Auto in fila

Il mercato può riprendersi solo con incentivi su auto nuove e usate. Il più recente sondaggio
lo conferma

di Sergio Troise
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ROMA - Come può uscire il mercato dell’auto dalla crisi provocata dalla pandemia? Costruttori, concessionari e rivenditori non hanno dubbi: una giusta politica di incentivi favorirebbe sicuramente la ripresa. Lo hanno detto e ripetuto gli operatori del settore, in testa Anfia e Unrae, rimarcando che una giusta politica di incentivi, aperta anche a veicoli usati di ultima generazione (Euro 5 ed Euro 6) contribuirebbe a rinnovare il parco circolante, e dunque porterebbe benefici anche a sicurezza e ambiente. Nessuno, finora, ha dato ascolto ai rappresentanti di costruttori e rivenditori, in buona parte ancora scettici sul reale valore dell’ecobonus previsto nel caso di acquisto di vetture con emissioni di CO2 al di sotto di 60 g/km, come le auto elettriche e alcune ibride. Ma ora, sulla questione, “scende in campo” anche un altro attore della mobilità: il cliente/automobilista, colui che durante la fase acuta della pandemia a tutto ha pensato tranne che alla macchina da sostituire. A lockdown finito, ora ha quantomeno la possibilità di porsi il problema: è il momento di cambiare l’auto?

Per sondare l’opinione dei potenziali acquirenti si è data da fare una struttura commerciale molto nota, ovvero AutoScout24, il principale portale europeo di annunci di auto e moto, che ha condotto una ricerca sui propri utenti: il 17% del campione ha dichiarato di non voler acquistare una vettura entro l’anno, ma ha ammesso che potrebbe cambiare idea se solo ci fossero incentivi adeguati per l’acquisto di un’auto nuova. Ben il 31%, inoltre, si orienterebbe su un veicolo di seconda mano, con una classe di emissione recente, qualora gli incentivi fossero previsti anche per questa tipologia di vetture.

La ricerca ha accertato che nell’indice di gradimento si posiziona in assoluto al primo posto l’incentivo prettamente economico, indicato dal 69% degli intervistati, seguito dall’incentivo legato alla riduzione delle tasse, come il cosiddetto bollo (26%). Numeri importanti, che potrebbero realmente dare una spinta al settore nella fase delicata del post lockdown, dato che 7 su 10 dichiarano di avere un budget di spesa di oltre 10mila euro, e quasi un quarto (23%) supererebbe i 25mila euro.

“Il nostro lavoro – afferma Sergio Lanfranchi, del Centro Studi AutoScout24 - ha confermato come gli incentivi possano essere uno strumento utile per spingere le vendite e supportare il rilancio del settore, un comparto chiave per il nostro Paese. L’auto, da sempre espressione di libertà e autonomia, si conferma parte importante della vita di tutti i giorni e il mezzo che più di altri verrà utilizzato nei prossimi mesi per i propri spostamenti”.

Secondo gli esperti del portale, dunque, se da un lato l’interesse per l’acquisto di una vettura nuova o usata resta alto, dall’altro si vede come soltanto incentivi adeguati possano realmente convincere anche i più scettici a sostituire l’auto con modelli più recenti. “Se correttamente incentivato – sostengono in AutoScout24 - il mercato darebbe un’ulteriore spinta alla ripresa del settore, visto che oltre il 75% degli intervistati che ha acquistato negli ultimi 5 anni un’auto nuova o usata si è rivolto ai rivenditori.”

La ricerca – vale la pena ricordarlo - ha posto l’attenzione anche su altri elementi a cui i consumatori prestano maggiore attenzione prima di acquistare una vettura. Ne è scaturito che il concetto di “reputazione digitale” e “rating” si confermano elementi fondamentali in grado di influenzare la scelta degli italiani: oltre la metà valuta prima di tutto la recensione on-line sull’auto e il 28% quella sul rivenditore.

 

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Mercoledì 10 Giugno 2020 - Ultimo aggiornamento: 15-06-2020 11:12 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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