Il rendering del Riva Diable 68

Riva fa rinascere il mito del Diable: yacht planante di 21 metri al top per eleganza, comfort, sportività e prestazioni

di Sergio Troise
  • condividi l'articolo

ANCONA - Eleganza, comfort, sportività, prestazioni. Erano queste le qualità di spicco del Riva Diable, imbarcazione degli anni 80 di 50 piedi (14,41 metri) nata come evoluzione del Super America, in grado di navigare a 32 nodi (23 la velocità di crociera) spinto da due motori da 550 hp. Conquistò la scena e il mercato, rivelandosi capace di interpretare al meglio la sintesi tra tradizione e innovazione, tipica dei prodotti Riva. Da un secolo all’altro, sono cambiate tante cose, ma non lo “spirito” dello storico cantiere di Sarnico, diventato parte integrante del Gruppo Ferretti, all’interno del quale recita magnificamente il ruolo assegnatogli: continuare sulla rotta del compromesso tra tradizione e innovazione, ricercando sempre il meglio.

Ed è su queste basi che nasce ora, nella storica sede di Sarnico, il nuovo Diable: un open di 68 piedi (21 metri) progettato, come tutti i Riva degli ultimi 27 anni, da Mauro Micheli (il fondatore con Sergio Beretta di Officina Italiana Design) in collaborazione con il comitato strategico di prodotto presieduto da Piero Ferrari e con la direzione engineering di Ferretti Group.

L’esemplare numero 1 è in fase di ultimazione e sarà varato entro l’estate e poi presentato in anteprima mondiale al Salone di Cannes, a settembre. Escluse, invece, anticipazioni (neanche virtuali) all’imminente Salone di Venezia (29 maggio-6 giugno) dove Ferretti Group sarà protagonista con altri prodotti del suo ricco parterre, in testa la nuova ammiraglia Ferretti 1000 e il neonato 43 Wallytender X, atteso in “prima” europea nel vernissage in laguna.

Il nuovo Riva 68 Diable viene definito dal cantiere “un inimitabile open ad altissima concentrazione di sportività, innovazione e vivibilità in grado di incastonarsi come un diamante nella gamma degli yacht open sotto i 70 piedi”. Con ogni probabilità è tutto vero. E, in proposito, vale la pena sottolineare, al di là della qualità complessiva del design, alcuni dettagli distintivi lasciati filtrare da Sarnico: tra questi spicca il nuovissimo hard-top dal design lineare e pulito che protegge e ripara le zone centrali e quindi l’area pranzo e la stazione di comando del ponte principale, facendo scomparire alla vista gli elementi tecnici e tecnologici. Altrettanto notevole si profila il tettuccio apribile in due direzioni (fronte marcia e contromarcia), sicura fonte di piacevole benessere in navigazione. Ma si fa notare, e apprezzare, anche il tocco di nostalgico heritage rappresentato dalla finitura in legno lungo la parte bassa della murata: un omaggio quasi commovente per chi ha vissuto l’epoca degli Ariston, dei Tritone e degli Aquarama.

L’arredo del pozzetto prevede due grandi prendisole, uno a chaise-longue fronte mare e un altro che può essere coperto, assieme alla zona dining, grazie a un bimini a scorrimento automatico integrato nell’hard top. E ancora: si profila da vivere e condividere al massimo della libertà e del relax anche la zona prodiera, definita dal cantiere “al top di categoria per concept e spaziosità”. Quanto agli interni, il layout del ponte inferiore dovrebbe essere all’insegna del massimo comfort, con 3 cabine a disposizione di 6 ospiti, che si sviluppano attorno a un’area open space dove una galley e una dinette rendono l’ambiente versatile e confortevole: master cabin a centro barca, cabina doppia con letti singoli a sinistra, VIP a prua. E ogni cabina è servita da un bagno. Per la motorizzazione sono previste due opzioni: due MAN V12 da 1550 o 1650 hp, in grado di assicurare velocità di punta dell’ordine di 37/40 nodi, e andature di crociera di 33/34 nodi. Troppo presto per conoscere il prezzo.

  • condividi l'articolo
Mercoledì 26 Maggio 2021 - Ultimo aggiornamento: 27-05-2021 17:17 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
COMMENTA LA NOTIZIA
0 di 0 commenti presenti