Motori fuoribordo Suzuki esposti al Nauticsud 2022

I motori fuoribordo “spingono” la piccola nautica, e non solo. Ma cantieri e concessionari protestano: troppi ritardi nell’import

di Sergio Troise
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NAPOLI - Il Nauticsud si è confermato, come tradizione, una vetrina privilegiata per i motori fuoribordo, che rappresentano da sempre il complemento irrinunciabile per la cosiddetta piccola nautica, e non solo. Ormai le potenze hanno raggiunto limiti impensabili fino a qualche anno fa, e crescono a ritmo incalzante anche le forniture a cantieri che producono imbarcazioni di grandi dimensioni. Se n’è avuta conferma anche nella 48ma edizione del salone napoletano, dove non sono mancate prove concrete di questo trend che non conosce pause: su tutte, s’è fatta notare (ad occhi attenti a guardare anche sotto la plancia di poppa) di tre fuoribordo Verado da 350 cavalli a bordo del nuovo Rio Daytona 46.

Tutti però, dal Made in Usa al Made in Japan, e allo stesso Made in Italy, lamentano ritardi nelle consegne dalle case madri. La crisi dei semiconduttori, le mancate forniture di componenti irrinunciabili e i ritardi nei trasferimenti via mare stanno provocando non pochi problemi ai concessionari, costretti a dare molte risposte negative, o evasive, ai diportisti intenzionati ad acquistare una barca assieme al motore che dovrà spingerla.

Di certe mancanze ne ha risentito anche la fiera napoletana, che ha dovuto rinunciare a mettere in vetrina il fuoribordo più interessante del momento, ovvero lo straordinario V12 da 600 cavalli della Mercury, il motore più potente del mondo, che la Casa madre non ha fornito al rivenditore locale Schiano. “Purtroppo – ha detto il concessionario napoletano – a dispetto di una domanda sostenuta il 2022 sarà ancora un anno difficile. Ne ho parlato con Will Sangster, presidente per l’Europa della nostra casa madre, e mi ha detto che soltanto nel 2023 riprenderanno le consegne in tempi adeguati e che si tornerà alla normalità a pieno regime non prima del 2024”.

Problemi simili vengono lamentati in casa Yamaha, con alcuni cantieri messi in seria difficoltà per i ritardi nelle forniture, e proteste che montano da Nord a Sud. Tra i più risentiti Antonio Pane, titolare del cantiere Salpa, che aveva individuato da tempo nella Casa dei tre diapason il fornitore privilegiato, e invece ha denunciato ritardi definirti “clamorosi e inspiegabili” e ha rivelato che si sta guardando intorno per trovare soluzioni alternative. Ciò detto, il marchio giapponese ha voluto dare un segnale forte di presenza al Nauticsud stringendo un patto di collaborazione con i concessionari Performance Mare, Trincar Moto, Spin Off e Over The Top.

Tanti dunque i modelli messi in esposizione, partendo dai piccoli motori da 2.5 hp passando per i leggendari 40, ideali per chi non ha la patente ma non vuole rinunciare a navigare, fino alla gamma premium dei potenti V8 XTO, i primi propulsori fuoribordo a iniezione diretta a 4 tempi e con sterzo elettronico integrale. Non sono mancati poi i nuovi V6, presenti con il modello da 300 hp, mentre non sono state riproposte le interessanti soluzioni elettriche a emissioni zero viste al Salone di Genova.

Yamaha ha invece conquistato la scena della fiera napoletana con la gamma delle moto d’acqua WaveRunner 2022. La novità del momento è la potente GP1800R SVHO presentata in livrea nera, ispirata alle competizioni e dotata di un motore sovralimentato 1.8L SVHO 4 cilindri e del primo sistema di trim automatico con Cornering Control e Launch Control. In particolare, il primo regola automaticamente il trim per un maggior grip in fase di decelerazione per curve più strette. Dopo le virate, la GP1800R seleziona automaticamente l’impostazione del trim ottimale per mantenere l’unità in piano. Il Launch Control sposta, invece, automaticamente il trim verso il basso per prevenire il sollevamento della prua quando si accelera rapidamente. Insomma, un apparato hi-tech che consente nuovi livelli di maneggevolezza e guida performante e sicura.

