La nuova Navetta 30 di Custom Line

Custom Line affronta il mare del 2021 con la nuova Navetta 30: innovazione e tradizione al top in uno yacht dislocante di 30m

di Sergio Troise
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ANCONA - Nei piani originari doveva essere presentata sulla scena internazionale al Salone di Cannes del settembre scorso, ma la cancellazione – causa pandemia - della fiera francese impose un rinvio a data da destinarsi. Ingenuamente qualcuno aveva sperato che il Gruppo Ferretti la portasse a Genova, in ottobre. E invece no: Navetta 30, il nuovo yacht dislocante di Custom Line (28,43 x7,3 metri) è stato varato l’ottobre scorso lontano dai riflettori delle fiere nautiche e, in vista del debutto sul mercato del 2021, è stato mostrato soltanto ad alcuni privilegiati, in eventi privati. Così ha voluto il management del cantiere di Ancona specializzato nella costruzione di maxi yacht in vetroresina da 26 a 42 metri. Ora, comunque, la barca è pronta per affrontare il mare e, soprattutto, per misurarsi senza problemi con concorrenti prestigiosi.

Navetta 30 nasce, come consolidata tradizione del cantiere, dalla collaborazione tra il dipartimento strategico di prodotto presieduto da Piero Ferrari e il dipartimento engineering di Ferretti Group. In questo caso, però, è anche il primo yacht progettato dall’architetto Filippo Salvetti per il design degli esterni, e dallo studio di architettura e design di Antonio Citterio Patricia Viel per gli interni. Firme di prestigio, alle quali si deve riconoscere il merito di aver saputo fondere al meglio i valori della tradizione e dell’innovazione.

Il design interpreta infatti in modo innovativo i valori di navigabilità, comfort, sicurezza e personalizzazione, da sempre patrimonio del brand, risultando al tempo stesso immediatamente riconoscibile e mantenendo una pulizia formale che è garanzia di longevità. Con l’enfasi tipica dei lanci commerciali, in cantiere parlano della nascita di “uno yacht romantico e ricco di charme” e si sbilanciano fino a definire la barca “una nuova icona del mare”.

Costretti dalle circostanze imposte dall’emergenza sanitaria a vedere la barca soltanto “da remoto”, a noi piace sottolineare l’impegno messo nel realizzare un prodotto d’avanguardia mantenendo ben saldi i riferimenti alla tradizione nautica. Già a un primo sguardo Navetta 30 spicca infatti per un profilo classico, armonico, con uno sviluppo orizzontale delle linee estremamente accentuato e teso a far scomparire quasi del tutto gli elementi verticali che collegano i ponti. E il riferimento alla tradizione si esplicita anche nelle linee tondeggianti e curve degli spazi interni, degli arredi e delle cornici delle finestre che si combinano con l’utilizzo di materiali naturali come il legno massello, il cuoio, il teak, la semplice corda.

Il concetto del ritorno alla memoria storica “dell’andar per mare” viene inoltre enfatizzato dall’utilizzo del colore blu per le pareti e gli arredi, per non dire dell’attenzione dedicata alle lavorazioni, che rimandano alla nobile arte dell’ebanisteria. Se a tutto ciò aggiungiamo i ponti di altezza superiore ai 2 metri, le ampie vetrate a scafo e le aree di poppa e di prua molto generose, sarà chiaro perché questo yacht doni un senso di spazio e comfort degni di una imbarcazione di dimensioni maggiori.

La nuova Navetta 30 si sviluppa su tre ponti, con volumi attorno ai 320 metri quadri di area totale, e può accogliere 10 ospiti in 5 cabine così distribuite: una suite armatoriale sul ponte principale e 4 cabine ospiti sul ponte inferiore. Tutti gli arredi sono custom made, progettati su misura e realizzati attraverso ricercate lavorazioni artigianali e di ebanisteria; particolare attenzione è stata dedicata anche al lighting design, progettato a partire dalle primissime fasi per garantire una fusione completa tra architettura e luce. Alla base di tutto, però, sono ste poste abitabilità e sicurezza, autentiche e irrinunciabili priorità del progetto. E infatti la nuova navetta di Custom Line rientra nella categoria CE Classe A, offrendo volumi mai raggiunti prima in questo segmento di mercato, misurati da un valore equivalente prossimo a 200GT.

