Il nuovo Gozzo Apreamare 35

Apreamare 35: il nuovo gozzo fa già charter a Capri. L’esemplare numero 2 in partenza per il Giappone

di Sergio Troise
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NAPOLI - Nell’estate più difficile che si ricordi dal dopoguerra in poi, la nautica da diporto ha vissuto una stagione sorprendente: il lockdown imposto dalla pandemia ha provocato qualche ritardo e qualche incertezza, certo, e a fine agosto, com’è noto, è stata anche annunciata la cancellazione del Salone di Cannes, il primo della stagione proiettata sul 2021 (era in programma dall’8 al 13 settembre). Ma ci sono state anche autentiche sorprese: novità inaspettate, destinate a dare continuità a produzioni che hanno segnato la storia della nautica da diporto. Come quelle legate alla tradizione del gozzo sorrentino, imbarcazione nata per la pesca ed evolutasi per il diporto, dapprima con carene dislocanti, poi plananti.

La novità del momento si chiama Apreamare Gozzo 35. E’ un natante a guida centrale (walkaround) con carena planante, lungo 9,99 metri (11,14 metri fuori tutto) per un baglio massimo di 3,14. L’esemplare numero 1 è stato varato durante l’estate ed ha già svolto attività di charter a Capri. Secondo informazioni fornite dallo stesso Cataldo Aprea “la seconda unità è stata ordinata da un albergatore giapponese e sarà imbarcata entro settembre su una nave mercantile per la consegna in Oriente, mentre altre quattro unità verranno costruite nel corso dell’anno nel polo nautico di Fano”.

Il cantiere aveva previsto a suo tempo una presentazione in pompa magna nelle acque di Sorrento, ma il lockdown ha impedito l’allestimento di un evento. Stranamente non sono stati diffusi neanche comunicati stampa, e le prime notizie sulla nuova barca sono state fornite non dal cantiere ma da Confindustria Nautica, sul cui sito si legge: “Il Gozzo 35 è la nuova versione del classico gozzo sorrentino che, nel segno della tradizione, propone un utilizzo al passo con i tempi con ampi spazi liberi che, assieme alle linee dello scafo sono il risultato del lavoro congiunto dell’architetto Marco Casali e di Cataldo Aprea.

Dotato di una carena progettata dallo studio Marine Design, che ha già firmato numerosi progetti di Apreamare, il Gozzo 35 può imbarcare 10 persone e tra le altre caratteristiche ha quella di poter installare motorizzazioni da 270 a 320 hp con trasmissione in linea d’asse, oppure con piedi poppieri e potenze da 230 a 320 hp. Prossima versione in programma del Gozzo 35 di Apreamare quella Pleasure per un armatore privato”.

L’esemplare numero 1, come detto, ha svolto charter a Capri al servizio di una società che ha pubblicizzato la propria attività con frasi ammiccanti, incentrate sulle qualità della nuova barca: “Per l’all inclusive tour – si legge nel testo diffuso da Click&Boat – viene utilizzato l’Apreamare Gozzo 35, meraviglioso nuovo modello dello storico cantiere italiano che ha voluto mantenere lo spirito classico del gozzo sorrentino coniugandolo a linee moderne. Gli ospiti avranno a propria disposizione due comode zone prendisole, una a prua e una a poppa, oltre ad un grande tavolo con divano in pozzetto”.

La scheda tecnica dice anche che la carena è a geometria variabile con pattini di sostentamento, e quanto alle prestazioni viene indicata velocità massima di 30 nodi, velocità di crociera di 25. Nessun riferimento agli spazi sottocoperta, ma in base a quanto anticipato a primavera del 2019 dal cantiere, quando il nuovo gozzo “esisteva” soltanto sulla carta, è certa la disponibilità di una cabina open space con letto matrimoniale a prua, armadi e mobili con inserti in pelle e bagno con un ampio box doccia separato. Sempre in base alle anticipazioni di oltre un anno fa, lo stile degli interni dovrebbe richiamare la luminosità delle architetture mediterranee. Agli armatori sarà offerta inoltre la possibilità di personalizzare i colori delle pelli e le essenze dei legni. Tornando agli esterni, la barca è dotata di un T-Top che funge da base per un mobile cucina che potrà essere attrezzato con lavello, barbecue o piano cottura, frigorifero ed ice-maker.

Il nuovo Apreamare 35 è dunque il prodotto più recente di un’azienda che ha fatto del legame tra tradizione e innovazione il suo punto di forza. Si deve a questa longeva e irriducibile realtà di origine sorrentina, avviata nel lontano 1849 dai maestri d’ascia della famiglia Aprea, la trasformazione di una modesta barca da pesca in un natante di lusso. Per nove anni (dal 2001 al 2010) i gozzi entrarono persino nella gamma del Gruppo Ferretti, al fianco di yacht e motoscafi di prestigio, poi sono tornati a casa, sotto il controllo della famiglia d’origine (e del socio Pollio).

La crisi economica e il crollo del mercato post 2008 fecero temere il peggio, ma nel 2015 il marchio Apreamare venne salvato entrando in Imbarcazioni d’Italia, emanazione di Cose Belle d’Italia, gruppo controllato da Europa Investimenti, in prima fila nel rilancio di prestigiosi marchi del made in Italy finiti in difficoltà non per incapacità gestionali, ma per oggettive cause esterne, indipendenti dall’operato del management.

L’intesa con il gruppo finanziario milanese produsse, com’è noto, una barca di qualità eccelsa come il Gozzo (con la G rigorosamente maiuscola), natante di lusso realizzato con la collaborazione di Victory Design, lo studio di progettazione guidato da Brunello Acampora, che si aggiudicò il premio Barca dell’Anno 2018, assegnato all’unanimità da una giuria di esperti in occasione del Boot di Dusseldorf, dove era presente il gotha della nautica internazionale: al premio seguirono le trionfali passerelle nei saloni di Cannes, Genova, Montecarlo, Dusseldorf e Napoli, e tutto ciò diede il là a una produzione di rara qualità, non più nella storica sede di Torre Annunziata (in parte alienata) ma a Fano, nelle Marche, affidandosi anche ad un collaudato partner napoletano come Enrico Esposito.

Nonostante l’indubbia qualità del prodotto e le prospettive di crescita delle vendite, legate ad aggiornamenti di gamma programmati sin dal varo della prima unità, qualcosa però non ha funzionato: Cataldo Aprea e Europa Investimenti hanno rotto i rapporti, e le divergenze sono finite in tribunale. Per il resto, Brunello Acampora ci ha rivelato di aver rilevato il marchio Gozzo sperando di trovare il modo di riavviare in proprio la produzione nel Napoletano portando avanti progetti di evoluzione della gamma che il socio Aprea non condivideva. Quanto a lui, Cataldo Aprea, s’è un po’ defilato, lasciando spazio al figlio Giovanni. Il quale ha sorpreso tutti mettendo in mare questo nuovo 35 subito dopo la fine del lockdown. Il futuro è tutto da scoprire. Ma in cantiere assicurano che “sono già programmate altre quattro unità” e che “le uniche incertezze sono legate all’evoluzione della pandemia”.

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Lunedì 31 Agosto 2020 - Ultimo aggiornamento: 01-09-2020 11:17 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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