La massiccia presenza dei tre diapason si è fatta notare anche per i package con Lomac, che ha esposto il noto Adrenalina 7.0 con il motore giapponese da 200 hp sulla poppa, e con Capelli, che invece ha esibito, tramite il concessionario locale, il Tempest 600 motorizzato F40G Supreme.

Anche altri produttori di motori fuoribordo hanno fatto ricorso ad accordi con cantieri e concessionari per mettere in mostra alcuni dei propri pezzi pregiati. Nel caso di Honda, che ha di recente lanciato i nuovi BF115 e BF150, ha funzionato la partnership con Marinelli Nautica, che ha esibito alcuni fuoribordo sulla poppa di gommoni e barche in vetroresina, proponendo anche alcuni package molto interessanti. Come nel caso del De Luxe 585 del cantiere leccese Speedy, un mini walkaround di 5,85 metri in grado di assicurare 2 posti letto, bagno separato e motore Honda da 100 cv al prezzo imbattibile di 40.000 euro (IVA e motore compresi!).

Suzuki ha da tempo intensificato la collaborazione con Marlin, che però non ha esposto al Nauticsud. Non sono mancati altri abbinamenti, e come al solito ricco è stato lo stand allestito al Nauticsud dal concessionario Nautica Mediterranea, che però non ha ancora disponibili i nuovi df115BG e df140BG di recente messi in produzione ad Hamamatsu ma non ancora arrivati in Italia. Il Nauticsud sarebbe stata un’occasione propizia, ma per il momento si naviga a vista, e non mancano malumori.

Secondo Ugo Lanzetta, titolare della concessionaria Suzuki per la Campania e vice presidente di Afina, “il costo dei trasporti ha inciso molto sulle difficoltà del momento, basti pensare che una nave merci dal Giappone prima impiegava 35 giorni, mentre oggi la media è di 80/90 giorni. Per questo motivo si prevede che a fine 2022 le nostre consegne saranno calate del 45%, con grave danno per noi rivenditori e per i diportisti”.

Questo delle consegne “difficili” è, come detto, un tema all’ordine del giorno tra tutti gli operatori. Al Nauticsud c’è stato persino qualcuno che pur di esporre ha montato sulla poppa vecchi Evinrude usciti di produzione. E il problema – vale la pena ricordarlo - riguarda anche i cantieri che utilizzano gli entrobordo Volvo Penta. La Casa svedese ha infatti rallentato le consegne a causa del fallimento di un’azienda che ha bloccato la fornitura di blocchi motore prodotti in Francia.

Qualche problema in meno lo hanno accusato Selva (presente al Nauticsud con tutta la gamma) e Tohatsu, il meno diffuso in Italia dei marchi giapponesi, che alla fiera napoletana ha esposto, nello stand di Marine System, quasi tutta la gamma, concentrando l’attenzione in particolare sui nuovi MFS140 Mega ETL e sul senza patente 40/70. In questo caso – è stato assicurato – per tutti è garantita la consegna entro l’estate 2022, con il plus della garanzia prolungata fino a 7 anni.

Nessun problema anche per i motori cinesi di Hidea, che a Napoli ha esposto, tramite l’importatore ligure Cartello, buona parte della gamma, compresi i nuovi HDEF115 e 130, proposti a prezzi decisamente concorrenziali, tra il 20 e il 25% inferiori rispetto alla concorrenza più qualificata. Discorso simile per il maxi diesel 300 dell’inglese Cox, autentica rarità nel panorama dei fuoribordo, finora guardato da tutti con curiosità più che con reale interesse.

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Martedì 22 Febbraio 2022 - Ultimo aggiornamento: 23-02-2022 13:05 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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