Nella foto, le Williams di Latifi e Albon

La Williams inciampa sulla burocrazia del budget cap e viene multata di 25.000 dollari

di Massimo Costa
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Il budget cap è divenuto l'incubo dei dieci team del Mondiale F1. La Mercedes e la Red Bull sono sofferenti, tanto che Toto Wolff è arrivato a minacciare di togliere a una delle tre squadre motorizzate con le power unit tedesche la fornitura dal prossimo anno per concentrare maggiormente gli sforzi economici sulla squadra che dirige. L'inflazione, i costi dei materiali che aumentano, stanno colpendo anche la F1. Per ora tutti stanno rispettando il tetto imposto dalla FIA, ma c'è un team che è inciampato sulle regole imposte dal budget cap. La Williams è diventata il primo team a cadere vittima della disciplina finanziaria in Formula 1. Curioso che sia accaduto ad una delle squadre dal portafoglio più ridotto, mentre i top team spingono per allargare le maglie del budget cap (quest'anno di 141 milioni di dollari) di fronte all'aumento dell'inflazione, dei costi per la logistica e del caro energia.

Per la Williams, però, il problema è stato molto più banale: un errore amministrativo. La scuderia britannica non ha fornito alla FIA la documentazione sulle proprie spese 2021 entro la scadenza del 31 marzo. La notifica è arrivata il 12 aprile, il 15 aprile la scuderia ha riconosciuto la colpa e aiutato a fare chiarezza. "La Williams è stata pienamente collaborativa nel cercare un rimedio all'infrazione", ha confermato la Cost Cap Administration, la branca della Federazione dedicata alla gestione del budget cap.

Risultato? 25 mila dollari di multa da pagare, più le spese procedurali, comunque un'inezia di fronte alle cifre totali in gioco. E ovviamente una brutta figura rimediata per la "nuova" Williams, quella guidata dal fondo Dorilton Capital e dall'amministratore delegato Jost Capito. Ma l'episodio serve anche a ricordare che FIA e Liberty Media, sulla questione, fanno sul serio persino in materia di burocrazia, anche in risposta a chi prospetta "escamotage" delle big per poter spendere più di quanto imposto. Al momento resta tuttavia una zona grigia, già sollevata da Mattia Binotto, team principal Ferrari: per chi dovesse superare la soglia, c'è una tolleranza del 5 per cento in cui si parla di "violazioni minori", con provvedimenti ancora non ben definiti.

Qualcuno potrebbe quindi scegliere di andare volutamente oltre, magari appellandosi alle cause di forza maggiore date dal contesto globale: quel fatidico 5% corrisponde comunque a circa 7 milioni di dollari, cifra non esigua per sviluppare le monoposto e potenzialmente determinante per l'esito della stagione. "Ci serve in fretta chiarezza", ha sottolineato Christian Horner, team principal Red Bull. Ma poi ci sono le squadre di seconda fascia, che insistono per non modificare il tetto di spesa, nemmeno di fronte ai fattori esterni. “Io spendo quello che ho”, ha affermato ad esempio Frederic Vasseur dell’Alfa Romeo. E da fuori sembra la cosa più logica.

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Giovedì 9 Giugno 2022 - Ultimo aggiornamento: 22:55 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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