La motorizzazione è affidata a una coppia di MAN i-6 con potenza complessiva di 1600 hp, ma il progetto prevede anche soluzioni diverse, con potenze dell’ordine di 2000, 2300 e 2400 hp, in grado – secondo i dati preliminari diffusi dal cantiere - di spingere la barca fino a una velocità massima di 15 nodi. In opzione sarà possibile impiegare anche un sistema di propulsione ibrida plug-in, utile a ridurre consumi ed emissioni di CO2 e NOX. L’esemplare numero 1 è stato motorizzato con due MAN V8 da 500 hp ciascuno e – sempre secondo i dati preliminari forniti dal cantiere – è in grado di raggiungere un’autonomia transatlantica di circa 2.000 miglia mantenendo un’andatura di crociera economica di 10 nodi.

Tale efficienza non si spiega, però, esclusivamente con la motorizzazione. I progettisti tengono anzi a sottolineare che il nuovo livello di efficienza è frutto anche della geometria completamente rinnovata dello scafo, comprese le sezioni particolarmente affusolate della poppa. Una nota del cantiere spiega che “si sono ottenuti risultati precedentemente impossibili in termini di fuel economy, pur senza cedere a compromessi in termini di disponibilità dei volumi interni, con consumi in navigazione addirittura inferiori a quelli propri di unità di dimensioni decisamente inferiori”.

Al di là delle prestazioni e dell’efficienza, molta attenzione è stata dedicata al comfort in navigazione e nelle soste all’ancora in rada. Il cantiere assicura dunque che “la formazione dell’onda laterale è stata minimizzata” e che sono previste pinne stabilizzatrici con funzione “zero speed”. E ancora: un nuovo giunto smorzante è stato inserito sulla linea propulsiva e sono stati adottati trattamenti insonorizzanti, frutto di analisi matematiche mirate, dedicate a ogni singola sorgente di rumore e vibrazione. Si è provveduto alla insonorizzazione dei cielini ed è stata applicata una pavimentazione flottante, che abbatte la trasmissione sonora dalla sala macchine agli altri ambienti.

La plancia di comando rialzata è collocata sul ponte superiore ed è dotata di un sistema di controllo Simrad che integra la gestione della propulsione, della navigazione e il monitoraggio di bordo in un’unica interfaccia, sfruttando 6 monitor touch-screen da 16” (a richiesta da 24”). A supporto delle manovre in massima sicurezza l’unità ospita inoltre le due ali di plancia laterali.

Il main deck del ponte principale è caratterizzato dalla totale integrazione tra spazi interni e spazi esterni. Il pozzetto è un’area conviviale di 34 metri quadri con un grande divano trasformabile per un doppio utilizzo, dining e living, fronteggiato da un tavolino e da due poltrone. Una porta vetrata scorrevole conduce al living del ponte principale, un ambiente formale e dalle linee sinuose che si fa apprezzare anche per gli arredi custom e la scelta di materiali come il teak spazzolato e il cuoio naturale.

Spazi molto ampi, altezze interne oltre i 2 metri e due ampie vetrate a tutto scafo, apribili sulle murate laterali, promettono una percezione di fluidità e dilatazione dei volumi regalando un contatto costante e diretto con il mare. Proseguendo lungo il ponte, il percorso è diviso dalla lobby centrale da una scala interamente in teak che collega il ponte principale al ponte inferiore e al ponte superiore. A dritta, una day toilette precede l’esclusiva suite armatoriale: un ambiente di 35 metri quadri, ampio e spazioso, pensato per offrire all’armatore un rifugio di privacy dove trascorrere il tempo tra relax e divertimento, sempre con la vista sul mare.

