Un bambino affascinato dalle auto in un concessionario

Da un'indagine il rilancio dei Dealer. Preferiti ai privati dagli acquirenti, è fondamentale l'aggiornamento dei canali digitali

di Giampiero Bottino
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MILANO - La pandemia ha esaltato il ruolo di internet, convogliando in rete con assiduità anche chi in tempi normali ne era un frequentatore saltuario, quando non addirittura assente. Un affollamento che offre, se gli accessi sono valutati con la dovuta attenzione e professionalità, significative indicazioni sugli effetti del coronavirus sui nostri comportamenti in vari campi.

Per quanto riguarda il mondo dei motori, emblematica è la ricerca del sito automobile.it del gruppo eBay, specializzato negli annunci relativi alla compravendita di vetture nuove e usate, ai noleggi e ai chilometri zero. L'analisi delle richieste di circa mille persone che hanno visitato il sito a distanza di due settimane dall'inizio della Fase 2 è confluita nel «Covid19 consumer sentiment survey», un'indagine prodiga di spunti interessanti.

Dai dati si evince per esempio che nel 64% dei casi, infatti, chi cerca online una vettura intende perferzionarne l'acquisto entro settembre, mentre il 41% di coloro che desiderano comprarla immediatamente lo fanno per sostituire un veicolo non più rispondente alle esigenze. Comunque resta pressoché unanime la decisione – comprovata dal crollo del mercato – di rinviare l'acquisto aspettando tempi migliori, giustificata soprattutto da tre motivazioni: nell'ordine, la speranza che i prezzi diminuiscano, il desiderio di parlare di persona con il venditore e quello di poter effettuare un testi di guida prima dell'acquisto.

Le ultime due motivazioni sembrano alla base del recupero della fiducia nelle concessionarie, preferite ai privati come fonte di approvvigionamento nel 62% dei casi rispetto al 55% di prima della quarantena. Una risalita che sottolinea l'esigenza – da molti considerata irrinunciabile – del contatto umano e del confronto faccia a faccia con un venditore qualificato, ma che risente dei timori che il parziale ritorno alla normalità non ha affatto: circa un terzo degli intervistati chiede garanzie di un salone sicuro, mentre un'analoga percentuale vuole essere informata sulla disponibilità di servizi aggiuntivi come la sanificazione dell'auto prima della consegna.

Sulla base di questi risultati, gli autori dell'indagine suggeriscono ai dealer alcuni provvedimenti capaci di andare incontro ai desideri dei clienti. Tra questi, il costante e tempestivo aggiornamento dei canali digitali, il potenzialmento dei collegamenti virtuali con chi ancora non si sente di andare in concessionaria, la chiara pubblicizzazione dei servizi messi in atto per garantire la sicurezza «epidemiologica» nei saloni, l'adattamento dei servizi finanziari all'attuale fase di insicurezza economica (il 60% degli intervistati ha ridotto il budget destinato all'acquisto), l'organizzazione di test drive magari anche portando l'auto al domicilio del cliente, ma sempre nel rispetto delle regole del distanziamento sociale.

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Lunedì 8 Giugno 2020 - Ultimo aggiornamento: 10-06-2020 15:53 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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