INGOLSTADT - “Nell'interesse dello sport e nella speranza che le altre 8 restanti prove del campionato del mondo restino analogamente così appassionanti”: per bocca di Wolfgang Ullrich, ha motivato così la decisione di ritirare il reclamo per la squalifica inflitta all'Audi che aveva vinto a Silverstone la 6 Ore che ha aperto il World Endurance Championship.
Nella classe regina, la LMP1, la Audi R18 e-tron quattro guidata da André Lotterer, Benoit Treluyer e Marcel Fassler aveva tagliato per prima il traguardo sul circuito britannico, ma successivamente era scattata l'esclusione per una irregolarità allo spessore dello skid rilevata nel corso delle rituali verifiche tecniche. “Il nostro compito è quello di evitare attriti – aveva precisato Ullrich nell'annunciare il ritiro del ricorso – e accettiamo questa responsabilità”.
Alla vigilia della seconda tappa del circuito ed in seguito all'esclusione dalla graduatoria della vettura numero 7, è confermato il successo “a tavolino” della Porsche 919 Hybrid (la numero 2) affidata a Romain Dumas, Neel Jani, Marc Leib, seconda con 46'' di distacco. Piazza d'onore per la Toyota TS050 di Stéphane Sarrazin, Mike Convway e Kamui Kobayashi e terzo posto per la R-One del team privato Rebellion Racing pilotata sul podio da Mathéo Tuscher, Dominik Kraihamer ed Alexandre Imperatori.
Nell'LMP1, fra i costruttori, Toyota guida con 33 punti, seguita Porsche con 25 e da Audi con uno (quello ottenuto dal terzetto grazie alla Pole). La Ferrari con AF Corse guida la graduatoria sia della classe GTE Pro (prima e seconda posizione) sia della GTE AM (davanti ad Aston Martin e Larbre Competition). Nella classifica GT, dopo una gara Ferrari ha 44 punti, il doppio di quelli di Ford (seconda). Aston Martin è terza con 21 e Porsche quarta con 6. Sabato si corre in Belgio la 6 Ore di di Spa-Francorchamps.