Il rendering dell'Arcadia A96, che arriverà a settembre del prossimo anno

Arcadia: ecco come sarà l’A96 in arrivo a settembre 2023. Pellegrino: «La ricerca del benessere al centro del progetto»

di Sergio Troise
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NAPOLI - Grandi manovre in casa Arcadia, il cantiere di Torre Annunziata (Napoli) specializzato nella costruzione di yacht eco-friendly votati alla ricerca dello spazio, del comfort e del contatto con la natura. Nei capannoni affacciati sul golfo di Napoli è già stata avviata la costruzione dell’A96, primo esemplare di una nuova linea di prodotto che nel giro di tre anni porterà altre novità di misura compresa tra 70 e 130 piedi (all’incirca tra 21 e 40 metri). “Procederemo sulla rotta del rinnovamento con cadenza veloce” ha anticipato Ugo Pellegrino, proprietario e amministratore unico di questo cantiere distintosi sin dalla nascita per la capacità di proporre prodotti “fuori dal coro”, anche a costo di sacrificare la ricerca di uno stile di sicuro impatto per tutti.

Lo yacht di nuova generazione sarà presentato ufficialmente a settembre del 2023 al Salone di Cannes. Intanto però sono stati anticipati i dati tecnici essenziali e presentati i primi rendering nel corso di una conferenza stampa da remoto che ha dato ai vertici del cantiere la possibilità di illustrare nei dettagli quello che sarà il primo prodotto del rinnovamento in atto. La nuova ammiraglia del nuovo corso sarà dunque un’imbarcazione di 30 metri (per la precisione 29,34), con baglio massimo di 7,87, in grado di offrire un’ampia cabina armatoriale a prua, quattro cabine ospiti nel lower deck e cinque posti letto per l’equipaggio. A differenza di quanto avvenuto in passato con altri modelli di Arcadia, stavolta ci si è sforzati di non penalizzare oltremodo l’armonia dello stile in nome della funzionalità e dell’efficienza.

Le prime immagini virtuali diffuse dal cantiere mostrano dunque una barca capace di sviluppare al meglio le formule sperimentate in precedenza, ma riprendendole in chiave più moderna: da un lato l’A96 offre le ampie terrazze sul mare di poppa, un sistema propulsivo di grande manovrabilità e una velocità massima di 24 nodi tipici degli yacht Sherpa; dall’altro, esalta gli immensi volumi (oltre 400 metri di spazi vivibili) e l’altissimo livello di servizi della gamma A, sfruttando come i predecessori anche i pannelli solari per la produzione di energia pulita.

L’obiettivo dichiarato del cantiere è realizzare un progetto moderno, in linea con i tempi e, più in dettaglio, adeguato alle esigenze di una clientela disposta a spendere anche molto, purché messa in condizione di ottenere esattamente ciò che desidera. E cioè il benessere. Una vita comoda e agiata? Sì, ma fatta non solo di auto d’alta gamma, aerei, ville, hotel e ristoranti pluristellati, ma anche salutare, in grado di privilegiare l’anima e il corpo e il rapporto con la natura. E’ sempre più diffuso, infatti, il desiderio di un nuovo tipo di benessere, che comprende non solo un wellness fisico e mentale legato a sport e meditazione, ma anche la ricerca di un legame autentico con la natura, che coinvolga i cinque sensi e apra le porte a una vita sociale di autentica condivisione.

“Secondo dati ufficiali – dice il capo del marketing di Arcadia, Francesco Ansalone – un’estesa élite di privilegiati distribuita nel mondo ha speso, nel 2019, 4300 miliardi di dollari, ma ne spenderà circa 7000 entro il 2025 per regalarsi una vita non solo lussuosa, ma anche sana, in armonia con la natura. E’ a loro che ci rivolgiamo con i nostri yacht, ora più che mai capaci di regalare una qualità della vita a bordo sconosciuta ad altri produttori”.

Il desiderio di benessere sempre più presente nella vita di ogni giorno è dunque il cuore fondante del nuovo progetto. E ogni aspetto dell’A96 è studiato in questo senso, dalle linee esterne al layout multiflessibile, fino all’interior design firmato da Igor Lobanov, celebre designer russo trapiantato a Barcellona. Di sicuro rilievo anche il livello di servizio e privacy e i sistemi propulsivi e di stabilizzazione.

