Il rendering dell'Otam Custom Range 115

Otam prepara un Custom Range 115, yacht di 35 metri che rivoluziona lo stile del cantiere

di Sergio Troise
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GENOVA - C’era una volta il family feeling, ovvero la continuità stilistica che accomunava l’intera gamma di un cantiere, pur nelle necessarie distinzioni legate alle dimensioni, alle prestazioni e alla vocazione di ogni singolo modello. Da qualche tempo, soprattutto tra i produttori di imbarcazioni d’un certo livello, la tendenza è un’altra. L’imperativo è adeguarsi di volta in volta alle richieste del mercato e dei singoli armatori, se necessario concentrandosi su produzioni full custom, anche a costo di tradire gli stilemi tradizionali del marchio.

E’ quanto sta accadendo in casa Otam, cantiere genovese con 60 anni di esperienza nel powerboating, che ha appena svelato il progetto di una imbarcazione di 35 metri, l’Otam Custom Range 115, molto diversa da tutte le barche fin qui messe in acqua. E infatti l’obiettivo dichiarato è proprio questo: “Vogliamo dimostrare la capacità di proporre super yacht dall’estetica sempre diversa”.

Nel caso specifico è stato definito un progetto ispirato da un armatore interessato. E dai primi rendering traspare netta la volontà di fare qualcosa di nuovo: lo stile è addirittura rivoluzionato rispetto alla prima unità Custom Range di Otam, il 35 metri Gipsy varato nel 2016, che pure si è aggiudicato alcuni tra i più importanti riconoscimenti mondiali, come lo Showboat Design Award e il The World Superyacht Award.

Il progetto firmato da Alessio Riccobaldi e Niccolò Pasquini (studio R+P Architecture) prevede l’impiego dell’alluminio per la costruzione, soluzione che favorisce la flessibilità in termini di personalizzazione e contribuisce anche al contenimento dei pesi, e dunque dei consumi di carburante. Non è possibile però sbilanciarsi in anticipazioni attendibili, non avendo svelato il cantiere quali motorizzazioni intende utilizzare.

E’ invece dettagliata la descrizione fornita da Otam sulla disposizione degli spazi, a cominciare da quelli dedicati all’armatore. Che potrà contare su un main deck dal layout classico, caratterizzato da una zona di oltre 50 metri quadri. La zona giorno di questo ponte accoglie una grande area lounge, oltre alla dining area, al day toilet e all’ampia cucina.

Sul lower deck, un’area di circa 70 metri quadri sarà destinata agli alloggi degli ospiti, garantendo quattro cabine VIP dotate di ogni comfort e di tutti i servizi. Notevole anche la metratura dedicata all’equipaggio, circa 50 metri quadri, dove troveranno posto tre cabine doppie, un’ampia dinette e la zona lavanderia. Inutile dire che gli accessi dell’equipaggio risultano separati da quelli dell’armatore e dei suoi ospiti, a beneficio della privacy.

Guardando a poppa, personalizzazione è la parola d’ordine anche per quanto riguarda il garage e il beach club. L’armatore può infatti optare per un garage classico oppure per uno con portellone laterale, che consentirebbe di ospitare un tender più grande. Nel primo caso, il beach club godrà della superficie garantita dalla piattaforma con accesso all’acqua immediato e sempre sicuro per gli ospiti. Se invece l’armatore dovesse optare per il garage con accesso laterale, la superficie complessiva del beach club sarebbe ancora più grande con possibilità di personalizzazione ancora maggiori, creando ad esempio un’area diving, bar, children playroom, gym, a seconda dei desideri dell’armatore.

Una particolare attenzione è stata dedicata alla sala macchine, caratterizzata da volumi generosi che assicurano un layout funzionale e la migliore accessibilità possibile a qualunque impianto, per ovvi motivi di sicurezza e di manutenzione.

Salendo sull’upper deck, il concetto di customizzazione ben si evidenzia nella possibilità di sfruttare l’area esterna del ponte per accogliere una zona conviviale o posizionare un tender di sette metri, che verrebbe varato con una gru dedicata. Colpisce anche una “In&Out” dining area, circondata da vetrate a tutta altezza che non interrompono mai il contatto con il mare e l’ambiente circostante. L’upper deck saloon, poi, può essere interamente personalizzato in base alle esigenze dell’armatore. Questo ponte ospita anche la plancia di comando, in diretta comunicazione con l’alloggio del comandante.

I circa 30 metri quadri complessivi dell’area prodiera sono adibiti a prendisole, con la possibilità di realizzare un’altra dining al riparo da sguardi indiscreti, grazie all’altezza di costruzione. All’estrema prua la zona manovra risulta funzionale e dotata di due grandi storage.

Gli oltre 50 metri quadri del sun deck sono a totale discrezione del committente: nella prima proposta del cantiere, una vasca Jacuzzi è prevista a prua e circondata da due grandi aree prendisole, due divani a L laterali, una zona bar e un’ulteriore dining coperti dall’hard top.


 

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Venerdì 22 Dicembre 2017 - Ultimo aggiornamento: 23-12-2017 09:13 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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