L’apertura sulla zona studio permette di godere fin dall’ingresso di tutta la profondità dello spazio, grazie a una sequenza di finestrature mai oscurate dagli elementi dell’arredamento. Il letto centrale domina l’ambiente con linee curve e un design moderno; una grande cabina armadio è a disposizione dell’armatore, mentre il teak dei pavimenti si combina perfettamente con le nuance più chiare dei cielini e i colori marini degli arredi, che rimandano agli elementi caratteristici della tradizione nautica. Inutile dire, poi, dello spazio e del lusso del bagno armatoriale, che ospita un doppio lavabo centrale, sanitari a sinistra e ampia doccia a destra, ed è impreziosito da uno speciale mosaico realizzato in esclusiva per l’esemplare numero 1.

Sulla sinistra del ponte si trovano la cucina firmata Ernestomeda e l’accesso alla zona equipaggio situata nel lower deck. I flussi sono sapientemente regolati per consentire ai marinai di non dover passare dall’area ospiti, garantendo così la massima privacy a bordo. Collocati a estrema prua, i locali equipaggio sono confortevoli e prevedono una cabina comandante con bagno e due cabine marinaio doppie con bagno, per ospitare comodamente 5 membri dello staff.

Il ponte inferiore ospita 4 cabine ospiti, ognuna con bagno privato. I colori e i motivi riprendono la stessa filosofia degli ambienti del ponte principale, rivitalizzando ancora una volta il concetto di cerchio, che si ritrova nelle forme dei mobili, nelle finiture e nella massellatura delle cornici. La laccatura blu oltremare, con una sfumatura luminosa studiata per alcune pareti delle cabine, e i tessuti sulle tonalità del blu sono un altro omaggio al mare, volutamente ben visibile da ogni ambiente.

Il ponte superiore misura 37 metri quadri e si articola in un’ampia lounge esterna e in un salone interno interconnessi tra loro. La zona dining esterna, con un grande divano a tutto baglio e il tavolo da pranzo per dieci posti, offre il meglio per la convivialità all’aperto; all’interno il salone misura 23 metri quadri ed è dotato di ampie finestrature che regalano una impareggiabile vista sul mare. La scala elicoidale esterna, che collega il ponte superiore con il sundeck, rappresenta la sintesi stilistica di questa barca, in cui materiali moderni come la fibra di carbonio a vista si alternano a quelli più tradizionali come l’acciaio, il teak e la corda finemente intrecciata.

Gli ampi camminamenti laterali collegano direttamente alla prua, dove una “sunset lounge” di ben 32 metri quadri offre un’ulteriore oasi di tranquillità modulabile in base alle esigenze dell’armatore e dei suoi ospiti. Il sundeck è diviso in due aree: una lounge dove ritorna il grande divano prendisole custom-made firmato da Antonio Citterio Patricia Viel in continuità con il ponte superiore e il pozzetto, e un bar con sedute fronte mare. Disegnato pensando alle diverse occasioni di vita condivisa all’aperto e destinato al relax e al divertimento degli ospiti, il ponte è personalizzabile con arredi freestanding, che amplificano l’esperienza di convivialità marina. Tutta l’area, di 35 metri quadri, può essere coperta dal bimini.

A poppa, infine, oltre la sala macchine il garage può accogliere un tender Williams SportJet 435 e un jet-ski. Qui è installato il sistema brevettato da Ferretti Group DMT (Dual Mode Transom) in versione evoluta nel quale, oltre alla tradizionale doppia movimentazione del portellone, è stato aggiunto un elemento apribile che quando chiuso mantiene il garage completamente asciutto, mentre quando aperto facilita il varo e l’alaggio del tender fungendo da rampa. Quanto alla beach area, è particolarmente generosa per un’imbarcazione di queste dimensioni. E per chi potrà consentirsi il lusso di frequentarla, è assicurato il piacere di vivere impareggiabili giornate di mare e di sole.

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Lunedì 7 Dicembre 2020 - Ultimo aggiornamento: 09-12-2020 11:18 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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