
Il dirigibile Goodyear compie 100 anni, tutta la magia e la poesia di un volo sul circuito di Imola
Alzi la mano chi non ha mai sognato di volare su un dirigibile, uno tra i mezzi sicuramente più affascinanti in grado di solcare i cieli. A Imola, tra il rombo incessante delle Hypercar e delle GT del FIA WEC, c’è stato un protagonista silenzioso ma altrettanto iconico che ha saputo catturare l’attenzione di migliaia di spettatori: il dirigibile Goodyear. Un’apparizione tanto scenografica quanto significativa, quella del “Blimp” sul circuito Enzo e Dino Ferrari, che ha coinciso con l’inizio delle celebrazioni europee per i suoi primi 100 anni di storia. Un secolo in volo, tra tecnologia, poesia e marketing in grado di unire passato e presente nel cuore della Motor Valley.
Era da decenni che Imola non accoglieva nei propri cieli una figura così maestosa e affascinante. L’ultima volta era accaduto nei lontani anni Ottanta, in occasione dei Gran Premi di Formula 1, quando il dirigibile era ancora sinonimo di innovazione e avanguardia. Oggi, quell’effetto meraviglia si è ripresentato intatto. L’arrivo del Blimp nel primo pomeriggio di sabato 19 aprile 2025 ha sorpreso e incantato gli spettatori, che già gremivano le tribune per la “track walk” pre-gara. Con la sua livrea blu e gialla e l'inconfondibile logo Goodyear sulle fiancate, il dirigibile ha solcato l’aria a bassa quota – intorno ai 300 metri – offrendo un punto di vista privilegiato sull’autodromo e sul paesaggio collinare circostante. I bambini lo indicavano con entusiasmo, gli adulti scattavano foto, e per qualche minuto persino i motori in pista sembravano passare in secondo piano.
L’esperienza del volo sopra Imola, raccontata da chi ha avuto il privilegio di salirci, è qualcosa di unico. Dall’interno della gondola, sospesa sotto la maestosa struttura lunga 75 metri e alta 17,4 metri, si può godere di una vista aerea che nessun elicottero o drone è in grado di offrire. Il decollo obliquo, ma soprattutto la silenziosità nello spostarsi sono solo una parte dell’esperienza. Il movimento è dolce, quasi fluttuante, grazie ai tre motori Lycoming, da 200 Cv ciascuno, che garantiscono una spinta continua ma discreta. Il rumore è minimo, la vibrazione assente.
Più che volare, quella vissuta sui cieli di Imola si può paragonare a un’esperienza meditativa. Lo sguardo può perdersi tra le nuvole del cielo ma anche tra le curve del circuito o le auto che affrontano a gran velocità il rettilineo principale. Ma anche le colline verdi, le strade intasate dai tifosi che animano l’evento e il centro storico di Imola. Un’esperienza che riesce a fondere la poesia di un viaggio quasi d’altri tempi ma con la tecnologia moderna. A tal proposito la cabina di pilotaggio, non divisa rispetto alle sedute dei passeggeri, ha permesso di ammirare in prima persona il lavoro dei piloti tra strumenti di precisione e alta tecnologia.
E pensare che tutto ebbe inizio esattamente un secolo fa, nel 1925, quando Goodyear decise di investire nei dirigibili come mezzo di promozione e comunicazione. Dopo alcuni prototipi sperimentali già nei primi del Novecento, il debutto del primo Blimp commerciale segnò una svolta. Negli anni successivi questi giganti dell’aria furono impiegati per trasporti, riprese aeree e persino trasmissioni televisive in diretta: memorabile la prima nel 1955, seguita da molte altre durante eventi sportivi di rilievo, come il Super Bowl. Il passaggio in Europa risale al 1972, con base inizialmente in Inghilterra e successivamente anche in Italia, dove per un periodo fu ospitato a Roma. E da allora la presenza del Blimp a manifestazioni come la 24 Ore di Le Mans è diventato un appuntamento immancabile.
Il modello attualmente in volo, denominato “Europe”, è uno dei quattro esemplari della flotta Goodyear – gli altri tre operano negli Stati Uniti – e rappresenta un’evoluzione semi-rigida rispetto ai classici blimp. All’interno, può trasportare fino a 14 passeggeri oltre ai piloti, mantenendo una velocità di crociera ideale attorno ai 100-110 km/h, ma capace di toccare punte di 125 km/h e di restare in volo fino a 22 ore consecutive. Si tratta quindi non solo di un veicolo iconico, ma anche di un sofisticato strumento di comunicazione e monitoraggio, perfettamente integrato nelle logiche dello sport moderno.
A Imola, il Blimp non si è limitato a sorvolare la pista. La sua presenza è diventata parte integrante dell’esperienza, un richiamo visivo e simbolico che ha impreziosito le giornate del weekend del WEC. Per Goodyear, questo evento ha rappresentato l’occasione perfetta per festeggiare con il pubblico italiano un traguardo straordinario: i 100 anni di voli, innovazione e passione. Un secolo raccontato nei cieli, che proprio sopra l’autodromo romagnolo ha scritto una delle sue pagine più emozionanti. E chissà che, da questo anniversario, non nasca una nuova generazione di spettatori e appassionati che sapranno ancora sognare con il naso all’insù.