Il salone di Bologna 2021

Chiuso il Salone di Bologna dedicato alla “piccola nautica”: affari per 9 ml di euro e prospettive di crescita, ma ancora troppi assenti

di Sergio Troise
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BOLOGNA - Si è conclusa domenica 7 novembre, dopo 9 giorni di esposizione, la seconda edizione del Salone di Bologna, evento fieristico dedicato alla “piccola nautica” organizzato dalla SNIDI (Saloni Nautici Internazionali D’Italia) con la collaborazione di Regione Emilia Romagna, Comune di Bologna, Camera di Commercio, BolognaFiere e il contributo di FS e Trenitalia, che hanno favorito l’affluenza da varie regioni offrendo sconti del 30% sui biglietti ferroviari.

A conclusione della manifestazione non sono state fornite cifre sul numero di visitatori, ma è stato comunicato, con piena soddisfazione, che “il giro d’affari è stato di 9 milioni di euro”, a testimonianza di un trend di crescita rispetto al 2020, quando venne allestita nel pieno della pandemia una sorta di “numero zero” di questo giovane salone dedicato in prevalenza a barche e gommoni di misura compresa tra i 5 e i 12 metri.

Boicottato da molti nomi illustri della nostra cantieristica e quasi del tutto ignorato dagli stranieri (cinese l’unica presenza significativa), il Salone di Bologna ha registrato comunque un aumento del 20% degli espositori ed è stato quasi interamente monopolizzato dal Made in Sud, che ha colto l’occasione di affacciarsi sul mercato del Centro-Nord (Bologna è in posizione baricentrica tra Toscana, Marche, Veneto, Lombardia e Piemonte) con una notevole quantità di barche in vetroresina, gommoni e gozzi di ultima generazione. In tal modo è stata sfruttata al meglio la crescita degli spazi espositivi (da 15.000 a 24.000 metri quadri), con circa 200 barche in mostra, in rappresentanza di una sessantina di aziende e 180 marchi.

“Il nostro Salone è in netta crescita” – ha dichiarato il presidente di SNIDI, Gennaro Amato, parlando di “bilancio confortante” e di “estrema fiducia per l’inevitabile crescita prevista sin da ora per l’edizione 2022, già in programma dal 15 al 22 ottobre”. A dare ulteriore coraggio agli organizzatori il sostegno annunciato dal presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, che in occasione della sua visita ha anticipato di essere pronto a sostenere la convocazione degli Stati Generali della nautica da diporto, iniziativa volta a confrontarsi sui temi dell’economia e sviluppo del comparto, dell’ecosostenibilità e della portualità turistica. “Tutto ciò - ha osservato il numero 1 della Regione – può rappresentare un importante volano per l’economia del nostro territorio. La nautica è un ulteriore tassello che tutto sommato non dico mancava, ma certamente può ulteriormente implementare questa bellissima regione, contribuendo alla crescita del Pil”.

Finora è stato comunque il Made in Sud a recitare il ruolo di principale protagonista del Salone bolognese, con i cantieri meridionali in primo piano. I gommoni hanno dominato la scena, e non è mancata un’ampia rappresentanza di barche in vetroresina (cruise, walkaround, fisherman, open day). Qualificata anche la rappresentanza di gozzi, magnifici interpreti di una storia infinita, sviluppatasi attraverso l’evoluzione di un artigianato che ha saputo innovarsi esaltando al meglio il mix tra legno e vtr.

In questo comparto d’elite è stato molto apprezzato il ritorno, dopo anni di latitanza dalle manifestazioni fieristiche, di Fratelli Aprea, cantiere sorrentino che ha messo in mostra il meglio della propria produzione formata da barche “senza tempo”, di misura compresa tra 7,50 e 15 metri. In perfetta sintonia le proposte di Mimì, altro specialista del settore, che dopo le passerelle a Cannes e a Genova non è venuto meno all’appuntamento di Bologna, dove ha presentato tre modelli cabinati (Libeccio 8.50, 9.50 e 11 Cabin) e ha annunciato l’arrivo, entro la primavera del 2022, di una nuova generazione del gozzo di 13,50 metri di cui venne costruito un unico esemplare otto anni fa (la crisi dell’epoca ne bloccò lo sviluppo). Nautica Esposito ha presentato lievi restyling per il 28 e il 38 (ora disponibile anche con T-Top) e ha svelato il progetto del nuovo 32, che offrirà le soluzioni sperimentate con successo sulle unità più grandi, con la originale poppa aperta che ne caratterizza lo stile.

La vivacità di questo comparto che non conosce crisi è stata testimoniata, infine, da Venere, cantiere di Pozzuoli che dopo aver consolidato il successo del 28 nato nel lontano 2009, ha di recente aggiornato la gamma di lance e gozzi tra i 6 e i 12 metri e ha annunciato novità importanti per il 2022: un nuovo gozzo di 28 piedi entro febbraio e un altro di 32 entro settembre. Continua invece su una rotta invariata la produzione del cantiere Tirrenia, che a Bologna ha riproposto il noto Viveur 26.

