La rappresentazione schematica della zona di Shannon che sarà dedicata alla sperimentazione su strada della guida autonoma da parte di Jaguar Land Rover insieme con altri partner che stanno sperimentando tecnologie da smart city

Jaguar Land Rover, prove di guida autonoma presso il nuovo Future Mobility Campus Ireland

di Nicola Desiderio
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Anche Jaguar Land Rover si prepara alla guida autonoma e, per studiarla, va in Irlanda presso il Future Mobility Campus Ireland (FMCI) dove un consorzio di aziende di software, mobilità e telecomunicazioni vogliono testare in condizioni reali tecnologie collegate alla smart city del futuro.

Il banco di prova saranno 12 km di strade pubbliche dove circolano automobili, pedoni e ciclisti e provviste di sensori, sistemi di localizzazione e un centro di gestione centralizzato. Sui percorsi ci saranno incroci intelligenti, strade connesse, parcheggi autonomi e punti di ricarica per veicoli elettrici oltre il collegamento ad una rete autostradale connessa di 450 km e un corridoio di traffico aereo per droni controllato dall’aeroporto di Shannon.

In pratica, l’ecosistema completo di una smart city. In più ci sarà la Jaguar I-Pace che prenderà parte a questi test fornendo alla Jaguar Land Rover l’esperienza necessaria in tema di veicoli connessi, elettrici e a guida autonoma all’interno di un contesto dove altri partner come Cisco, Seagate, Renovo, Red Hat e Mergon stanno facendo altrettanto per verificare tutte insieme sul campo la validità di tecnologie avanzate e dalla messa punto molto complessa.

Per tutti c’è la comodità di poter compiere in Europa un programma di prove che prima poteva essere svolo al di là dell’Atlantico, grazie a questa nuova struttura finanziata dal fondo del Department of Business, Enterprise & Innovation’s Regional Enterprise Development che fa capo a Enterprise Ireland, un’organizzazione governativa che finanzia iniziative d’impresa e di ricerca particolarmente innovative. Per Jaguar Land Rover c’è una comodità in più visto che proprio a Shannon c’è uno dei suoi hub software dove sviluppare gli algoritmi necessari a governare le auto di domani e fare in modo che azzerino le emissioni, gli incidenti e le congestioni secondo la strategia Destination Zero che guiderà il gruppo britannico per gli anni a venire.

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Martedì 17 Novembre 2020 - Ultimo aggiornamento: 19-11-2020 08:33 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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