Le due Toyota TS050 dominatrici di Spa

WEC, Toyota piazza una perentoria doppietta nella 6 Ore di Spa. Dominio Ferrari tra le GT

di Nicola Desiderio
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SPA FRANCORCHAMP - La Toyota vince anche la 6 Ore di Spa Francorchamps con un perentorio primo e secondo posto aggiudicandosi anche la seconda gara del WEC, la più importante per preparare la 24 Ore di Le Mans, terza gara del calendario in programma per il 17-18 giugno prossimi. A vincere è stata la TS050 numero 8 guidata da Sébastien Buemi, che già aveva vinto la prima gara a Silverstone e si è imposta di appena secondi sulla numero 7 di Conway-Kobayashi (orfana di Lopez, reduce da un incidente), davanti alle Porsche numero 2 di Bamber-Bernhard-Hartley e alla numero 1 di Jani-Lotterer-Tandy che era partita in pole position di fronte allo squadrone giapponese. Quinta la terza Toyota guidata dal trio Kunimoto-Lapierre-Sarrazin, unica nel lotto ad aver utilizzato la configurazione a basso carico aerodinamico che sarà utilizzata a Le Mans.
 

 

Le LMP1 volano velocissime. In realtà, ad ottenere il tempo migliore durante la qualifiche era stato proprio Stephane Sarrazin, disintegrando inaspettatamente il record della pista per questo tipo di vetture – 1’53”658 contro 1’54”755 stabilito 2 anni fa da Bernhard con la Porsche – ma nella sessione finale per la partenza al palo la media migliore dei tempi era stata ottenuta dall’avversaria tedesca con il numero 1. Il dominio del costruttore giapponese non è mai stato messo in discussione durante tutta la gara anche se almeno un paio di circostanze non sono state favorevoli agli avversari. Tra queste, un pit stop operato prima di una bandiera gialla, una foratura ed un piccolo tamponamento che ha obbligato Hartley ad una sosta un po’ più lunga ai box. Al via era invece Lapierre che tentava il tutto per tutto, ma andava lungo a ruote fumanti lasciando strada agli altri.

Il gioco delle coppie. Era allora Conway a salire in cattedra e a fare da lepre seguito da Buemi mentre le Porsche mostravano subito un ritmo un po’ più lento. Numerosi i duelli, soprattutto nella LMP2 che ha visto il dominio delle Oreca e la vittoria della numero 26 del team russo G-Drive guidata da Rusinov-Thiriet-Lynn. Belli ed emozionanti anche i confronti diretta nella GTE-Pro tra le Ferrari 488 del team AF Corse e le Ford GT del team Chip Ganassi, ma è bastata un’ora per far emergere la superiorità delle auto italiane ed è allora che la lotta per il vertice di classe è diventato un affare di famiglia: dapprima giocato all’arma bianca senza risparmio di colpi e poi in modo quasi “ciclistico”, appaiate per gran parte della gara a un secondo di distacco. Alla fine è stata doppietta con l’affermazione della numero 71 di Bird-Rigon davanti alla 51 di Calado-Pier Guidi e di fronte alle due Ford GT mentre sono apparse in netta difficoltà sia le Porsche 911 sia le Aston Martin Vantage, nonostante quest’ultime avessero conquistato la pole position mentre ha trovato l’affermazione nella categoria GTE-Am con la numero 98 di Dalla Lana-Lamy-Lauda.

Assetti diversi, per preparare Le Mans. La gara è stata davvero bella ed emozionante, non solo per i confronti e i doppiaggi al cardiopalma, ma anche per le condizioni atmosferiche. Dopo un inizio con il sole, alla scadere della seconda ora si sono palesati – come previsto – i primi nuvoloni, ma senza la pioggia che invece ha fatto capolino a meno di un’ora dalla fine, dapprima nella parte alta del circuito e poi su tutto il tracciato senza tuttavia condizionare l’aderenza e dunque costringere i team a sostituire le gomme. A questo proposito, la Toyota è apparsa migliore nella sua gestione anche grazie alla presenza delle due vetture con elevato carico aerodinamico mentre la Porsche ha, al momento, solo quello da circuito veloce. Così si spiega la distanza tra le TS050 numero 7 e 8 e la numero 9, capace di fare il tempo migliore con le gomme da qualifica, ma costretta a rallentare nel tratto misto per completare gli stint senza problemi.

Sarà una Le Mans più veloce del 2016. Il successo di Spa Francorchamps rafforza la leadership della Toyota numero 8 e porta la casa giapponese in cima al campionato Costruttori, primati sicuramente prestigiosi, ma è chiaro che l’obiettivo vero è vincere per la prima volta la 24 Ore di Le Mans, sfuggita più volte e in modo clamoroso lo scorso anno, all’ultimo giro per un guasto banale che tolto potenza al motore. Per la gara francese sarà di nuovo della partita il pilota argentino José Maria Lopez, presente in Belgio a seguire i compagni di squadra. Una cosa è sicura: nonostante le limitazioni imposte dal regolamento all’aerodinamica e alle gomme, le LMP1 sono già più veloci dello scorso anno di 2 secondi su un circuito da 7 chilometri: chissà cosa riusciranno a farne su uno di oltre 13 km e mezzo.
 

 

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Domenica 7 Maggio 2017 - Ultimo aggiornamento: 08-05-2017 14:06 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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