La Ford Puma ST

Ford Puma ST, forme da crossover ed anima sportiva. È puro divertimento con 4 modalità di guida

di Sergio Troise
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ROMA - Forme da crossover compatto e versatile, anima da sportiva aggressiva e veloce. E’ questo l’identikit della Puma ST, la versione più grintosa e prestazionale dell’auto con cui la Ford fa un altro passo avanti nell’aggiornamento della propria gamma. Rispetto alle già note versioni “normali” del B-Suv prodotto nella fabbrica rumena di Craiova, tutte spinte da motori benzina, diesel e ibridi, con potenze comprese tra 120 e 155 cavalli, la nuova Puma può vantare una potenza di 200 cv/320 Nm, assicurata dal noto turbo 1.5 Ecoboost (lo stesso della Fiesta ST, ma con una coppia superiore): un tricilindrico tanto leggero quanto brillante che, accoppiato al cambio manuale a 6 marce, spinge l’auto fino alla velocità massima di 220 km/h (ove consentito), con passaggio da a 100 in 6,7 secondi.

La Ford Puma ST è riconoscibile dal frontale, caratterizzato dalle maglie più larghe della grigia e da alcuni dettagli mirati a migliorare l’aerodinamica, come il nuovo splitter, che secondo i designer della casa dell’ovale blu “aumenta dell’80% la downforce”. In funzione dell’aerodinamica è stato adottato anche un nuovo spoiler sul portellone posteriore, mentre a sostegno della “aggressività” dell’insieme incidono i cerchi da 19 pollici di disegno inedito e i colori (vistosi) della carrozzeria, sulla quale spiccano molti particolari in nero lucido. Il terminale di scarico, invece, è cromato.

Gli interni sono caratterizzati da sedili sportivi Recaro, dal volante con sezione inferiore piatta e dai loghi ST sparsi qua e là su gran parte degli arredi. Altri dettagli specifici sono la pedaliera in alluminio e la strumentazione digitale con schermo da 12,3 pollici integrata da un display touch da 8 pollici.

Per il resto la Puma in versione “tuttagrinta” non tradisce del tutto le origini da comoda crossover di segmento B confermando lo spazio per cinque posti e il vano bagagli (con portellone apribile anche muovendo un piede sotto al paraurti posteriore) di misura flessibile, tra 456 e 1.216 litri, impreziosito tra l’altro dal cosiddetto MegaBox, uno spazio aggiuntivo che estende la capacità del bagagliaio di 80 litri.

Ma ciò che distingue seriamente questa versione ST dalle altre è l’apparato motore-trasmissione-sospensioni, caratterizzato da interventi mirati ad elevare il livello di tecnologia e, di conseguenza, di prestazioni, senza per questo incidere troppo su consumi ed emissioni (6,9 litri/100 km e 155 gr/km di CO2) e neppure sul prezzo di listino, che è stato fissato in 32.274 euro.

Ciò detto, con gli optional si può salire in verità anche oltre quota 35.000 euro: non poco per un piccolo B-Suv, ma sono previste comode rateizzazioni e valide formule di noleggio a lungo termine. In ogni caso – sarà bene sottolinearlo – parliamo di un’auto molto interessante per la capacità di esaltare senza compromessi sia le caratteristiche fondamentali di un crossover compatto (misura 4,21 metri), versatile e spazioso, sia quelle di un’autentica auto sportiva.

A tal proposito vale la pena ricordare, dunque, che oltre all’adozione del motore da 200 cv, la Puma ST si evolve anche dal punto di vista della telaistica con assetto ribassato e barre stabilizzatrici irrigidite; a beneficio del comportamento dinamico è stato adottato un differenziale autobloccante meccanico (inedito nel segmento) abbinato al Torque Vectoring elettronico, mentre il servosterzo è stato reso più diretto del 25% e sono stati scelti nuovi cerchi da 19 pollici con pneumatici Michelin Pilot Sport 4S. Potenziato anche l’impianto frenante, mentre il servofreno è stato ritarato. Nuovi supporti motore, inoltre, dovrebbero contribuire a neutralizzare movimenti indesiderati, in particolare il rollio.

Tra i plus assicurati dall’elettronica spiccano le quattro modalità di guida - Normal, Sport, Track ed Eco – selezionabili a piacimento. Ciascuna ottimizza le prestazioni dell’auto modificando la mappatura del motore, le risposte dell’acceleratore e dello sterzo, nonché le impostazioni di trazione e controllo della stabilità. In aggiunta a dotazioni ormai irrinunciabili come i sensori di parcheggio o i tergicristalli automatici, a beneficio della sicurezza non manca una buona dose di sistemi di assistenza alla guida (ADAS), tra i quali l’assistente attivo di parcheggio e il controllo adattivo della velocità (si autoregola in base al comportamento del veicolo che precede). L’auto è inoltre in grado di riconoscere la segnaletica stradale e di aggiornare, con indicazione luminosa, le variazioni dei limiti che via via mutano lungo la strada. Non mancano, infine, il preavviso di possibile collisione con frenata automatica e il monitoraggio dell’angolo cieco, con luci arancioni che danno l’allarme accendendosi sugli specchietti laterali.

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Lunedì 21 Dicembre 2020 - Ultimo aggiornamento: 08-01-2021 13:22 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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