Fort Lauderdale boat show 2019

Fort Lauderdale, un successo del Made in Italy. Ucina e ICE in campo per sostenere l’export

di Sergio Troise
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FORT LAUDERDALE - Si è conclusa la 60ma edizione del Fort Lauderdale International Boat Show, che ha registrato dal 30 ottobre al 3 novembre la presenza di 1200 espositori e oltre 1500 imbarcazioni, tra le quali molti yacht in rappresentanza del made in Italy più qualificato. Gli Stati Uniti rappresentano il primo paese di esportazione per le unità da diporto italiane, con un valore dell’export pari a 410,7 milioni di euro (2018) e un incremento del 37,5% rispetto al 2017.

Proprio in questa ottica, come ormai tradizione, l’Ucina ha curato in collaborazione con ICE (l’agenzia governativa che si occupa del commercio estero) una collettiva di aziende (non soltanto cantieri) che occupano un ruolo importante nella filiera e sono interessate a conquistare visibilità e spazio sul mercato americano. All’esposizione oltre oceano hanno preso parte dunque Api, Ascom, Besenzoni, Boat Lift, Micad, Navaltecnosud Boat Stand, Navisystem Marine Electronics, Palinal Yachting, PMP Nautica, Regione Autonoma della Sardegna, Novamarine, Sanguineti Chiavari, Thermowell Marine, Viraver Technology. Attraverso l’importatore per gli USA era presente anche ZAR, noto produttore italiano di battelli pneumatici.

Ma non solo: al di fuori della collettiva, erano presenti al Salone di Fort Lauderdale anche Absolute Of Americas, Azimut-Benetti, Baglietto, Ferretti Group, Fincantieri Yachts, Monte Carlo Yachts, Palumbo Superyachts, Rossinavi, Sacs, Cimolai Technology, Gianneschi Pumps And Blowers. Una presenza massiccia, in rappresentanza non solo del bello stile italiano e delle capacità marinare delle nostre produzioni, ma anche dell’accessoristica e dei servizi di supporto alla produzione nautica.

In primissima linea i big del comparto yacht e super yacht, con flotte imponenti e di assoluto prestigio. Basti dire che Azimut-Benetti ha festeggiato a Fort Lauderdale la conquista del gradino più alto del podio con le imbarcazioni sopra i 40 piedi e che ha schierato una flotta di 15 modelli dai 13 ai 38 metri di lunghezza.

Baglietto ha presentato in anteprima il progetto Abaco, nuovo motor yacht di 40 metri firmato da Federico Santa Maria e Valentina Magnolfi: un progetto che nasce non solo come operazione commerciale, ma anche con scopi umanitari. Abaco è infatti il nome di un’isola delle Bahamas distrutta dall’uragano Dorian, e la proprietà di Baglietto (Gruppo Gavio) assicura che parte dei proventi della vendita della barca saranno destinati alla ricostruzione dell’isola.

Ferretti Group ha messo in campo 16 barche di ultima generazione, tra le quali due prime americane e alcuni progetti proiettati nel futuro, come l’interessantissima TØ Project, nuova famiglia di yacht che coniugherà il piacere di vivere il mare con le performance Pershing.

Nell’occasione, il direttore commerciale Stefano de Vivo ha illustrato i successi di Ferretti Group al termine della stagione europea dei saloni nautici e ha ricordato che “nei primi nove mesi del 2019 sono stati raccolti ordini per oltre 465 milioni di euro, in aumento del 18% rispetto ai primi nove mesi del 2018”. Ciò non è servito, in verità, a sostenere lo sbarco in Borsa (rinviato a tempi migliori), ma sicuramente ha contribuito al lancio di 5 nuovi modelli a marchio Riva, Pershing, Ferretti Yachts e Custom Line, e al rilancio del marchio Wally (il 48 Wallytender la novità del momento).

Anche San Lorenzo ha rappresentato al meglio l’Italia al Fort Lauderdale Yacht Show, esponendo quattro modelli di ultima generazione, dai 24 ai 34 metri: SX76 (24 m.), SL 86 (27), SL 106 (32), SD 112 (34). “Partecipare a questo evento – ha detto Mario Gornati, in rappresentanza del cantiere – ci ha dato ampia soddisfazione, anche perché i risultati commerciali ottenuti sul mercato americano sono stati molto positivi. Il 2019 è stato un anno in cui Sanlorenzo Americas ha registrato la performance di vendita più significativa dall’ingresso del nostro brand negli USA, nel 2006. E il Fort Lauderdale Boat Show conferma essere la vetrina principale dello yachting d’oltreoceano sia per il numero di espositori ed imbarcazioni, sia per il numero e la qualità dei visitatori.”

L’attenzione agli Stati Uniti e alle potenzialità del mercato americano sono state, del resto, condivise da tutti i partecipanti italiani al Boat Show, in testa gli esponenti di Ucina, che a Fort Lauderdale si sono presentati guardando già all’edizione del 60° anniversario del Salone di Genova, in programma tra dieci mesi. L’ambizione è portare espositori e visitatori americani in Liguria. Intanto, si è lavorato per consolidare le relazioni internazionali sostenendo la presenza italiana negli USA.

“Fort Lauderdale – ha detto in proposito Alessandro Campagna, direttore commerciale della società I Saloni Nautici (emanazione di Ucina che organizza Genova) è un appuntamento fondamentale per il mercato Usa, un evento completo e trasversale dei diversi settori della nautica da diporto”.

Con Compagna, ha espresso soddisfazione anche Daniele Deustachio, di ICE, ricordando che l’agenzia per il commercio estero “non si muove soltanto per sostenere i cantieri produttori di barche, ma anche altri membri della filiera legati alla nautica da diporto, come gli specialisti della movimentazione, delle antenne satellitari, della componentistica elettronica e meccanica, degli accessori e arredamenti nautici, delle attrezzature per la pesca e quant’altro ha a che fare con le attività legate al mare e al diporto”.

L’attività di promozione internazionale di Ucina e ICE si chiuderà nel 2019 con l’organizzazione di una collettiva di aziende al METS di Amsterdam (19-22 novembre), per riprendere a inizio 2020 con una presenza istituzionale al BOOT di Düsseldorf (18-26 gennaio 2020). Intanto la rappresentanza confindustriale delle aziende nautiche ha intensificato i rapporti con il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti delegato a risolvere la questione dei canoni demaniali a carico dei porti turistici: in un incontro con il presidente Cecchi nella sede romana del MIT la ministra De Micheli si è impegnata a favorire una soluzione. Ma la cosa si profila difficile.

 

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Mercoledì 6 Novembre 2019 - Ultimo aggiornamento: 07-11-2019 16:03 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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