L' Audi A6 Avant

Audi A6 Avant, un gioiello tecnologico. Arriva la versione mild hybrid: prestazioni e basse emissioni

di Giampiero Bottino
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CORTINA Per Audi la famiglia A6 è un’autentica bandiera, il simbolo stesso della filosofia del marchio di cui riassume i valori che si fondano su quattro pilastri: qualità, tecnologia, sportività ed eleganza. Ai quali la nuova generazione – la quinta di un modello nato nel 1994 raccogliendo l’eredità di un’altra icona del brand come l’Audi 100 che nel 1968 aveva di fatto dato il via alla scalata dell’ex Auto Union ai piani alti della gerarchia automobilistica mondiale – aggiunge un’ulteriore caratteristica di particolare attualità: l’attenzione all’impatto ambientale.
 

 

Tutti i motori della nuova A6, arrivata nelle concessionarie a metà del 2018, sono infatti mild-hybrid e grazie all’apporto del sistema ibrido leggero – la rete di bordo è a 48 Volt nel caso dei 6 cilindri e a 12 Volt con i 4 cilindri – garantiscono una riduzione del consumi e delle emissioni senza penalizzare le prestazioni che per i clienti del quattro anelli rappresentano spesso una priorità irrinunciabile.
Nell’ottica del mercato italiano, la svolta più significativa è arrivata comunque tre mesi dopo il debutto commerciale, quando cioè alla berlina si è affiancata la versione Avant che nel gergo di Ingolstadt identifica la station wagon ed è di gran lunga la declinazione preferita dalla clientela di casa nostra, come dimostrano i dati di mercato. Solo nel 2005, infatti, la percentuale delle familiari è stata, seppur di un soffio, inferiore al 60% delle vendite totali del modello. Da allora questa soglia è stata sempre superata, e negli ultimi sei anni la A6 Avant si è attestata stabilmente sopra la quota dell’80%.
A mantenere questo passo, e probabilmente a dargli ulteriore spinta, contribuirà senza dubbio l’ultima arrivata sotto il cui nome chilometrico – Audi A6 Avant 40 Tdi quattro ultra S tronic – si cela la versione più attesa dai clienti italiani che, appartenenti in larga maggioranza alla categoria degli utilizzatori aziendali di livello medio-alto, sono particolarmente sensibili al prezzo d’acquisto e ai costi d’esercizio. Sotto entrambi gli aspetti la nuova arrivata sembra avere in mano le carte vincenti, visto che nel listino italiano si colloca alla base delle versioni dotate con trazione integrale quattro, mentre il 4 cilindri turbodiesel 2.0 da 204 cv, oltre a dribblare qualsiasi rischio di penalizzazione fiscale grazie alle emissioni medie di CO2 contenute in 118 g/km, garantisce costi contenuti pur mantenendo prestazioni in grado di soddisfare gli «audisti» più esigenti, come testimoniano la velocità massima di 241 km orari e l’accelerazione che richiede soltanto 7,8 secondi per raggiungere i 100 km orari con partenza da fermo.

A riassumere tutte le doti di questa accessibile – si fa per dire, visto che il prezzo tutt’altro che da saldo parte comunque da 59.400 euro – station wagon provvede proprio il nome apparentemente criptico, ma che in realtà riassume tutte le tecnologie che la rendono la particolarmente appetibile. L’Audi A6 Avant 40 Tdi quattro ultra S tronic abbina infatti la trazione integrale quattro (orgoglio della casa degli anelli, che fu la prima a lanciare – era il 1977 – e a tradurre in pratica l’idea che una normale vettura stradale potesse trarre vantaggio anche sull’asfalto delle quattro ruote motrici), al cambio S tronic al posto del tiptronic che equipaggia le «gemelle» a 6 cilindri. Alla maggiore sobrietà intrinseca questa trasmissione aggiunge la tecnologia «ultra» che entra nella denominazione di tutte le Audi in versione ad alta efficienza e contribuisce a limitare i consumi e le emissioni grazie alla capacità di disaccoppiare automaticamente le ruote posteriori, eliminandone il trascinamento, quando le condizioni permettono di rinunciare all’apporto della trazione integrale.

Esteticamente in linea con il resto della gamma che risponde al nuovo linguaggio stilistico del marchio, la vettura con il motore 40 Tdi ha dimostrato che anche in termini di piacere della guida e comportamento stradale ha ben poco da invidiare alle versioni più muscolose: agile e prevedibile nelle reazioni, pronta e scattante quando serve, comoda e spaziosa come le altre sorelle della quinta generazione, ha affrontato con disinvolta verve il percorso di prova, un circuito ricco di curve a cavallo tra Veneto e Alto Adige che ha avuto a Cortina la partenza e l’arrivo, raggiunto dopo aver scavalcato tre passi dolomitici in uno scenario naturale unico al mondo, reso ancora più spettacolare dall’incanto di una giornata da cartolina. Chi comunque ritiene che 204 cv siano pochi – e tra i fedeli cultori dei quattro anelli la platea è abbastanza affollata – può sempre orientarsi sul 6 cilindri 3.0 Tdi declinato nelle potenze di 231 e 286 cv. Per quanto riguarda la gamma, sono previsti i livelli di allestimento base, Sport, Design e Business Plus (declinata anche nelle versioni Business Sport e Business Design) con un listino compreso tra 56.250 e 70.200 euro.
 

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Giovedì 25 Aprile 2019 - Ultimo aggiornamento: 19:02 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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