Via Montenapoleone durante l'evento che celebra il sodalizio tra i più importanti cantieri nautici e i brand fashion/luxury di vari settori merceologici.

Montenapoleone Yacht Club, la nautica sbarca a Milano. Show nel “salotto buono” dell'alta moda

di Sergio Troise
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MILANO - Disoccupazione, pensioni, assistenza… sono alcune delle dolorose questioni legate alla sopravvivenza di molti italiani costretti a tirare avanti in condizioni disagiate. Ma in Italia – piaccia o meno, dobbiamo prenderne atto – c’è anche dell’altro: è il mondo del lusso, popolato da persone che si occupano, come produttori e/o acquirenti, di alta moda, preziosi, orologi, profumi, supercar, yacht. Un mondo dorato, all’interno del quale girano miliardi di euro, in cui fashion e glamour rappresentano i fondamentali riferimenti di uno stile di vita decisamente esclusivo.

Milano superstar. Una delle capitali europee in grado di rappresentare una immagine significativa di questo “mondo a parte” è Milano, che da qualche tempo ha scoperto che occuparsi di yacht e nautica di lusso in una città senza mare è possibile, e anzi necessario, visto che il capoluogo lombardo detiene anche il primato italiano di possessori di barche, come ha ricordato Guglielmo Miani, presidente di Montenapoleone District.

Made in Italy sugli scudi. Dal 16 al 20 maggio è stato dunque allestito, per il quarto anno consecutivo, il Montenapoleone Yacht Club, evento che celebra il sodalizio tra i più importanti cantieri nautici e i brand fashion/luxury di vari settori merceologici. Un mix originale e fuori dal coro, e tuttavia reso credibile dalla perfetta sintonia tra stile, artigianalità, eleganza e cura del dettaglio tipici di tutti i migliori prodotti made in Italy, che siano yacht o abiti, orologi o gioielli.

Il gioco delle coppie. La formula prevede che ogni cantiere sia ospite di un marchio di lusso. Passeggiando per via Montenapoleone ci si può imbattere dunque nelle “coppie” Santoni-Ferretti, Dolce & Gabbana-Riva, Louis Vuitton-ISA Yacht, Giuseppe Zanotti-Columbus, Italian Advanced Yachts-Acqua di Parma. E ancora: Damiani-Azimut, Larusmiani-Benetti, Panerai-Baglietto, Brunello Cicinelli-Arcadia, Falconeri-Cantieri del Pardo, Illy Caffè-Amer Yachts, IWC-Fincantieri, Moncler-Perini Navi, Paul & Shark-Monte Carlo Yacht, Pomellato-Milius Yacht, Sergio Rossi-Cantieri delle Marche, Salvini-Tecnorib, Rubinacci-Apreamare.

Modellini, foto e video. Al Montenapoleone Yacht i più prestigiosi cantieri nautici possono illustrare ai propri ospiti i programmi, lo stato dell’arte della produzione, le iniziative avviate ed esporre in anteprima i più recenti progetti attraverso modellini in scala, disegni, fotografie e video. Una formula originale, arricchita tra l’altro da incontri con esperti di riconosciuta credibilità, che consente di andare oltre l’effimero e anzi di approfondire temi importanti come l’innovazione tecnologica e la protezione dell’ambiente.

Ambiente in primo piano. In questo ambito si è dimostrata di particolare interesse la tavola rotonda svoltasi il 16 maggio dal titolo “L’avanguardia italiana: design, industria e sostenibilità nella nautica”, alla quale hanno partecipato, tra gli altri, Max Sirena, skipper di Luna Rossa (collegato in video conferenza da Cagliari) e Giovanni Soldini, navigatore oceanico con Maserati Multi70. Entrambi hanno condiviso, in perfetta sintonia con Donatella Bianchi, presidente del WWF, l’esigenza di battersi per disinquinare il mare invaso da spropositate quantità di plastica.

L’impegno degli operatori. Per Ucina è intervenuta Barbara Amerio (Ceo di Amer Yachts) che ha ricordato come l’associazione confindustriale sia impegnata da tempo per comprendere come riutilizzare la vetroresina e gli altri componenti della barca a fine vita. Per Nautica Italiana ha parlato il vicepresidente Michele Gavino (Ceo di Baglietto), ricordando che “gli operatori del settore stanno intervenendo a livello europeo dove si fa ricerca e dove il problema della sostenibilità è ben presente”. In particolare Gavino si è detto “scettico su ibrido ed elettrico”, ritenendo che “il primo passo sia lavorare sui pesi e le forme delle barche, e di conseguenza sui consumi, attivando sistemi di ricerca che coinvolgano i bacini universitari e gli enti nazionali come il CNR”.

Esperti in campo. Sulla questione ambientale sono intervenuti anche Luisa Collina, preside della Scuola di Design del Politecnico di Milano, il designer Luca Dini, grande precursore della navigazione sostenibile, e Lorenzo Argento, progettista di un explorer a vela destinato alle ricerche artiche. In chiusura l’intervento del Registro Italiano Navale Rina rappresentato da Giorgio Gallo che ha illustrato il futuro dei regolamenti Green.

Boat International. Interessante, tra le iniziative collaterali, anche la mostra “Italy Rules The Waves”, organizzata in collaborazione con Boat International, che ha presentato le migliori barche realizzate da cantieri e designer italiani in occasione della celebrazione dei 35 anni della nota rivista internazionale. Una collaborazione improntata sulla nautica Made in Italy che, in crescita esponenziale, sta conquistando un ruolo di leader nel mondo.

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Domenica 20 Maggio 2018 - Ultimo aggiornamento: 23:26 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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