Cn lo spettacolare sorvolo delle Frecce Tricolori inaugurato il Salone nautico di Venezia

Venezia, il Salone inaugurato dalla presidente del Senato Casellati. «Nautica e turismo al centro dell’attenzione per ripartire»

di Sergio Troise
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VENEZIA - La ripartenza dell’Italia dopo la lunga crisi provocata dalla pandemia ha vissuto una giornata simbolica e memorabile sabato 29 maggio, quando è stato inaugurato il Salone nautico di Venezia, evento fieristico in programma fino a domenica 6 giugno all’Arsenale, con la partecipazione di 160 espositori e 220 barche (numeri raddoppiati rispetto alla prima edizione del 2019). Dopo la pausa imposta dall’emergenza Covid nel 2020, è stato dunque restituito a Venezia e all’intero comparto nautico il ruolo che ad essi compete.

Lo spettacolare sorvolo delle Frecce Tricolori e l’inno di Mameli eseguito dal coro del teatro La Fenice hanno simbolicamente dato il via alla cerimonia inaugurale, alla quale ha partecipato anche la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati. Ad accogliere la seconda carica dello Stato il sindaco Luigi Brugnaro assieme alle massime autorità civili e militari e ai rappresentanti della società Ve.La Spa, organizzatrice della manifestazione. Fulcro dell’evento l’area scali dell’Arsenale, che ha fatto da sfondo alla scenografica discesa dei paracadutisti del raggruppamento subacquei ed incursori della Marina Militare.

E’ sempre bello tornare a Venezia ed oggi ancora di più – ha dichiarato la presidente del Senato – perché condividere l’entusiasmo che accompagna questa cerimonia significa sentire l’energia di una città protagonista di 16 secoli di storia. Venezia è scrigno d’arte e di cultura, custode di antichi mestieri e instancabile fucina di idee, sviluppo e progresso, ricchezze che hanno fatto di questa città la regina dell’Adriatico. Oggi questo magnifico Arsenale riapre le porte al pubblico, i suoi moli tornano ad affollarsi di imbarcazioni, rappresentando per numeri e dimensioni un’incredibile vetrina internazionale per Venezia, il Veneto e l’Italia”.

Dopo aver sottolineato come lo sviluppo della città sia indissolubilmente legato al turismo attraverso cui arte, storia, economia e paesaggio si legano insieme per creare lavoro, benessere, crescita economica e sviluppo sociale, Alberti Casellati ha aggiunto: “Ora più che mai le istituzioni devono dimostrare di aver compreso che sostenere il turismo significa investire nella colonna portante delle nostre economie, ridare ossigeno a interi comparti e filiere produttive, creare nuove opportunità e restituire speranze a milioni di italiani”.

L’ammiraglio di squadra Giuseppe Cavo Dragone, capo di Stato Maggiore della Marina Militare, ha tenuto a sottolineare, da parte sua, il ruolo avuto dalla Marina nella rinascita del Salone di Venezia. “Siamo un Paese marittimo, con tradizioni profonde e ottomila chilometri di coste ma purtroppo non ne abbiamo piena consapevolezza e sensibilità. Un evento come questo è un tassello molto importante nel mosaico che stiamo tentando di ricostruire a tutti i livelli”.

Il sindaco Luigi Brugnaro ha ricordato l’importanza dell’Arsenale nella storia della Repubblica di Venezia e il valore dell’economia del mare, esprimendo orgoglio per il Made in Italy rappresentato al Salone. Nel ringraziare tutte le aziende che hanno contribuito concretamente alla realizzazione della manifestazione, il primo cittadino ha affermato: “Siamo nel cuore della Venezia simbolo del potere e della potenza militare della Repubblica Serenissima e cuore della sua industria navale che le ha consentito di essere una delle più grandi potenze marittime per secoli. In occasione dei 1600 anni della città riproponiamo questa voglia di tecnologia, con l’obiettivo che le persone ripensino al valore economico della risorsa mare. Dai porti, da tutta l’industria nautica, vogliamo dimostrare che l’Italia ce la può fare. Se a Venezia riusciamo a dare questo senso di solidarietà comune, di rilancio per tutto il Paese, avremo realizzato il nostro obiettivo”.

