
Hyundai, ricarica veloce a 800 volt: una soluzione disponibile per tutti

Gabriele Tarquini nominato direttore sportivo del programma di Genesis per Hypercar e Le Mans

Hyundai si prepara: debutterà nel 2026 con il marchio Genesis. Già svelata la sua Hypercar GRM-001

Hyundai si prepara: debutterà nel 2026 con il marchio Genesis. Già svelata la sua Hypercar GRM-001
MILANO - Cambiano le regole del gioco nella corsa verso l’auto elettrica in cui tutti i costruttori, sia pure con differenti livelli di convinzione, sono impegnati. A riscriverle è la Hyundai, che offre una concreta soluzione a uno dei più ingombranti ostacoli alla diffusione della propulsione a elettroni: i tempi di ricarica, così elevati da risultare indigesti soprattutto nel caso di lunghi spostamenti. Protagonista di questa svolta che potrebbe rivelarsi davvero decisiva è l’architettura elettrica a 800 Volt che il brand coreano propone per primo sul mercato di massa e che abbiamo provato guidando i primi due modelli che ne beneficiano, il crossover Ioniq 5 e la berlina Ioniq 6 a cui presto si affiancherà – debutto dopo l’estate in Corea e Usa, poi lo sbarco in Europa – il lussuoso Ioniq 9, un imponente Suv lungo 5.060 mm disponibile anche in configurazione a 6 o 7 posti.
Per quanto riguarda le due vetture già a listino, la possibilità di ricaricare la batteria dal 10 all’80% in meno di 20 minuti, tempo compatibile con una normale e rilassante pausa caffè durante un lungo spostamento, rappresenta un confortante progresso per chiunque abbia dimestichezza con le vetture elettriche. E offre una testimonianza – sottolinea la comunicazione del brand – dell’impegno profuso «nello sviluppo di tecnologie davvero capaci di migliorare la vita delle persone» secondo la visione “Progress of humanity” che affida l’evoluzione della mobilità a tre pilastri strategici – elettrificazione, tecnologia e innovazione – per renderla non solo più intelligente e sicura, ma anche accessibile a tutti. Integrata nella piattaforma modulare elettrica E-GMP interamente sviluppata all’interno del gruppo coreano, la nuova architettura non influisce solo sui tempi di ricarica, che rappresentano comunque l’aspetto più evidente per i consumatori, ma coinvolge tutte le sfumature della mobilità elettrica, a cominciare dall’autonomia che ne rappresenta il lato più strategico e che nel caso di Ioniq 5 raggiunge i 570 km nel ciclo Wltp (784 in ambito urbano) grazie alla nuova batteria da 84 kWh.
È disponibile a trazione posteriore o integrale come del resto la Ioniq 6 che, con un Cx di 0,21, vanta un coefficiente di resistenza aerodinamica tra i più bassi al mondo per un’auto di serie. Proposta con due taglie di batteria – 53,3 o 77,4 kWh – promette un’autonomia che nel ciclo di prova Wltp può arrivare a 614 km. Dato di poco inferiore ai 620 km promessi dalla Ioniq 9 che, presentata come un’autentica suite su quattro ruote, è un ulteriore tassello della strategia studiata per fare di Hyundai uno dei principali attori della mobilità elettrica. Obiettivo per il quale è stato stanziato entro il 2033 un investimento di 36,3 miliardi di euro, con una tappa intermedia nel 2030, anno entro il quale intende offrire una gamma di 21 modelli “full electric” in tutte le fasce di mercato, compresa quella del lusso presidiata con il brand Genesis. Una strategia che non esclude nessuna possibile alternativa di elettrificazione, dalla propulsione a batteria alle celle a combustibile, puntando sulla nuova Architettura modulare integrata (Ima) che sostituirà l’attuale E-Gmp fornendo entro il 2030 la base a 31 nuovi Bev con i marchi Hyundai, Kia e Genesis.