Il nuovo Riva Race di Piero Ferrari

Riva, varato il nuovo gioiello “Race”. È il primo yacht di 50 metri e l'armatore è Piero Ferrari

di Sergio Troise
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ANCONA - Dici Piero Ferrari e la mente corre a Maranello, sede della mitica casa automobilistica fondata dal padre Enzo, della quale è azionista di minoranza e vice presidente. Ma Piero Ferrari ha coltivato anche altre passioni: gli aerei e le barche. Nel settore aeronautico ha lavorato per 17 anni, fino al 2015, con ruoli di prestigio e come azionista della Piaggio Aerospace; in campo nautico è invece socio dal 2016, con una quota del 13,2%, di Weichai, il colosso cinese che controlla Ferretti Group, ovvero la holding che raggruppa i marchi Ferretti, Riva, Pershing, CRN, Custom Line, Itama, Mochi e Wally (e sponsorizza le Rosse in Formula 1). Ma l’impegno in campo nautico di Piero Ferrari non si limita alla partecipazione azionaria: il 73enne figlio del Drake, infatti, è anche membro del Comitato Strategico di Prodotto di Ferretti Group, partecipa dunque alla definizione dei progetti navali assieme a un team di ingegneri, architetti e designers. Se non bastasse, il legame con Ferretti Group coinvolge anche gli affetti familiari, essendo il Ceo della holding, l’avvocato Alberto Galassi, marito della figlia di Piero, Antonella.

Questi legami professionali e familiari spiegano come mai Piero Ferrari sia il primo armatore del nuovissimo Riva 50 Metri, super yacht di straordinaria bellezza varato sabato 23 marzo nel cantiere di Ancona di Ferretti Group e battezzato “Race”. In perfetta sintonia con la proverbiale discrezione dell’armatore, la cerimonia del varo si è svolta in privato e senza clamori. Tuttavia il lancio commerciale prevede la presentazione in pompa magna al Salone Nautico di Venezia, in programma dal 18 al 23 giugno. Una nota del cantiere informa che la barca sarà poi presente anche al Monaco Yacht Show in programma nel Principato dal 25 al 28 settembre. Ma non è escluso che “Race” solchi i nostri mari già durante l’estate, con puntate nei porti più amati da Piero Ferrari, Capri in testa.

Per il momento il cantiere non ha fornito dettagli sul layout interno, sulle motorizzazioni e sulle prestazioni del nuovo gioiello. E’ trapelato però che quando furono definiti i primi disegni (2016) Carlo Riva (all’epoca ancora vivo) esclamò: “Vorrei tanto vedere questo sogno realizzato”. Il mitico fondatore del cantiere di Sarnico non ce l’ha fatta, ma una cosa è certa: con questo Riva 50 si realizza un sogno avviato proprio da Carlo Riva tra gli anni 50 e 60, quando si cimentò con i Caravelle e gli Atlantic, i primi grandi yacht in acciaio di cui il “Race” di oggi è degno erede.

Lungo 50 metri per un baglio massimo di 9, il nuovo capolavoro della Riva Superyachts Division è frutto della collaborazione tra Officina Italiana Design, lo studio di progettazione fondato da Mauro Micheli e Sergio Beretta che disegna in esclusiva l’intera gamma Riva, e il team ingegneristico dedicato alla progettazione dei nuovi super yacht Riva con il Comitato Strategico di Prodotto di Ferretti Group. Con l’enfasi tipica delle campagne di lancio, ma senza discostarsi troppo dalla realtà, il cantiere parla di “una barca maestosa ed elegante, un’opera navale all’avanguardia, che unisce le più avanzate soluzioni tecnologiche a uno stile inconfondibile, per soddisfare il gusto raffinato e le aspettative dei suoi armatori”.

E l’avvocato Galassi, che tra gli otto marchi di Ferretti Group non ha mai nascosto la sua predilezione per Riva, è andato ancora oltre: “Questo yacht di 50 metri – ha dichiarato - è un salto epocale in avanti per Riva e per tutta la nautica, è un tuffo al cuore per chi lo vede navigare, una meraviglia inconfondibile”. E ancora: “E’ uno splendido traguardo raggiunto dalla Superyachts Division, che ha realizzato il Riva più grande di sempre rispettando ed esaltando le preziosità estetiche e di stile uniche del marchio. Dai particolari minuziosi al design che toglie il fiato, questa imbarcazione è uno scrigno di bellezza in cui splendono una storia leggendaria, che dura da 177 anni, e una visione ultracontemporanea della nautica. La sapienza produttiva che si ammira in un’opera di questo valore è anche il miglior manifesto del primato insuperabile del Made in Italy”.
 

 

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Lunedì 25 Marzo 2019 - Ultimo aggiornamento: 14:28 | © RIPRODUZIONE RISERVATA