da sinistra l'ex pilota abarth Markku Alen e Luca Napolitano, capo del brand (e del marchio Fiat) per l'area Emea

Abarth Days 2019, nel weekend a Milano i giorni dello Scorpione per celebrare una passione lunga 70 anni

di Giampiero Bottino
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MILANO - La puntura dello Scorpione è contagiosa. Trasmette tanta passione, almeno se lo scorpione è quello che Carlo Abarth scelse nel 1949 come simbolo della sua neonata casa automobilistica diventata presto una leggenda nel segno dell'aforisma più famoso del fondatore, che riassunse la sua filosofia nella frase: «C’è gusto a umiliare, con una modesta utilitaria, vetture di classe e prezzo superiori».

Una passione che il passare degli anni – neppure quelli meno felici che non sono mancati – non ha mai attenuato e che resta viva ancor oggi, portando l'Abarth risorta sotto l'egida Fca a stabilire, grazie alle quasi 25.000 vetture consegnate nel 2018, il record assoluto di vendite della sua storia e – come ha ricordato Luca Napolitano, capo del brand (e del marchio Fiat) per l'area Emea – continua ad alimentare schiere di appassionati, testimoniate dai 77 club ufficiali ai quali aderiscono oltre 110.000 fans accomunati da una passione che li spinge ogni anno a più di 500 eventi e raduni.

Per celebrare degnamente con loro il sua settantesimo compleanno, il marchio ha organizzato il più grande raduno della sua storia, che nel primo fine settimana di ottobre ha convogliato nel quartiere dell'ex Expo, scelto per ospitare il nascituro Mind (Milan innovation district), oltre 5.000 appassionati provenienti da tutta Europa, giunti nel capoluogo lombardo al volante delle loro vetture e accolti dalla gamma dello Scorpione, schierata al gran completo e disponibile per le prove di guida sui 3 km di circuito cittadino, tortuoso e tecnico, ricavato nei 110 ettari dell'area.

Il secondo regalo preparato per sosprendere e deliziare le schiere degli «abarthiani» ha un nome preciso: è la 695 70° anniversario, serie speciale a tiratura limitata a 1949 (anno di nascita del brand) esemplari, spinta dai 180 cv erogati dal turbo 1.4 a benzina e proposta con una livrea esclusiva, inedita e bellissima, Verde Monza 1958 (omaggio al colore, alla pista e all'anno in cui la prima 500 Abarth conquistò ben 6 record internazionali) in elegante accostamento con il Grigio Campovolo – altro colore caro alla storia del marchio – di alcuni dettagli come i profili dei passaruota e delle fiancate, i gusci dei retrovisori e lo scorpione disegnato sul cofano.

Anche dal punto di vista dinamico la vettura – ben accessoriata e proposta con un listino di 34.600 euro – rende omaggio alla creatività di Carlo Abarth riproponendo in chiave moderna e tecnologica una sua geniale intuizione: lo spoiler ad assetto variabile che può essere inclinato da 0 a 60 gradi secondo 12 differenti angolazioni, dando un contributo fondamentale alla miglioramento della stabilità ad alta velocità, come abbiamo potuto verificare provando la vettura in anteprima alla vigilia degli Abarth Days.

Le 70 candeline non rappresentano per Abarth un punto d'arrivo, ma uno snodo importante per proseguire sulla strada della crescita e del rinnovamento, ma sempre senza tradire la filosofia del fondatore. Venduto in Europa e in Giappone, il brand – che realizza all'estero il 70% delle vendite – non punta per ora alla conquista di altri mercati, ma intende consolidarsi su quelli già presidiati.

Lo afferma Napolitano, che ci sorprende con due considerazioni: contrariamente a quanto si potrebbe pensare, circa il 35% della clientela è costituito da donne. E per quanto riguarda il Giappone «in un Paese – fa notare – dove le mode si avvicendano con grade rapidità, la nostra base di clienti resta solida e stabile, orientando le sue preferenze soprattutto sulla 595».

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Sabato 5 Ottobre 2019 - Ultimo aggiornamento: 07-10-2019 12:59 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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