Non sono mancate novità interessanti tra i battelli pneumatici. Tra questi si è fatta apprezzare, in particolare, la presenza di Italiamarine, che ha schierato una flotta di ben 12 unità, con un paio di primizie in primo piano: il nuovo Salina 33, ancora mai varato (ma 4 clienti l’hanno già ordinato!) e il fratello maggiore Italia 38, mai presentato prima al pubblico di un salone, ma già in acqua dall’estate e consegnato a 4 clienti. L’Italia 38 è in pratica la nuova ammiraglia del cantiere napoletano, motorizzabile con potenze fino a 1350 cavalli (con tre motori) e in grado di offrire, a scelta del cliente, due o 4 posti letto. Potenza massima di 800 cavalli e non più di 2 posti letto, invece, per il più piccolo Salina 32, proposto ad un prezzo nettamente inferiore: 123.000 euro (più IVA e più motori), contro i 199.000 del 38.

Tra gli specialisti del settore hanno conquistato la scena numerosi altri cantieri, mettendo in mostra battelli di tutte le taglie e di tutte le fogge, dai “piccoli” di 2BAR, concentrati sulle misure adatte al noleggio, agli specialisti della sportività come Panamera, SeaProp e Oromarine. Interessanti anche le proposte di Callegari e dei siciliani di SPX, di Trimarchi e di Almarine. Quest’ultimo ha esposto l’Almar 8.20, gommone cabinato progettato dalla designer Giusy Drago. Nato sulla carena del noto 820S, con cui condivide la lunghezza di 8,20 metri, il nuovo battello sfrutta al meglio i 3,13 metri di larghezza ricavando un comodo bagno separato a beneficio degli occupanti dei due posti letto.

Molto ricco e articolato è stato anche il comparto dedicato ai natanti in vetroresina, con numerose proposte pervenute, anche in questo caso, da cantieri del Sud. Lo stand più ricco è stato quello allestito da Ranieri, cantiere di Isca sullo Jonio che ha messo in mostra 10 barche, in rappresentanza di una gamma che prevede 16 modelli dai 5 ai 12,50 metri, con prezzi da 11.000 a 600.000 euro. Non meno interessanti le proposte di altri cantieri meridionali come Marino (sua la barca più piccola del Salone, l’ATOM di 4,50 metri), Aquabat, Italmar, Trimarchi, Marine Site, Allegra.

Interessante lo stand di Guarascio Group, azienda di Lamezia Terme (Catanzaro) che ha presentato tre linee di prodotto, con i marchi Jaguar, Huracan e Thor, le prime due dedicate a natanti in vtr, l’altra a gommoni di misura compresa tra 7 e 8,50 metri. Soprattutto, il direttore commerciale del cantiere calabrese, Andrea Guarascio, ha tenuto a ricordare l’impegno sul fronte dell’ecocompatibilità ambientale, testimoniato dall’Elektra, barca a emissioni zero di 10 metri costruita in fibra di lino, che però non è stata esposta a Bologna per “difficoltà logistiche”, ma verrà esposta al Salone de La Rochelle, in Francia, dal 4 al 12 dicembre.

Sul fronte della salvaguardia ambientale si è fatto notare il prototipo UniBoat Futura, piccolo catamarano monoposto a emissioni zero presentato dall’Argonauts Team del dipartimento di ingegneria industriale dell’Università di Bologna: spinto da un motore elettrico alimentato da un pacco batterie e una cella a idrogeno, assieme a tre pannelli fotovoltaici ad alta efficienza, è stato costruito quasi interamente con materiali di scarto dagli studenti coinvolti nel progetto.

Dalla Cina è arrivato invece a Bologna, grazie agli importatori del Gruppo Cartello (noti per la distribuzione dei motori giapponesi Yanmar), il nuovissimo fuoribordo a benzina da 130 cavalli prodotto da Hidea, azienda che già esporta in Italia l’intera gamma di fuoribordo con potenze da 2,5 a 60 cavalli. Il nuovo motore sarà disponibile a partire da maggio 2022 e verrà affiancato anche da una versione meno potente, da 115 hp. Nello stand dell’azienda importatrice ha suscitato curiosità anche il primo e unico fuoribordo diesel da 300 hp, commercializzato nel nostro Paese con il marchio COX.

Scarsa la rappresentanza di accessoristica, tuttavia il grande stand allestito da Gamar ha monopolizzato l’attenzione con dotazioni di sicurezza, cordame, materiali di armamento, articoli sportivi e altro. Nel campo delle attrezzature elettroniche, invece, si è fatta apprezzare la presenza di Garmin, unico specialista del settore presente al Salone di Bologna, che ha messo in mostra i più recenti sistemi elettronici delegati all’assistenza dei diportisti, come i sensori per l’ormeggio e l’ancoraggio.

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Lunedì 8 Novembre 2021 - Ultimo aggiornamento: 09-11-2021 13:40 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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