Saranno 9 i giorni dedicati alla manifestazione, con apertura al pubblico dalle 10 alle 20. Al di là delle imbarcazioni esposte, sarà possibile per i visitatori ammirare anche le spettacolari strutture dell’Arsenale della città: un contesto storico di grande suggestione nel pieno centro di Venezia, composto da un bacino acqueo di 50.000 metri quadri, oltre 1000 metri lineari di pontili per circa 160 imbarcazioni in acqua, 30.000 metri quadri di spazi espositivi esterni e padiglioni coperti per circa 5.000 metri quadri complessivi.

La mostra espositiva all’Arsenale, naturale continuazione “navale” della vicina mostra di architettura della Biennale, sarà arricchita di momenti culturali e dibattiti sul futuro della navigazione da diporto e della sua industria. Al centro dell’attenzione la sostenibilità, che trova il suo momento espositivo nell’E-Village, in un’ampia serie di progetti ibridi ed elettrici, che già aveva caratterizzato la prima edizione.

Non mancano, nel programma, momenti di approfondimento, trasmessi anche in streaming, su tematiche di costante attualità come la portualità turistica, il design, l’innovazione, le tematiche ambientali, le motorizzazioni ibride e full electric, la sicurezza in mare, la cantieristica veneziana. E nella prima giornata si è rivelato di particolare interesse il convegno organizzato da Carlo Nuvolari intitolato “L’avanguardia del design, i percorsi del nuovo nello yachting”, al quale hanno partecipato, con lo stesso Nuvolari, autentici guru del settore come Luca Bassani e Luca Dini, e il rappresentante dello Stato Maggiore della Marina Mario De Biase.

Partendo dalla prospettiva della vela, Luca Bassani ha presentato un’analisi approfondita del fenomeno del design nella nautica. «Il processo innovativo - ha affermato - parte dal tentativo di migliorare, ma è basato anche sui nuovi materiali. L’innovazione è data dal sentimento di una necessità da risolvere, ma anche dalla conoscenza del prodotto, di come si usa, di tutti i materiali, vecchi e nuovi, che possono essere utilizzati, tra tradizione e innovazione, in modo diverso per ottenere quello che si sogna. Le novità – ha aggiunto - al giorno d’oggi non sono mai assolute, ma sono una ripresa di sistemi già esistenti applicati in modo diverso. E un cantiere che pretende di fare innovazione senza ricerca e sviluppo, e senza approfondire ogni aspetto del sistema barca, non fa innovazione, ma solo copie. Ogni innovazione cambia infatti tutto il sistema-barca».

Luca Dini ha illustrato un suo auspicio: «Noi continueremo a fare yacht perché viviamo di questo mestiere, ma mi piacerebbe - ha detto - che ci fosse sempre almeno un progetto che dia il là a un ragionamento, tra nuovi e vecchi imprenditori, per far sì che la barca torni l’oggetto che è stato da sempre: lo strumento ideale per passare momenti spensierati, belli e felici».

«Le proporzioni sono tutto - ha detto nel suo intervento Carlo Nuvolari -. Il bello è indissolubilmente legato alle proporzioni». Soprattutto, il celebre designer ha parlato, in chiave critica, del gigantismo dilagante, discorso che riguarda le navi da crociera così come certi mega yacht. “Si nota una strana commistione tra architettura civile e yacht – ha detto Nuvolari -. E ha aggiunto: “Le navi per me devono avere una linea legata alla funzione. Non dico che sia giusto o sbagliato. Dico solo che le ultime navi da crociera sono operazioni immobiliari semoventi e sono un problema non solo a Venezia. Sono troppo grandi e i due mercati, delle crociere e dei mega yacht, non possono più stare insieme, i porti non possono essere polifunzionali».

Sono intervenuti sulla questione anche Mario De Biase, dello Stato Maggiore della Marina, spiegando che «nella progettazione della Marina Militare si punta sull’innovazione nella tradizione», e Carlo Fei, dell’Università Luiss. «Nel mondo occidentale - ha sottolineato – l’acqua ricorre come tema evocativo del lusso, del benessere e dello star bene». Coinvolta nell’iniziativa, è stata invitata sul palco anche la direttrice dei Musei Civici, Gabriella Belli. «Questa esperienza per noi è stata meravigliosa, immersiva in un mondo tanto diverso, ma anche con tante connessioni col mondo dell’arte. Io credo che il design italiano abbia nel mondo più fortuna. E questo aiuta moltissimo ad avere porte aperte».

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Domenica 30 Maggio 2021 - Ultimo aggiornamento: 01-06-2021 10:37 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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