La ricerca del contatto con l’ambiente esterno (il mare, la luce, il cielo) è insomma molto più profonda rispetto all’offerta presente sul mercato: gli ambienti sono in continuo dialogo tra interni ed esterni grazie alle enormi porte-finestre trasparenti e apribili che permettono alla natura di entrare letteralmente nello yacht. “Gli spazi – dicono in cantiere con l’enfasi tipica del lancio di un nuovo prodotto – sono inondati dalla luce naturale, avvolti dai suoni e profumi del mare, e diventano tutt’uno col panorama circostante”.

Dalla spiaggetta di poppa alla prua è dunque un susseguirsi di ambienti in totale continuità tra loro, per permettere all’armatore di scegliere tra l’estrema convivialità del ponte principale, una dimensione più discreta nel ponte superiore, fino alla totale privacy della zona di prua, ideale per i momenti di tranquillità in rada o in porto. “Sono tutte caratteristiche che favoriscono un’idea di yacht come resort ideale per recuperare la forma e le energie necessarie alla vita di tutti i giorni” tengono a sottolineare una volta di più i vertici del cantiere.

Secondo il progetto, le porte scorrevoli conferiranno a tutti gli ambienti interni una grande versatilità e nei saloni del ponte principale e di quello superiore sarà possibile far scorrere completamente le ampie pareti laterali e quelle di poppa per trasformarle letteralmente in spazi all’aria aperta. L’elevato livello di servizio, poi, è garantito dalla scelta di separare nettamente i percorsi tra ospiti ed equipaggio (con scala dedicata), dalla pantry super moderna e accessoriata e dalla possibilità di disporre di una seconda day toilet nell’upper deck. Per rispettare questa filosofia progettuale anche nell’interior design il cantiere ha chiesto a Lobanov di arredare gli spazi con materiali naturali e, ove possibile, eco-compatibili, optando per un design dalle linee morbide e accoglienti e arredi piacevoli al tatto.

La barca è costruita in vtr, ma con inserti in fibra di carbonio. Vasto l’utilizzo della tecnologia dell’infusione, in particolare per coperta, main deck, upper deck e tuga. Inoltre si è proceduto all’efficientamento di tutti i sistemi di cablaggio e tubazioni e all’isolamento termoacustico di sala macchine con materiali innovativi.

La motorizzazione è affidata a un sistema propulsivo composto da quattro Volvo Penta IPS1.200 (oppure 1.350, in optional) che permette di ottimizzare lo spazio nobile e arretrare la fonte di rumore e vibrazioni nella zona poppiera. “I benefici di questa soluzione integrata – viene spiegato - sono innegabili: ottima manovrabilità tramite joystick, stabilità in beccheggio grazie agli interceptor, e sistema di posizionamento dinamico via satellite”. Da sottolineare, tra le particolarità, anche il basso pescaggio e i limitati ingombri dei motori, particolarità che ha permesso un upgrade della sala macchine allineata alle normative sulle emissioni sempre più stringenti.

Quanto alle prestazioni, il cantiere dichiara una velocità massima di 23 nodi e 19 di crociera. Ma se non si ha fretta e si sceglie di navigare in regime dislocante a non più di 10 nodi si può sfruttare un’autonomia di oltre 2000 miglia.Infine, il sistema silent mode opzionale da oltre 100kWh, alimentato anche dai pannelli solari, permette di avere fino a 8-9 ore di vita a bordo in modalità silent durante la notte, mentre nelle cabine viene data agli ospiti la possibilità di programmare la temperatura e agevolarsi di una soluzione di climatizzazione della massima silenziosità e uniformità di temperatura nelle singole aree. A beneficio del comfort non mancano le pinne Waveless Stab40 di CMC Marine, moderni stabilizzatori di ultima generazione e a basso impatto ambientale.

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Giovedì 8 Dicembre 2022 - Ultimo aggiornamento: 10-12-2022 10:23 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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