in una serie con visibilità e possibilmente con una concorrenza reale. Kamui Kobajashi, ad esempio, e non è il solo fra i colleghi del team, ha rilevato assieme a Fernando Alonso come in Formula 1 conti il team con il quale si corre. Quelli competitivi sono due, forse tre: chi viene schierato dagli altri è in gara per il settimo posto e verosimilmente è in competizione con il suo compagno di squadra. Gli stessi colleghi della scuderia Toyota impegnata nel Wec hanno ammesso che un po' manca loro la rivalità con Porsche e Audi, anche se hanno sottolineato che adesso la sfida interna tra i due equipaggi (Buemi, Nakajima e Alonso su un bolide e Kobajashi, Conway e Lopez sull'altro) sia ancora più difficile, perché la strategia è la stessa.
Alla Toyota interessano lo sviluppo, ragione per la quale continua a restare lontana sia dalla Formula 1, sia dalla Formula E, sia il cosiddetto “budget cup”. Alla domanda su cosa abbia dato il team a Fernando Alonso è quasi lapidario: «Gli abbiamo offerto la possibilità di tornare a vincere – taglia corto – È di nuovo in un circolo vincente». Vasselon riconosce allo spagnolo un impressionante «approccio sistematico» per gli consente un «miglioramento costante». Il suo segreto, almeno a giudizio del manager, è la sua «passione genuina».
Alonso punta alla “triple crown” e dopo le delusioni degli ultimi anni in Formula 1 ha ritrovato i successi nell'endurance con la 24h di Le Mans e la recente 24h di Daytona. Il suo obiettivo è la 500 miglia di Indianapolis, ma ha appena testato anche la Toyota Hilux della Dakar: «È stato molto interessante capire cosa possono fare queste auto ed è stato sorprendentemente spassoso guidarle, ma penso che un eventuale impegno per la Dakar o per il rally in generale debba venire esaminato con grande attenzione. Un conto è fare un test e divertirsi ed un altro è essere veloci con nessuna esperienza. Sarà qualcosa che prenderò in considerazione nei prossimi due mesi», ha affermato.