L'EVO R6 Custom

EVO R6 Custom: ancora più spazio e comfort per l’ammiraglia “firmata” da Valerio Rivellini

di Sergio Troise
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NAPOLI - Gli inglesi dicono “custom”. E noi italiani, influenzati dagli inglesismi dilaganti, ci siamo inventati la parola “customizzazione”: parola bruttina, ma ormai irrimediabilmente diffusa nel mondo della nautica, settore in grado di valorizzare al massimo la personalizzazione – è di questo che parliamo – di qualsiasi barca di nuova generazione. E se un tempo il diportista medio si divertiva a personalizzare la propria barca mettendo mano alla lista degli optional o ricorrendo ad artigiani in grado di realizzare modifiche più o meno profonde, oggi è possibile rivolgersi direttamente al cantiere produttore per ottenere, sin dalla nascita del modello, “qualcosa di diverso”, adatto alle proprie esigenze, ai propri gusti e… ai propri capricci.

L’ultimo esempio arriva da EVO, il marchio di Blu Emme Yacht che, sulla base di una lista di richieste avanzata da un armatore tedesco, ha modificato profondamente la propria ammiraglia R6, fino a cambiarne addirittura il nome. Che è stato trasformato, appunto, in EVO R6 Custom: un’operazione gestita dagli uomini dei fratelli Mercurio sotto la guida di Valerio Rivellini, il designer napoletano affermatosi proprio per la capacità di rendere trasformabili queste imbarcazioni, da sempre dotate di murate mobili e di soluzioni non convenzionali per la gestione degli spazi all’aperto e al chiuso.

“Le nostre barche si sono sempre fatte apprezzare per la loro trasformabilità – hanno dichiarato i fratelli Mercuri - ma in questo caso intendiamo dimostrare come un modello che già in partenza si distingueva per la massima flessibilità d’interpretazione e di utilizzo possa essere ulteriormente rivoluzionato per rispondere a tutte le richieste del suo armatore”.

Rispetto alle prime unità di EVO R6 già varate, questa Custom conserva la misura di 18 metri, ma è caratterizzata da un nuovo layout, sia per gli esterni che per gli interni, e da soluzioni di arredo alternative, mirate ad accontentare la richiesta di “creare spazio e comfort per organizzare feste e party a bordo”.

Il layout esterno è stato modificato, dunque, per creare dietro al prendisole di poppa un mobile bar dal design lineare e funzionale. La struttura in acciaio inossidabile e bancone in teak, all’apparenza a sbalzo, è ora integrata con il mobile che cela frigorifero, freezer e icemaker. L’ampio divanetto prendisole è un piccolo gioiello che racchiude in sé tutte le caratteristiche degli yacht del brand: tecnologico, trasformabile ed estendibile. Gli ospiti possono giocare con questo elemento rivoluzionando in pochi secondi il layout dell’area: lo schienale si ribalta manualmente e si trasforma in una seduta per il mobile bar, mentre il prendisole si può allargare elettricamente, diventando un divano a C affacciato sul mare.

A differenza delle due unità precedenti, sotto il cui prendisole è alloggiato un tender di 2,8 metri, qui in un apposito portello sono collocate le jet-board. Nelle sponde laterali Xtension trovano invece alloggio due seabob, con un sistema a scorrimento che ne rende facile l’utilizzo.

Nel pozzetto, il mobile cucina si rifà nello stile a quello del bar ed è stato riprogettato per accogliere un grill più grande. Si trasformano anche la nuova seduta di guida a sbalzo e il divano del pozzetto, la cui spalliera diventa una seduta supplementare.

Altro elemento trasformabile è il tavolo, realizzato con meccanismo elettrico up and down: attraverso l’apposizione di una semplice appendice consente un duplice allestimento, pranzo o aperitivo. Per consentire il passaggio di aria fresca e rendere l’area del pozzetto ancora più confortevole il parabrezza è stato dotato di due aperture nella parte inferiore. Inoltre anche il prendisole e il divanetto di prua sono stati rivoluzionati mediante l’aggiunta di spalliere mobili.

Sottocoperta il design degli interni si rifà allo stile minimal caratteristico del Nord Europa, con linee pulite, semplici e squadrate, accostate a una tavolozza di colori chiari. La composizione di layout scelta dall’armatore è quella a tre cabine più l’ampia dinette, trasformabile all’occorrenza in una quarta cabina. Anche in questo caso, dunque, spicca la capacità di trasformazione: non va dimenticato, infatti, che l’EVO R6 venne presentato, in origine, con due cabine più cabina equipaggio; è stato rivisitato nella versione tre cabine sul modello Open, e arriva oggi ad offrire, su questa terza versione, quattro cabine ospiti e tre bagni!

Non cambiano invece motorizzazioni e prestazioni. Anche nell’allestimento Custom l’EVO Yacht R6 continua ad adottare due Volvo Penta IPS da 725 cv (IPS 950), che spingono l’imbarcazione a una velocità massima di 35 nodi con una crociera intorno ai 28 nodi.

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Sabato 5 Dicembre 2020 - Ultimo aggiornamento: 07-12-2020 11:25 | © RIPRODUZIONE RISERVATA