Auto, accordo tra Ue e Germania sugli e-fuel: motori termici anche dopo il 2035, cosa cambia per l'Italia

E-fuel, accordo tra Ue e Germania: motori termici anche dopo il 2035. L'Italia tratta sui biocarburanti

di Francesco Malfetano e Gabriele Rosana
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In Europa c’è l’accordo per dare una seconda vita al motore termico nel quadro della svolta sulle autogreen” a partire dal 2035. Purché utilizzi solo carburanti a emissioni zero. Dopo un tira e molla durato quasi un mese e che ha fatto breccia anche nel pieno del summit dei leader Ue di giovedì e venerdì, ieri mattina è arrivata la fumata bianca nelle trattative tra Commissione europea e governo tedesco: Berlino voterà a favore della stretta sulle auto a diesel e benzina senza riaprire il testo già approvato dall’Eurocamera e, in cambio, Bruxelles presenterà nuove e più precise regole sugli e-fuel, i combustibili sintetici prodotti a partire da energie rinnovabili e con processi che “catturano” la CO2 al centro di imponenti investimenti da parte delle case automobilistiche. 

L’ITALIA
Fuori dall’intesa rimangono, invece, perlomeno per ora, i bio-fuel, i biocombustibili realizzati dalla lavorazione di sostanze organiche di origine vegetale e animale attorno a cui si era organizzato il parallelo pressing sull’esecutivo Ue da parte dell’Italia. Roma però rilancia. E all’indomani delle dichiarazioni di Giorgia Meloni rese all’uscita dal summit europeo («La partita sui biocarburanti non è affatto persa») l’esecutivo precisa che «c’è una trattativa ancora aperta» con la Commissione. Un negoziato serrato con i servizi brussellesi per ottenere garanzie e un cambio di passo da ufficializzare in un testo normativo diverso da quello (ormai chiuso e non emendabile) sulle vetture a emissioni zero. 

La chiave di volta resta, spiegano, il modello della «neutralità tecnologica». Il concetto è semplice: ognuno deve poter perseguire la transizione green come meglio crede. Per cui se la Francia può produrre l’idrogeno verde anche con il nucleare (come avallato dall’ultimo Consiglio Ue) e la Germania ricorrere all’e-fuel, l’Italia deve poter puntare sui combustibili derivati dagli scarti organici o da colture come il mais. 
Ovviamente, perché ciò avvenga, c’è bisogno che Roma riesca a portare dalla sua una buona fetta dei ventisette stati europei. In tal senso però, l’appoggio non manca. Perché se il patto con Emmanuel Macron è stato già sancito nel faccia a faccia notturno con Giorgia Meloni di giovedì, gli interessi legati alla produzione di automobili e la vicinanza politica dei leader di governo, garantiscono a Roma un sostegno di partenza abbastanza ampio, includendo oltre agli “amici” Polonia e Grecia, anche Slovenia e Repubblica ceca. A cui non è escluso possa accodarsi la Spagna, con premier Pedro Sanchez atteso nella Capitale il prossimo 5 aprile. 
In ogni caso la speranza è che l’Europa «non si dimostri irragionevole e sorda», ha detto ieri il ministro per l’Ambiente e la sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin. 

IL VERTICE
Intanto domani i diplomatici Ue riuniti nel Coreper I prenderanno atto dello sblocco dello stallo tedesco, con la presidenza svedese del Consiglio che ha inserito in tutta fretta l’approvazione definitiva del regolamento all’ordine del giorno della riunione dei ministri dell’Energia di martedì. 

Per il governo italiano ci sarà Pichetto Fratin, autore insieme al vicepremier Matteo Salvini e al collega Adolfo Urso di una lettera inviata a Timmermans a inizio settimana per chiedere l’inclusione dei biocombustibili e avvisando Bruxelles che il nostro Paese non intende accettare «un’interpretazione indebitamente ristretta» della nozione di carburanti “green” tale da escludere, dal suo campo di applicazione, i bio-fuel. 
L’Italia, ha confermato sempre il ministro dell’Ambiente ieri, «è impegnata in queste ore a fornire tutti gli elementi utili per far comprendere all’Ue in modo scientificamente e razionalmente inappuntabile, l’importanza di inserire i biocarburanti tra i combustibili verdi». Il governo, ha aggiunto Salvini, «è determinato a proseguire nella strada del buonsenso: a tutela di posti di lavoro, ambiente e attività produttive, e per non fare un enorme regalo alla Cina, è necessario che l’Europa apra anche ai bio-fuel».
Francesco Malfetano
Gabriele Rosana

Auto green, le proteste dell’Italia: «Accordo con Berlino svantaggioso»

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Sabato 25 Marzo 2023 - Ultimo aggiornamento: 27-03-2023 15:22 | © RIPRODUZIONE RISERVATA