Un rendering della sfilata virtuale di Gilberto Calzolari al Volvo Studio Milano

Etica ed estetica: l’automotive incontra la moda. Al Volvo Studio un appuntamento originale

di Giampiero Bottino
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MILANO - Inaugurato nel 2017, primo di una serie di strutture analoghe destinate a essere aperte in diversi Paesi, il Volvo Studio di Milano si è rapidamente affermato come uno dei più vivaci e frequentati centri di confronto e dibattito del capoluogo lombardo, affrontando temi non solo strettamente legati al mondo delle quattro ruote, ma sempre coerenti con i valori – la sicurezza, l’attenzione alla persona e la sostenibilità – ai quali il costruttore svedese si ispira da sempre e che gli hanno fruttato per tre anni consecutivi il riconoscimento di azienda più etica del mondo. Proprio l’etica – intesa come espressione della sostenibilità – è stata la protagonista dell’evento “Ethics meet Aesthetics” (L’etica incontra l’estetica) che ha fatto da cornice all’anteprima statica della C40, il crossover-coupé che è la prima Volvo nata per essere solo elettrica e ordinabile – come avverrà per tutti i futuri modelli 100% a batteria del marchio – esclusivamente online.

Si è trattato di un incontro “misto” (pochi ospiti presenti al Volvo Studio, molti collegati in streaming) che ha messo l’accetto sulla filosofia green e sulla sua capacità di coinvolgere mondi in apparenza lontani tra loro come l’industria automotive e il settore della moda. Invece il dibattito che ha coinvolto Gilberto Calzolari, fondatore di una start up specializzata nel prêt-à-porter di alta gamma, e Michele Crisci, presidente e amministratore delegato di Volvo Car Italia, ha evidenziato numerosi punti di contatto, a cominciare dalla convinzione che la sostenibilità rappresenti il presupposto fondamentale per il business del futuro, quale che sia il comparto merceologico di appartenenza.

Entrambe le aziende – Volvo da quest’anno – hanno per esempio deciso di rinunciare ai pregiati pellami di origine animale, sostituendoli con materiali meno impattanti sull’ambiente, ma non meno pratici e glamour. I protagonisti del confronto hanno concordato anche sul fatto che da entrambi i settori possono arrivare dei segnali forti di un’economia più attenta all’ambiente, alla riduzione degli sprechi e al riciclo.
E quindi capace di «produrre meno, ma meglio», ha detto Calzolari, suffragando queste parole con le immagini di una sua sfilata le cui modelle sfoggiavano tessuti eleganti ricavati dal materiale degli airbag esplosi, evidenziando il giro vita con cinture di sicurezza dismesse opportunamente rielaborate.

Da parte sua, Michele Crisci ha detto che servono idee chiare per sensibilizzare le persone (in quest’ottica si inquadra anche la “provocazione” di limitare a 180 km orari la velocità massima di tutte le Volvo di nuova produzione), sostenendo che è «fondamentale l’utilizzo di ciò che è necessario, senza perdersi in ciò che è superfluo». Il manager ha poi ricordato che la strategia del marchio non si presta a equivoci né a incertezze: entro il 2025 l’intera produzione sarà equamente suddivisa tra vetture ibride plug-in e “full electric”, con queste ultime destinate ad arrivare al 100% nel 2030.

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Venerdì 19 Marzo 2021 - Ultimo aggiornamento: 20-03-2021 19:21 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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